Consultori: non riduciamone la valenza

Consultori: non riduciamone la valenza

Nota dell’On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
 
La Legge 405 del 1975, riguardante l’Istituzione dei Consultori familiari in Italia, nell’articolo 1, contiene indicazioni utili, in merito al rapporto Consultori, medici e aborto.
L’art. 1, relativo all’Istituzione dei Consultori afferma: “Il servizio d’assistenza alla famiglia e alla maternità ha come scopo: a) l’assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità ed alla paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia, anche in ordine alla problematica minorile; b) la somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia e dal singolo in ordine alla procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell’integrità fisica degli utenti; e) la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento; d) la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere ovvero a prevenire la gravidanza consigliando i metodi ed i farmaci adatti a ciascun caso.”
 

Nota dell’On. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
 
La Legge 405 del 1975, riguardante l’Istituzione dei Consultori familiari in Italia, nell’articolo 1, contiene indicazioni utili, in merito al rapporto Consultori, medici e aborto.
L’art. 1, relativo all’Istituzione dei Consultori afferma: “Il servizio d’assistenza alla famiglia e alla maternità ha come scopo: a) l’assistenza psicologica e sociale per la preparazione alla maternità ed alla paternità responsabile e per i problemi della coppia e della famiglia, anche in ordine alla problematica minorile; b) la somministrazione dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte dalla coppia e dal singolo in ordine alla procreazione responsabile nel rispetto delle convinzioni etiche e dell’integrità fisica degli utenti; e) la tutela della salute della donna e del prodotto del concepimento; d) la divulgazione delle informazioni idonee a promuovere ovvero a prevenire la gravidanza consigliando i metodi ed i farmaci adatti a ciascun caso.”
Il Consultorio quindi, ha una funzione sociale oltre che medica. Ha come prima funzione l’assistenza psicologica, la preparazione alla maternità e paternità responsabile, la tutela della salute della donna e poi anche quella di seguire coppie che abbiano deciso di prevenire o interrompere la gravidanza.
La Regione Puglia che, con la Delibera di Giunta regionale del 15 marzo scorso, ha creato uno spartiacque tra medici obiettori e non obiettori, ragionando sulla razionalizzazione ed il potenziamento della rete consultoriale, attraverso l’inserimento nelle strutture, di ginecologi ed ostetriche non obiettori di coscienza, ha generato una discriminante che deve essere rimessa in discussione, per fare sentire tutti inclusi. 
Innanzitutto va ribadito che non ci si reca in Consultorio solo per essere autorizzati all’aborto, ma anche per essere aiutati a portare avanti la maternità, superando difficoltà mediche, civili e sociali.
La Regione Puglia ha il dovere di ripensare al Consultorio come al luogo in cui la famiglia può trovare risposte a 360°. Per questo è auspicabile che si apra un tavolo di discussione in cui trovino spazio le ragioni di tutti, quelle dei medici abortisti e quelle dei medici obiettori, quelle delle famiglie e quelle dell’assessorato alla sanità.
Condividiamo pienamente la posizione dell’Arcivescovo Cosmo Francesco Ruppi espressa quest’oggi sulla stampa. Afferma”Caro assessore Fiore, so che in questo momento ci sono molti problemi sul tavolo e so che non c’è quel “furore ideologico” che spesso viene attribuito all’attuale Governo regionale, perché la ristrettezza finanziaria richiede non solo una radicale revisione, del sistema sanitario pubblico e privato. Richiede anche la individuazione dei criteri che possono realmente migliorare la salute, il primo obiettivo al quale tutti dobbiamo attenerci..”
Personalmente ritengo che l’aborto è una decisione difficilissima da prendere per qualunque madre e certamente non può essere il punto focale della importante funzione che svolgono i Consultori sul territorio.
Sono certo che l’Assessore Regionale alla Sanità Tommaso Fiore ed il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola sapranno ascoltare tutti e trovare una soluzione condivisa.
Auspico un potenziamento delle rete consultoriale che abbia come principale obiettivo quello di seguire dal punto di vista sociale e medico la famiglia e la maternità, per far si che la comunità pugliese si distingua anche in questo ambito, per la positività delle sue scelte.