CITTA’ DOMANI – Grassi: L’Amministrazione di Tria? Ha operato escludendomi

CITTA’ DOMANI – Grassi: L’Amministrazione di Tria? Ha operato escludendomi

L’Amministrazione di Tria? “…Ha operato escludendomi”
 
Onorevole, un no breve bilancio personale sta questo primo scorcio dl legislatura.
Dal 2008 sono in Parlamento in minoranza. Svolgo la funzione di Vicepresidente della Commissione Affari Sociali dove sono sempre impegnato per una migliore qualità dell’ offerta sanitaria. Ho presentato diverse proposte di legge che giaciono in Commissione perchè il Governo procede con decreti e voti di fiducia. Rispetto alla cronica mancanza di danaro i Deputati di maggioranza e minoranza spesso assistono passivi alla decretazione d’urgenza. Ho svolto in Aula diversi interventi, ricordo quello sul caso ‘Bertolaso’, dove ho dimostrato che aver abbattuto la legge vigente per le grandi opere ha consentito al Governo di avviare opere pubbliche senza la certezza del diritto e con grave danno delle imprese.
Come valuti la crescente e allarmante disaffezione dei cittadini nei confronti dei politici e della politica?
La disaffezione dei cittadini negli Stati democratici è conseguenza del benessere. In Italia la situazione si aggrava perché spesso i cittadini non si ritrovano nella politica urlata e spesso autoreferenziale. Anche la legge elettorale contribuisce in larga misura non dando al cittadino il diritto di scegliere i Parlamentari. Serve un colpo d’ala da parte di tutti, anche degli stessi cittadini che non devono pensare di ridurre al voto l’esercizio democratico ed il dovere di cittadinanza.
Il PD riuscirà a far cadere a Governo Berlusconi?
Berlusconi non è un’anomalia. Rappresenta bene l’italiano medio e ne interpreta benissimo sentimenti e volontà. Il PD non ha il compito di mandarlo in pensione, quanto quello di costruire una proposta che dia risposte ai cittadini e che consenta un governo partecipato con la persona al centro. Un Governo che governi soprattutto per i più deboli.
A fronte dei personalismi e delle beghe interne al PD e PDL, si preannuncia un autunno nerissimo per milioni di lavoratori (e non solo) alle prese con licenziamenti e cassa integrazione: le Tv di Stato e non, la maggioranza della stampa, non sembrano molto ‘interessate’ al problema, propinandoci ben altro! Cosa ne pensi? Concretamente quale potrebbe essere la soluzione per arginare questa crisi?
La crisi economica per il Governo non esiste o comunque non è la priorità. E’ conseguenza di un Principe che fissa le priorità in base alle sue necessità. Io credo che il lavoro e lo sviluppo siano una priorità e credo si possa e si debba ragionare, fuori dagli schieramenti, per un Patto nazionale che rimetta en moto la macchina Italia. Non serve molto, basta ispirarsi al principio della giustizia sociale togliendo qualcosa a chi ha molto per darla a chi ha poco. Invece così non è, basti pensare al degrado e all’abbandono del Mezzogiorno. Qui chi comanda è la Lega.
Avviciniamoci alle cose di “casa nostra’; Come giudichi la candidatura dell’amico Nichy Vendola? Gli darai una mano?
Io sin dall’inizio ho fatto notare che Nidhy Vendola si è candidato da solo e questo è sbagliato. Ho sottolineato il dovere che lui ha nei confronti dei pugliesi che lo hanno eletto. E’ chiaro che sarei felice che lui diventi Presidente del Consiglio, ma non credo sia questo il suo obiettivo. Penso che lui voglia riportare in Parlamento la Sinistra e credo sia suo diritto. Nel PD mi sono battuto, con successo, perchè attraverso le primarie gli iscritti al PD possano scegliere il candidato premier. Ci sono riuscito dando ai mio partito una possibilità di essere diverso dal PDL dove il Principe decide da solo. Ovviamente se la candidatura di Nichy sarà quella della Sinistra io non ci sarò, se, invece. la candidatura sarà quella di un grande blocco popolare, riformista di centro sinistra, il mio atteggiamento sarà diverso. A Nichy dico che la politica fatta in solitudine o con gli amici di gruppo è un fatto limitativo.
Una valutazione sul recente Piano sanitario varato dalla Regione Puglia e relativi tagli: le conseguenze sul “Sarcone”, come ne esce?
Alla base dell’ipotesi di lavoro regionale sul Piano Sanitario ci sono alcuni errori di fondo. Anzitutto la Puglia deve pretendere la revisione del meccanismo che porta l’erogazione del danaro in sanità. Oggi questo meccanismo penalizza le Regioni più giovani e riduce di svariate centinaia di miliardi di euro l’erogazione in favore della Puglia. Poi, per continuare, va detto a muso duro a Tremonti che l’operazione fatta per la Puglia non può essere un fatto isolato e la nostra Regione non può essere penalizzata a differenza di altre. Nel merito pugliese, poi, vanno fatte operazioni di grande coraggio: ridurre le convenzioni esterne, applicare la legge sui primariati e trasformare alcuni piccoli ospedali in poliambulatori. La Provincia di Bari non può avere circa 20 ospedali. In questa logica nei nord barese deve pensarsi ad un unico ospedale e la triangolazione Molfetta, Corato, Terlizzi può dare i risultati spenti ma solo se vengono considerati un tuttuno. Un’altra annotazione: in sanità il futuro non passa più attraverso la pediatria la ostetricia, ma attraverso strutture per anziani essendo questo il vero problema che l’Italia vive e che si accentuerà nel prossimo decennio.
Terlizzi: Come sono i tuoi rapporti con l’Amministrazione di Tria? Come ne valuti l’operato? Gli osservatori locali parlano di ostracismo nei tuoi confronti: lo confermii? Perché? Arriverà a termine ‘naturale’ la presente legislatura? Cosa vedi dopo di Tria? Figure politiche emergenti? Ce ne sono? Una nuova classe dirigente all’orizzonte?
I miei rapporti con con l’Amministrazione di Tria sono fermi al comizio di ringraziamento successivo all’elezione del Sindaco, È stata fatta una Giunta e nessuno mai ha coinvolto, ci sono state scelte amministrative importanti e nè il PD, né il Sindaco mi hanno informato. Io ho mantenuto nei confronti dell’Amministrazione un atteggiamento di grande rispetto. Hanno operato escludendomi,mi dispiace per loro. Quando mi hanno invitato sono staso presente. Mi hanno invitato alle Feste religiose e a quelle Civili. Io credo che un Deputato possa essere utile alla città ed io mi sono sforzato dl esserlo. Ricordo i miei Interventi in favore di contribuzioni finalizzate alla Scuola Elementare ‘Don Giovanni Bosco’ e al Monumento in ricordo di don Pietro Pappagallo e del professore Gioacchino Gesmundo. Il cittadino deve sapere che il Parlamento approva lo leggi ed io svolgo il mio dovere anche con grande apprezzamento da parte di osservatori attenti e qualificati. Purtroppo a Terlizzi si vive un pericoloso provincialismo e spesso chi governa crede di essere “Padrone”. Io non ho mai espresso un giudizio sull’ Amministrazione rispettando la volontà che la stessa ‘sia cosa loro’, ma non è così ed i cittadini che sempre incontro me lo confermano. Mi auguro che l’Amministrazione giunga a termine, certamente non sarò io a decretarne la fine anticipata che forse nella coscienza di molti è già arrivata. Credo che se il Sindaco, gli Assessori, i Consiglieri ed i partiti che sostengono l’Amministrazione vogliono bene alla città, basterebbe poco ad un grande rilancio della Terlizzi che amiamo. A Terlizzi i partiti sono scatole vuote e senza cultura politica è difficile immaginare nuove figure emergenti. Io sono disponibile, invece, ove ci fosse la sensibilità comune, a creare una Scuola di Formazione Politica bipartisan per preparare i giovani al domani. Credo che Terlizzi deve rivedere anche il rapporto maggioranza-minoranza spesso negli anni sbilanciato a favore della maggioranza che impera, invece di governare. Anche questo è tema bipartisan.
Una breve valutazione sulla recente proposta di Scianatico 8destinazione edilizia dei siti)?
Della proposta Scianatico conosco quanto letto sui giornali locali. Il problema esiste e va risolto coniugando l’interesse sociale con quello dell’azienda. Nessuno deve essere penalizzato altrimenti non se ne farà nulla, come in altre occasioni. La delicatezza della vicenda dovrebbe imporre a tutti buon senso e regole chiare, il problema si può risolvere attraverso un confronto aperto e pubblico. L’Amministrazione ha la possibilità di farlo.
Cosa ti pesa di più dell’attività parlamentare, cosa ti gratifica?
Dell’attività parlamentare la cosa che più mi pesa è la lontananza dalla famiglia e da Terlizzi. Quello che mi gratifica è il fatto di avere amici in ogni Comune d’Italia e i tantissimi inviti che mi portano a convegni, dibattiti ed incontri nelle diverse parti della nostra bellissima Italia.
Cosa ti attendi dal futuro politico di Gero Grassi, oltre ad altri romanzi?
Il prossimo romanzo sarà presentato a dicembre e narra della Terlizzi degli anni 1949-1996 con una bellissima storia della quale parleremo in altra occasione. Vorrei per il futuro lasciare, attraverso un’azione di Governo, la mia impronta su una legge che dia futuro e speranza al giovani. Mi piacerebbe tanto.
Ultima domanda: come giudichi la vicenda della manager Cosentino: vittima o carnefice della corruzione sanitaria?
Nè vittima, nè carnefice. È una vicenda complessa sulla quale bisogna attendere il responso finale della Magistratura perchè senza la conoscenza di tutti gli elementi è difficile giudicare, Posso solo dire che Lea Cosentino nell’aspetto sanitario e dirigenziale, è sempre stata considerata da tutti, in Italia, uno dei migliori manager. Io, per quello che ho visto, posso confermarlo. Mi limito ad un giudizio che tiene conto degli aspetti pubblici. Mi auguro che Lea possa dimostrare la sua totale estraneità a fatti delittuosi. Lo posso dire che con me Lea Cosentino è sempre stata di un rigore morale unico e mai ha lasciato intravedere atteggiamenti poco trasparenti.

Angelo D’Ambrosio