DECRETO IMMIGRAZIONE (DL 13/2017)

DECRETO IMMIGRAZIONE (DL 13/2017)

 La Camera ha convertito in legge il decreto-legge n. 13 del 2017, recante «Disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale e di contrasto della immigrazione illegale», un provvedimento che, al fine di rispondere all’eccezionale afflusso di migranti e al significativo aumento di richieste di protezione internazionale, registratosi negli anni 201320161, prevede misure incisive per definire con tempi rapidi e procedure efficaci, nel pieno rispetto dei diritti e delle garanzie costituzionali, chi ha diritto di restare e chi deve essere rimpatriato. Rispetto ai tempi medi di esame di circa due anni, le norme approvate permetteranno di valutare rapidamente la domanda di protezione internazionale, superando le attese legate alle lentezze procedurali e, al contempo, offrendo anche l’opportunità di un impegno, su base volontaria, a favore della comunità da cui si è ospitati. Ciò avverrà mediante l’istituzione di sezioni specializzate in materia di migrazione, protezione internazionale, libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea nelle quali i magistrati, dotati di specifiche competenze e ai quali verrà assicurata una formazione continua dedicata, potranno rispondere all’esigenza di assicurare una maggiore celerità ai ricorsi giurisdizionali. Con la medesima finalità, viene modificato anche il rito processuale applicabile a questo tipo di controversie. È vero che viene eliminato un grado di giudizio, ma si consente, contestualmente, la massima emersione della storia personale di chi si trova nella drammatica situazione di dovere richiedere la protezione internazionale. Quanto all’aspetto legato al contrasto all’immigrazione illegale sono introdotte norme per accelerare le procedure di identificazione e di definizione della posizione giuridica di cittadini extra UE, nonché misure di contrasto dei trafficanti di uomini e dell’immigrazione illegale. Viene inoltre potenziata la rete delle strutture di accoglienza, da una parte, e accoglienza e rimpatri, dall’altra con nuovi a maggiori investimenti sia in termini di risorse economiche, sia in termini di nuove e qualificate assunzioni di personale. Non si avranno più pochi ed enormi centri di accoglienza, ma strutture di piccole e medie dimensioni, presenti su tutto il territorio nazionale, in luoghi individuati dopo avere sentito i Presidenti di Regione, dove il rispetto per la dignità della persona non sarà una condizione eventuale e dove i tempi del trattenimento massimo saranno assolutamente definiti. 
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