CITTA’ DOMANI – Lo scioglimento del Consiglio Comunale

CITTA’ DOMANI – Lo scioglimento del Consiglio Comunale

Lo scioglimento del Consiglio Comunale 
Il parere dell’on. Gero Grassi

 

Onorevole Grassi, lei ha più volte lanciato appelli alla coesione, rivolgendosi agli amministratori del Comune di Terlizzi. Quali risposte ha ricevuto?

Non ho ricevuto alcuna risposta e me ne addoloro.

Lei è Deputato del Partito Democratico. Il PD terlizzese l’ha invitata ad un tavolo di discussione all’indomani della ‘caduta’ dell’Amministrazione?

Non sono mai stato invitato dal giorno in cui abbiamo festeggiato con un comizio la vittoria di Vincenzo Di Tria sindaco. Eravamo nell’aprile 2008.

Il Partito ha discusso al suo interno per capire gli errori fatti?

Deve chiederlo a chi rappresenta il Partito Democratico, lo non sono invitato.

Suo fratello Michele è stato uno dei consiglieri comunali di centrosinistra che ha contestato determinate scelte dell’Amministrazione di Tria. Secondo lei aveva alternative?

lo credo che la litigiosità dell’Amministrazione Di Tria sia conseguenza di una impostazione ad excludendum. Hanno sbagliato tutti, anche quelli che hanno fatto finta di non vedere e non capire cosa stava succedendo. L’aver interrotto in maniera traumatica l’esperienza amministrativa è un gravissimo errore, lo accomuno nelle responsabilità presunte vittime e presunti colpevoli. Bastava Fermarsi un giorno e nulla sarebbe successo.

Ha mai pensato che l’Amministrazione di Tria potesse terminare la sua esperienza, prima della fine del mandato nel 2013?

Ne ero convinto. Quando un’Amministrazione può contare sul Presidente di Regione e su un Deputato che mai hanno ostacolato il percorso amministrativo e mai hanno chiesto qualcosa deve andare a fine mandato e soprattutto deve essere momento di unità e coesione sociale anche con la minoranza.

Cosa ha portato alla disgregazione dell’Amministrazione di Tria?

I personalismi, la mancanza del ruolo del Partito Democratico e la volontà di celodurismo di tanti che si esaltano nell’essere contro.

Come ha giudicato la decisione del Sindaco di revocare la delega alle Finanze all’assessore De Sano, improvvisamente?

Non conosco i dettagli. Io penso che una revoca assessorile non passa attraverso un incontro al bar. Gli assessori sono il braccio del Sindaco e devono Fare squadra. Non sono pedine che si sostituiscono a seconda della volontà del momento o peggio della opportunità politica di qualcuno.

Cosa ha pensato quando l’assessore ai Lavori Pubblici Berardi si è dimesso per motivazioni personali e dopo due giorni ha accettato l’incarico di assessore alle Finanze?

Ho riso come tutti i terlizzesi. Chi non lo farebbe? Questo prescindendo dalle persone. E stata una operazione politicamente incomprensibile…almeno alle persone normali. Falla da pochi intimi, come sempre.

Come ha giudicato la decisione del Sindaco di revocare la delega ai Lavori Pubblici all’assessore Vito Tricarico, poche settimane dopo la sua nomine?

lo non sono mai intervenuto su alcuna decisione del Sindaco. Se nomini un vice- sindaco come l’ing. Vito Tricarico non puoi toglierlo dopo un mese. Anzi intorno a lui devi costruire l’allargamento e la coesione amministrativa. Il sindaco in questi quattro anni mi ha fatto una sola telefonata. Quando stava firmando il decreto di nomina per Vito Tricarico. Mi ha informato. Gli ho detto: hai fatto bene. Poi non mi ha più richiamato. Se lo avessi Fatto, gli avrei detto che le persone non si utilizzano. Forse anche il Sindaco ha pagato il suo isolamento e l’aver deci so con pochi intimi. Poi le persone non si trattano da cani. Mai. Perché il centrosinistra ‘ha tenuto’ nel primo mandato ed ha fallito nella seconda Amministrazione di Tria? Non lo so questo. Ricordo che a fine mandato scorso io e Nichi Vendola insistemmo perché Di Tria fosse ricandidato. Molti non lo volevano. Lo rifarei a prescindere dal fatto che poi Di Tria ha dimenticato tutto ed ha gestito con pochi amici. –

Come giudica la decisione del segretario PD lo,cale, Mario De Leo, di dimettersi e poi di tornare sui suoi passi?

Quando si è dimesso Mario gli ho mandato un messaggio dicendogli che finalmente aveva fatto una cosa buona. Le sue dimissioni avrebbero consentito di aprire il partito. Non so perché poi abbia ritirato le dimissioni. Sono tutte vicende oscure mai discusse con me. Dopo lo scioglimento del consiglio comunale l’ho richiamato per mettermi a disposizione del partito. Ad oggi, 31 gennaio, nessuna chiamata.

Solitamente quando i partiti falliscono, in una comunità nascono liste civiche. Terlizzi corre questo rischio?

Le liste civiche non risolvono alcun problema. Li aggravano. Diventano un incrocio di quanti hanno difficoltà di stare nei partiti, che invece dovrebbero interrogarsi.

Nel PD terlizzese l’area moderata è degnamente rappresentata a suo avviso?

Nel PD terlizzese il problema non è quello di tenere l’area moderata..ma di tenere ‘insieme un partito. Questo comporta sacrificio e discussioni. Ma a Terlizzi si è discusso nei bar, nelle ville e nelle abitazioni, mai nel partito. Almeno con me.

A Terlizzi il Partito di Rutelli non è rappresentatò. Secondo lei, in questa situazione di confusione può accadere che qualcuno ci pensi?

L’API nasce dovunque il PD perde pezzi.

Secondo lei può nascere il terzo polo a Terlizzi?

Certamente sì. Ma andiamo verso la libanizzazione della politica terlizzese.

In alcuni comuni della Puglia si sta pensando alle primarie per l’individuazione del candidato Sindaco. A Terlizzi alcuni le temono. Quale la sua opinione in merito?

lo non sono una persona che esalta le primarie. Sono una possibilità, uno strumento. A Terlizzi potrebbero servire a tenere insieme pezzi diversi e apparentemente inconciliabili. Ma serve una classe politica che voglia unire.

La gente lamenta scarso sviluppo e scarsissimo lavoro. Molte inaugurazioni, tra ponti e contenitori culturali, ma nulla si è mosso per la zona artigianale. Secondo lei perché?

Terlizzi ha una possibilità immensa con Nichi Presidente della regione ed un Deputato in Parlamento. Capirà in seguito quale energie e valore sta disperdendo. Allora sarà tardi, perché la storia non torna indietro. Purtroppo qui il modello è l’invidia e la gelosia.

La città oggi è commissariata, a primavera ci saranno le elezioni. Di cosa ha bisogno il paese nell’immediato futuro?

Il paese ha bisogno di credere nelle sue possibilità e di valori che devono essere di tutti. Terlizzi non è di chi governa, ma dei cittadini. Purtroppo a Terizzi chi vince le elezioni, da una parte e dall’altra, crede di poter comandare. Questo è sbagliato. E le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti.

Al Partito Democratico cosa dice?

Sbagliare è possibile, ma ricostruire è un dovere, lo sono a disposizione di quanti vogliono ricostruire senza risentimenti, sénza odi, senza indivie, pensando soprattutto ai giovani e al domani. Credo che il PD possa riprendere la guida della città ma deve essere umile ed unirsi attorno a valori condivisi, lo ci sono.

a cura di Red.