Dalla Lega a Della Valle c’è un sentire politico che è troppo di parte

Dalla Lega a Della Valle c’è un sentire politico che è troppo di parte

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati 
 
Quando la nave affonda la frase che corre veloce dalla stiva al ponte è: ‘si salvi chi può’.
E’ questo il senso della confusione politica a cui stiamo assistendo in questi giorni.
Dalla Lega al PDL, passando per Diego della Valle, c’è un sentire politico che è ‘di parte’, non ‘di Paese’, che mira a tutelare feudi, non a portare l’intera Nazione fuori dalla crisi.
C’è chi rema in favore della Padania e soltanto di quella, c’è chi vuole costruirsi una giustizia su misura e chi vuole dare impulso alle imprese, dimenticando mille altre categorie di lavoratori, che fanno parte del tessuto sociale ed economico italiano.
Se ognuno tira l’acqua al suo mulino, avremo pochi giardini verdi e molte altre zone brulle, desertiche….

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati 
 
Quando la nave affonda la frase che corre veloce dalla stiva al ponte è: ‘si salvi chi può’.
E’ questo il senso della confusione politica a cui stiamo assistendo in questi giorni.
Dalla Lega al PDL, passando per Diego della Valle, c’è un sentire politico che è ‘di parte’, non ‘di Paese’, che mira a tutelare feudi, non a portare l’intera Nazione fuori dalla crisi.
C’è chi rema in favore della Padania e soltanto di quella, c’è chi vuole costruirsi una giustizia su misura e chi vuole dare impulso alle imprese, dimenticando mille altre categorie di lavoratori, che fanno parte del tessuto sociale ed economico italiano.
Se ognuno tira l’acqua al suo mulino, avremo pochi giardini verdi e molte altre zone brulle, desertiche.
L’Italia ha bisogno di una politica che operi riforme capaci di far ripartire lo sviluppo per tutti. Servono riforme per dare impulso alle imprese, ma anche alle aziende agricole, ai piccoli artigiani e ai commercianti. Servono riforme capaci di dare ‘ossigeno’ ai giovani ricercatori, agli insegnanti, ai lavoratori dipendenti, ai pensionati…
Delegittimare la politica tutta, non avvantaggia nessuno. Andare al voto subito, con questo stato di cose e con l’attuale legge elettorale, non produrrà risultato.
I cittadini chiedono, giustamente, che si riduca la pressione fiscale. Le famiglie sono al collasso, basta una spesa improvvisa per determinare un disequilibrio economico, che non consente di arrivare a fine mese. Di qui deve ripartire la politica, senza tutelare feudi e senza campanilismi.
Si dia vita ad un governo di transizione per fare le riforme necessarie, subito, poi si vada ad elezioni.