EUROPA – Grassi: Per un risveglio dei cattolici – 18 dicembre 2009

EUROPA – Grassi: Per un risveglio dei cattolici – 18 dicembre 2009

Per un risveglio dei cattolici

di Gero Grassi
«Non si possono attuare grandi riforme sociali se non in clima di libertà, con reale senso di moralità pubblica, in un’economia che si risana e in una struttura statale ferma, agile e responsabile… Nella politica, come in tutte le sfere dell’attività umana, occorre il tempo, la pazienza, l’attesa del sole e della pioggia, il lungo preparare, il persistente lavorio, per poi, infine, arrivare a raccoglierne i frutti… ».
Con queste parole don Luigi Sturzo nei primi anni del 1900 induceva a riflettere su alcune questioni politiche della nostra nazione. Oggi si ha la netta sensazione che il paese sia, dal punto di vista politico, imbrigliato su diversi fronti. Si ha la sensazione di girare a vuoto, di vivere una grande confusione che non lascia intravedere la via di fuga. I cittadini sono in continuo affanno per via della crisi economica e hanno il disperato bisogno di credere in un progetto politico nuovo, pregno di valori, in cui etica e moralità siano alla base di ogni scelta. Si avverte la necessità di rinnovamento vero, reale, partecipato e condiviso.


Per un risveglio dei cattolici

di Gero Grassi

«Non si possono attuare grandi riforme sociali se non in clima di libertà, con reale senso di moralità pubblica, in un’economia che si risana e in una struttura statale ferma, agile e responsabile… Nella politica, come in tutte le sfere dell’attività umana, occorre il tempo, la pazienza, l’attesa del sole e della pioggia, il lungo preparare, il persistente lavorio, per poi, infine, arrivare a raccoglierne i frutti… ».
Con queste parole don Luigi Sturzo nei primi anni del 1900 induceva a riflettere su alcune questioni politiche della nostra nazione. Oggi si ha la netta sensazione che il paese sia, dal punto di vista politico, imbrigliato su diversi fronti. Si ha la sensazione di girare a vuoto, di vivere una grande confusione che non lascia intravedere la via di fuga. I cittadini sono in continuo affanno per via della crisi economica e hanno il disperato bisogno di credere in un progetto politico nuovo, pregno di valori, in cui etica e moralità siano alla base di ogni scelta. Si avverte la necessità di rinnovamento vero, reale, partecipato e condiviso.
Emblematico in tutto questo è lo sbandamento dei cattolici. La inevitabile frammentazione a cui sono andati incontro nel tempo, ha certamente contribuito a creare lo stato di crisi in cui oggi versa la politica italiana.
Ma pensare di riproporre il “vecchio” è sbagliato. Ogni scelta va contestualizzata, analizzando le problematicità del momento.
Qualcuno ha tentato la via del bipartitismo, un percorso risultato fallimentare sia nel centrodestra che nel centrosinistra. Non è immaginabile infatti, omogeneizzare culture diverse. Si è invece affermata la tendenza al bipolarismo che semplifica l’approccio alla politica, ma al tempo stesso lascia “libertà” di espressione alle diverse sensibilità che, condividendo un progetto programmatico, lo arricchiscono reciprocamente.
L’Udc ha tentato di aggregare forze di centro, ha percepito la necessità di riaffermare in Italia la presenza dei cattolici democratici.
Ma ha fallito nel progetto nel 2008 e nel 2009. Gli italiani non possono credere a una forza politica che è disposta ad allearsi, indifferentemente, con il centrodestra o con il centrosinistra, a seconda delle situazioni.
Gli italiani vogliono chiarezza e determinazione.
Qualcuno immagina anche che l’Udc possa allearsi con il Pd. Questa è un’ipotesi all’orizzonte, ma non è la sola.
È necessaria un’iniziativa coraggiosa che risponda all’esigenza dei tempi e risvegli dal letargo tutti i cattolici che possono col loro impegno ridare dignità alla politica.
Credo che dovremmo tornare a leggere gli scritti di don Luigi Sturzo non per fare un salto nel passato, ma per contestualizzare pensieri e riflessioni che sono propri dell’agire umano in ogni secolo.
L’originalità del popolarismo sturziano, ben lontana da alcune forme di populismo odierno, pone l’ispirazione religiosa a garanzia dei diritti civili e delle libertà fondamentali.
Oggi in Italia ve n’è un gran bisogno. La laicità per Sturzo è dare voce alla base sociale del paese, a tutti coloro che si riconoscono in un programma di cose da fare, ispirandosi ai valori dell’umanesimo, ma mediati in scelte laiche.
Che ciò sia possibile lo dimostra la Costituzione, i cui valori ispiratori sono laici e concordano con i principi fondamentali della dottrina della Chiesa.
Può, in altre parole, dirsi buona una politica che non mette al centro la persona, la solidarietà, la sussidiarietà, il bene comune? Di certo nelle ultime settimane la politica italiana ha mostrato i segni della crisi etica e morale. I rapporti istituzionali sono visibilmente tesi. Le manifestazioni di piazza sfociano in proteste che sono da condannare. Il confronto tra gli schieramenti non è sereno.
Proseguire su questa strada non servirà a nessuno.
Da questa palude è necessario uscire, ma con la pazienza e la capacità degli uomini di buona volontà.
Il cammino non sarà breve essenzialmente per due motivi: perché continuano a nascere movimenti che, intercettando il malcontento dei cittadini, li coinvolgono in mille proteste, sottraendo energie positive a un progetto più ampio.
L’altra motivazione è la necessità che la classe politica si rinnovi. In Italia l’età media dei politici supera la soglia dei cinquant’anni, questo non facilita il rinnovamento.
Gli uomini di buona volontà che avvertono l’esigenza di dare una spinta propulsiva alla vita politica italiana devono avere la forza di ritrovarsi in una nuova coraggiosa esperienza che metta insieme i cattolici democratici e le forze riformiste, per dare vita a una coalizione forte che sia al tempo stesso solidaristica e riformatrice. Una strada dunque per ridare dignità e autorevolezza alla politica italiana esiste, dobbiamo solo percorrerla insieme.