Diabete: cure e prestazioni per i pazienti in modo omogeneo

Diabete: cure e prestazioni per i pazienti in modo omogeneo

La Camera  premesso che:
 secondo i dati Istat, in Italia è diabetico il 4,8% degli italiani (5% delle donne e 4,6% degli uomini), pari a circa 2.900.000 persone. Numeri che segnano un aumento rispetto all’indagine multiscopo del 1999-2000, secondo cui era diabetico il 3,7% degli italiani (4% le donne e 3,5% gli uomini). La prevalenza del diabete aumenta con l’età fino ad arrivare al 18,9% nelle persone con età uguale o superiore ai 75 anni. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, la prevalenza è più alta nel Sud e nelle Isole, con un valore del 5,5%. Seguono il Centro con il 4,9% e il Nord con il 4,2%…
 
 
 
 

La Camera  premesso che:
 secondo i dati Istat, in Italia è diabetico il 4,8% degli italiani (5% delle donne e 4,6% degli uomini), pari a circa 2.900.000 persone. Numeri che segnano un aumento rispetto all’indagine multiscopo del 1999-2000, secondo cui era diabetico il 3,7% degli italiani (4% le donne e 3,5% gli uomini). La prevalenza del diabete aumenta con l’età fino ad arrivare al 18,9% nelle persone con età uguale o superiore ai 75 anni. Per quanto riguarda la distribuzione geografica, la prevalenza è più alta nel Sud e nelle Isole, con un valore del 5,5%. Seguono il Centro con il 4,9% e il Nord con il 4,2%;
 non solo la situazione è ancora più drammatica se si osservano i dati dell’obesità infantile: nel nostro paese un bambino su tre è obeso e parliamo di soggetti che rischiano di sviluppare il diabete in età adolescenziale e di rischiare l’infarto già a 20 anni ma nella realtà lo stesso dato attuale è condizionato al ribasso dal fatto che un diabetico su tre non sa ancora di esserlo. In prospettiva, inoltre, il diabete va assumendo le caratteristiche di una pandemia: 10 anni fa i malati nel mondo erano 120 milioni, oggi sono 270 milioni e di questo passo nel 2020 saranno 400 milioni; in pratica, ci sono due nuovi casi ogni 10 secondi;
il diabete comporta anche costi molto elevati: i dati dello studio Code-2 effettuato nel 2000 mostrano infatti come il 6,7% dell’intera spesa sanitaria nazionale, pubblica e privata (circa 5,5 miliardi di euro nel 2004) sarà assorbita dalla popolazione diabetica,
poiché il diabete, come emerge dai dati,  è una minaccia per tutto il mondo è stata istituita nel 1991 dall’International Diabetes Federation e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità la giornata del Diabete che viene celebrata in tutto il mondo il 14 novembre di ogni anno e l’ONU in data il 21 dicembre 2006 ha siglato una Risoluzione che designa il 14 novembre come Giornata delle Nazioni Unite per il diabete, dove si richiede a tutti gli Stati Membri di promuovere una politica per la prevenzione e di sensibilizzazione volta ad informare sui rischi del diabete e le relative cure;
in Italia l’evento è organizzato dal 2002 grazie al supporto volontariodi medici e infermieri diabetologi, dietisti, associazioni di pazienti e altri operatori sanitari.
una persona affetta da diabete grava sulla sua famiglia e le condizioni socio-economiche sono fortemente correlate alla gestione della malattia anche per questo il decreto ministeriale 28 maggio 1999, n. 329, recante “Regolamento recante norme di individuazione delle malattie croniche e invalidanti ai sensi dell’articolo 5, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 29 aprile 1998, n. 124″, aveva riconosciuto il diabete mellito quale patologia che dà diritto “all’esenzione dalla partecipazione al costo per le correlate prestazioni sanitarie incluse nei livelli essenziali di assistenza, ai sensi dell’articolo 5, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 29 aprile 1998, n. 124”;
ad oggi diverse prestazioni per la cura e la prevenzione delle complicanze connesse alla patologia del diabete non sono incluse nei livelli essenziali di assistenza, come il cosiddetto “piede diabetico”, il quale comporta una cura non solo molto dolorosa, ma anche complessa, lunga, costosa, e soggetta a ticket;
sono altresì esclusi gli esami ematochimici, gli esami strumentali, l’educazione terapeutica, ed anche, paradossalmente, le dichiarazioni e/o attestazioni di idoneità alla guida di autoveicoli per il rinnovo della concessione della patente, così come molte altre prestazioni;
la ricerca sul diabete negli ultimi dieci anni ha avuto degli sviluppi importantissimi, come per esempio i sensori glicemici, in grado di monitorare il paziente 24 ore su 24, tuttavia essa, come altre, non solo non è inserita nelle prestazioni a tariffario dei livelli essenziali di assistenza, ma può accadere che, all’interno della stessa regione, venga concessa gratuitamente a seconda dell’Azienda sanitaria locale di riferimento;
i presidi per l’autocontrollo della glicemia, pur fondamentale per la cura e la gestione del diabete, non si possono detrarre dalla dichiarazione dei redditi, in quanto non considerati farmaci, ma vengono concessi in modo differenziato e carente dal servizio sanitario nazionale rispetto alle effettive necessità del paziente;
è sempre più evidente il ricorso alla compartecipazione privata attraverso forme assicurative, che di fatto gravano sul privato, alleggerendo il settore pubblico, ma snaturando la ratio della legge istitutrice del Servizio sanitario nazionale e il diritto all’accesso alle cure;
la politica sanitaria tende ad un ampliamento della platea degli aventi diritto ed una riduzione del livello delle prestazioni erogate a carico del Servizio sanitario nazionale:
 impegna il Governo: 
a garantire l’accesso alla cura e alle prestazioni per i pazienti diabetici in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale inserendo, in ottemperanza all’articolo 32 della Costituzione, la gratuità degli esami ematochimici, degli esami strumentali, dell’educazione terapeutica e di tutte le prestazioni connesse alla gestione del diabete e delle relative complicanze, in sede di revisione dei Livelli essenziali di assistenza ormai fermi al lontano 2001;
 a prevedere una campagna d’informazione e di prevenzione, in linea con gli obiettivi posti in essere dall’OMS di riduzione dell’incidenza del Diabete di tipo 2 mettendo l’accento sull’importanza di stili di vita corretti in campo alimentare attraverso un adeguata attività fisica, una corretta alimentazione nonché l’importanza del test glicemico.