Deputati PD di Puglia rispondono a Michele Emiliano

Deputati PD di Puglia rispondono a Michele Emiliano

 
Caro Segretario,
 
apprendiamo con piacere dalla stampa quello che in questi giorni a partire dalla nostra regione, sta accadendo attorno alla scellerata politica che questo Governo ha voluto imbastire dichiaratamente contro il Sud.
Una convergenza di tutte le forze di centrosinistra che fa apparire oggi meno “solitaria” la crociata che da ormai molti mesi la delegazione dei parlamentari pugliesi del PD, muove contro l’utilizzo indiscriminato di risorse destinate al Sud e dirottate dal Governo Berlusconi altrove. Oggi possiamo dire che non siamo più soli e che l’esercito che rivendica maggiore rispetto per il Mezzogiorno d’Italia, usato nella contingenza di una crisi epocale come un bancomat da cui prelevare senza ritegno o vergogna, arruola ora anche tra le sue fila coloro che fino a qualche mese fa tranquillamente votavano tutti i provvedimenti che la Lega Nord sordidamente dettava…

 
Al Segretario del PD-Puglia
Michele EMILIANO
 
Caro Segretario,
 
apprendiamo con piacere dalla stampa quello che in questi giorni a partire dalla nostra regione, sta accadendo attorno alla scellerata politica che questo Governo ha voluto imbastire dichiaratamente contro il Sud.
Una convergenza di tutte le forze di centrosinistra che fa apparire oggi meno “solitaria” la crociata che da ormai molti mesi la delegazione dei parlamentari pugliesi del PD, muove contro l’utilizzo indiscriminato di risorse destinate al Sud e dirottate dal Governo Berlusconi altrove.
Oggi possiamo dire che non siamo più soli e che l’esercito che rivendica maggiore rispetto per il Mezzogiorno d’Italia, usato nella contingenza di una crisi epocale come un bancomat da cui prelevare senza ritegno o vergogna, arruola ora anche tra le sue fila coloro che fino a qualche mese fa tranquillamente votavano tutti i provvedimenti che la Lega Nord sordidamente dettava.
Il Sud è di moda e qualcuno, comprenderà caro Segretario con il tuo acume politico la precisazione, strattona per portarne il gonfalone dei diritti negati.
Ma quando la canicola estiva spingeva molti a ristoratori bagni di mare, la delegazione dei parlamentari pugliesi del tuo partito, era costretta a contrastare in aula in un Transatlantico molto simile all’imbarcazione del coraggioso Soldini, il primo scippo al vituperato Sud (ricordi il decreto 112? – ndr).
Un corpo a corpo che continua in questi giorni, mentre 19 miliardi dei FAS, i Fondi per le Aree Sottoutilizzate che potevano costituire una boccata d’ossigeno per lo sviluppo del Sud, hanno già preso il largo approdando alle rive del Po e dintorni, e mentre si cerca di confezionare un’altra veste stracciona per l’Italia diciamo al di sotto della linea gotica, quella meno interessante per Berlusconi, Bossi e le loro corti.
Ma è il ruolo, concorderai, dei deputati al Parlamento: difendere con forza le esigenze e le istanze del territorio da cui si proviene e che si è delegati a rappresentare.
Così lunedì torneremo in aula per contrastare il provvedimento sulle quote latte per cui questo Governo ha ancora una volta deciso di attingere ai FAS (110milioni di euro – ndr), e per evitare che “eventi celebrativi” previsti nel Decreto Salva Auto possano essere pagati mediante il ricorso al fondo Conti dormienti che guarda caso sarà ristorato nel 2012 sui FAS che verranno.
Un fronte dove però contano anche i numeri delle forze in campo.
Numeri che richiedono responsabilità e chiarezza su temi delicati come ad esempio quello del Federalismo fiscale: una riforma statuale indispensabile se valutata con la lente delle opportunità e della solidarietà. Principi, questi, che hanno ispirato gli emendamenti proposti dal PD nel testo di legge licenziato dal Parlamento.
Comprenderai che ci viene facile, quindi, essere d’accordo con te su quasi tutti i punti strategici che il cartello del centrosinistra intende rivendicare in favore del Sud, ma ti invitiamo, però a riflettere su un aspetto in particolare: cosa sarebbe accaduto se il PD avesse votato, come lei suggerisce, un NO secco al disegno di legge Calderoli?
I numeri anche in questo caso non vanno dimenticati.
Senza il nostro emendamento avremmo avuto una “territorialità delle imposte” e in merito all’IRPEF una vera e propria “balcanizzazione” dell’imposta progressiva sui redditi.
Senza i nostri emendamenti le garanzie per il Mezzogiorno come la “perequazione verticale” non avrebbero assicurato i servizi fondamentali per i livelli essenziali delle prestazioni per Comuni e Province più povere. Stesso dicasi per la “perequazione infrastrutturale”.
Credi ancora, caro segretario, che avremmo potuto votare “no”, senza compiere un disastroso autogol?
Continuiamo a ritenere giusta l’astensione, non per ciò che dopo gli emendamenti del PD, è stato possibile inserire nel Disegno di Legge sul Federalismo Fiscale, ma per ciò che ancora manca, così come tu stesso dici, in merito al Codice delle Autonomie e in merito agli strumenti inadeguati per gestire gli atti conseguenti alla legge delega. Sfide che non potremo che condividere assieme!
Ma siamo pugliesi, come te, e non lo dimentichiamo. Siamo i rappresentanti parlamentari di una regione che per fortuna rappresenta una “anomalia” positiva rispetto a molte regioni del Sud. Siamo una regione civile, produttiva, economicamente e socialmente più evoluta rispetto agli stand meridionali, e che da tempo combatte con successo la penetrazione criminale che altrove rende impossibile lo sviluppo.
E’ da questo che siamo partiti, considerando il federalismo fiscale una opportunità in più se governato dall’amore e dal rispetto verso il Mezzogiorno. Un amore e un rispetto ante litteram. Anche per questo non abbiamo votato “no”.
 
Fraternamente,
 
 
 
Taranto, 28 marzo 2009
 
 
 
On. Ludovico Vico
Coordinatore deputati pugliesi PD