Da Cortona al PD novità importanti per lo Statuto

Da Cortona al PD novità importanti per lo Statuto

di Gero Grassi – Parlamentare PD
Dal 7 al 9 Maggio gli amici del PD di Area Democratica si sono ritrovati a  Cortona, per una riflessione sulle ultime vicende politiche del Paese.
L’appuntamento di Cortona ha rappresentato l’opportunità di riflettere e discutere, a 360 gradi, del Partito Democratico, alla ricerca, attraverso il confronto interno, di una linea politica che valorizzi tutte le sensibilità in esso confluite.
Il mio contributo a Cortona si è soffermato su alcune variazioni da apportare allo Statuto del Partito ed elaborate nella Commissione del Pd, in vista dell’appuntamento del 21 e 22 a Roma.
Vado per sintesi ad illustrare le principali modifiche evidenziando la conclusione positiva in Commissione delle diverse proposte unanimemente approvate.
Un aspetto fortemente innovativo è la impossibilità che un magistrato si candidi nella giurisdizione in cui opera. Si può candidare, ma deve cambiare territorio, rispetto al luogo nel quale opera normalmente. Questa norma credo interpreti bene l’esigenza che una forte opinione pubblica esprime ed è finalizzata ad evitare conflitti di diverso genere…..

di Gero Grassi – Parlamentare PD
Dal 7 al 9 Maggio gli amici del PD di Area Democratica si sono ritrovati a  Cortona, per una riflessione sulle ultime vicende politiche del Paese.
L’appuntamento di Cortona ha rappresentato l’opportunità di riflettere e discutere, a 360 gradi, del Partito Democratico, alla ricerca, attraverso il confronto interno, di una linea politica che valorizzi tutte le sensibilità in esso confluite.
Il mio contributo a Cortona si è soffermato su alcune variazioni da apportare allo Statuto del Partito ed elaborate nella Commissione del Pd, in vista dell’appuntamento del 21 e 22 a Roma.
Vado per sintesi ad illustrare le principali modifiche evidenziando la conclusione positiva in Commissione delle diverse proposte unanimemente approvate.
Un aspetto fortemente innovativo è la impossibilità che un magistrato si candidi nella giurisdizione in cui opera. Si può candidare, ma deve cambiare territorio, rispetto al luogo nel quale opera normalmente. Questa norma credo interpreti bene l’esigenza che una forte opinione pubblica esprime ed è finalizzata ad evitare conflitti di diverso genere.
Altra novità riguarda l’inserimento dell’Anagrafe patrimoniale di tutti gli eletti nel PD, per dare un segnale di trasparenza e moralità,  tanto auspicata e credo giustificata.
Novità anche per quel che riguarda l’elezione dei Direttivi e dei Segretari Provinciali e Comunali. L’elezione si baserà su un criterio proporzionale, per cui i componenti delle Assemblee Comunali e Provinciali risponderanno ai voti che ogni lista o coalizione di liste produrrà nel corso della vicenda elettorale. La proposta che ci veniva offerta era quella di un maggioritario molto esteso. Nel PD, avendo noi formato un Partito plurale,  anche nella gestione e nella elezione degli Organi, dobbiamo necessariamente preoccuparci di salvaguardare le diversità esistenti, perché se una diversità non viene salvaguardata, il Partito muore. La norma di sbarramento provinciale al 5% evita la parcellizzazione delle liste.
Altra cosa prevista, di rilevante importanza, è l’obbligo che le risorse economiche del Partito, derivanti dalle Elezioni Regionali, vengano trasferite al 50% ai territori provinciali e comunali, automaticamente, in danaro o servizi.
Si è registrato in più parti d’Italia, che un iscritto del PD sia andato in lista in un Partito diverso e che persista poi nell’occupare incarichi e ruoli di Partito nel PD. Chi viene eletto, se non si iscrive al gruppo del PD, automaticamente decade. Chi non viene eletto e va in un Partito diverso dal PD, ha la impossibilità di iscriversi al Partito non soltanto per l’anno in corso, l’anno cioè nel quale si è svolta la competizione elettorale, ma anche l’anno successivo. Questo per evitare che si verifichi quello che Franco Marini, a Cortona, ha definito: “l’Albergo ad ore in occasione della competizione elettorale”.
Anche il tema delle Primarie, su cui qualcuno, impropriamente ha fatto scandalismo o le ha ideologizzate tanto da prevederne l’intoccabilità, esce rafforzato. Per il PD le Primarie per gli incarichi di Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione sono un valore dal quale non si torna indietro. La manutenzione statutaria non tende a limitarle ma a perfezionarle. D’ora in poi quello che prima non era vietato è un diritto. L’iscritto Pd alle primarie può votare uno qualunque dei candidati, indipendentemente dal fatto che il candidato è iscritto o meno al PD. Il PD non ha candidati ufficiali. Le primarie si fanno a livello di coalizione e se un partito alleato non vuol farle si effettuano lo stesso perché per il Pd sono un diritto irrinunciabile. Nell’eventualità di Primarie di partito, solo in presenza di una maggioranza dei 3/5 dell’Assemblea di riferimento che esprime metodo diverso, possono non effettuarsi.
Tutte queste novità, dopo un lungo lavoro, sono state “concordate” con la maggioranza di Partito e dovrebbero vedere l’approvazione nella Assemblea del 21 e 22 maggio.
Noi di Area Democratica, in questo percorso di revisione dello Statuto, non ci siamo mossi da minoranza di Partito. Ci siamo mossi come chi intende far crescere e allargare il Partito dando significato a quelle che sono le peculiarità e le caratteristiche del Partito stesso.
Avremmo potuto agire diversamente. Essere sordi alla volontà della maggioranza. Giocare al disfattismo. Invece abbiamo avuto senso di responsabilità e ci siamo fatti promotori del miglioramento statutario. Auspichiamo che la maggioranza che governa il PD inizi a muoversi tenendo larghi gli orizzonti e guardi al domani, non solo alla gestione dell’oggi.
Questo impone a tutti una riflessione. Non ci può essere un luogo di Partito nel quale maggioranza e minoranza non abbiano ruoli distinti. Se la minoranza è tale, è alternativa. Se fa parte di una maggioranza allargata, non sta ai margini e non apprende dai giornali quelle che sono le idee della maggioranza. Le condivide, dal concepimento alla fine.
Noi di Area democratica più di questo non potevamo fare nel clima dato.
Il PD deve volare alto per riconquistare la fiducia degli italiani e per  farlo deve aprire le porte alle sfide del futuro, divenendo partito inclusivo per tutti e non per alcuni.
Cortona ha rappresentato  l’occasione per riflettere, discutere e progettare.
La revisione statutaria ci offre una possibilità. Non va sprecata.