CITTA’ DOMANI – Da Terlizzi a Ventotene, isola di confino, libro di Grassi

CITTA’ DOMANI – Da Terlizzi a Ventotene, isola di confino, libro di Grassi

Interessante ricerca da poco in edicola.
La presentazione i1 21 ottobre
 
Da Terlizzi a Ventotène, isola di confino
 
In quest’opera di ricostruzione storica le parole centrali sono due: confino e Ventotene.
Il confino di polizia è il più efficace fra i mezzi adottati dalla macchina della repressione fascista per combattere il dissenso politico a livello preventivo; è la punta d’iceberg della negazione della libertà personale a livello di manifestazione del pensiero.
Ecco che fra il 1929 e 111943, complice una legislazione liberticida sono più di 12.000 i confinati politici in Italia, 838 in Puglia, 19 fra i cittadini di Terlizzi. A costoro — talvolta per motivi anche futili — vengono complessivamente comminati più di 2.800 anni di segregazione confinano, di cui 1.612 effettivamente scontati: un tempo enorme, capace di travolgere la vita personale e sociale dei coatti, di compromettere la loro salute fisica e psichica, di dissestare le famiglie da cui i “sovversivi” provengono, di devastare molte esistenze loro collegate, di suscitare u’n abbondante fiume di dolore che ancora scorre sotterraneo e di tanto in tanto riemerge lungo l’itinerario carsico della sensibilità personale manifestata dai rari superstiti di quelle vicende e dai loro parenti.
Ventotene, isola pontina battuta dalle onde «quasi uno scoglio fra le spire di urlavento», brulla e priva di sorgenti d’acqua: rappresenta lo scenario in cui «queste vite arroventate e dolenti, attraversate dai dilemmi e dalle asprezze della grande storia, spese senza risparmio nella ricerca .di una luce di giustizia», vivono il loro travaglio umano e politico, lo stesso «che ci ha sospinti sulla soglia della libertà». (Nichi Vendola)
Ventotene: la più grande e inospitale colonia confinario d’Italia, luogo simbolo della deportazione politica con i suoi più di ottocento segregati, ma anche laboratorio di idee,’ di tensione civile e morale, di rigenerazione e di riscatto.
Nel «popolo di Ventotene» gli autori rinvengono il profilo dei cinque terlizzesi di cui approfondiscono la biografia: Gaetano Vallarelli, Giovanni Gesmundo, Antonio Leovino, Michele Dello Russo e Michele De ?alo. La personalità e il ruolo di questi «antifascisti per la libertà» viene ricostruita con l’ausilio della documentazione medita custodita nei Casellari politici -provinciale e centrale, fonti soltanto di recente messe a disposizione degli studiosi e finalmente consultabili presso l’Archivio di Stata di Bari e l’Archivio Centrale dello Stato in Roma.
Da queste carte ma più ancora dall’intensa testimonianza dei familiari interpellati, emerge la statura di figure dì primo piano nell’organizzazione dell’antifascismo in terra di Bari, come Michele Della Russo (nel dopoguerra primo sindaco di Terlizzi per designazione del C. L.N.) e di Gaetano Vallarelli (fondatore del partito comunista clandestina locale): entrambi in rapporto di stima e di collaborazione con personaggi ancora più noti, come Giuseppe Di Vittorio e Gaetano Salvemini ma anche storie d’intensità umana e di fervore politico come quelle di Giovanni Gesmundo (ideologo, al pari del fratello Gioacchino martire alle Ardeatine , di Antonio Lèovino e di Michele De Palo. Nella loro sofferta lungimiranza, che spesso fai conti con la privazione e la miseria questi uomini inseguono, seppure fra qualche contraddizione, chiari esiti di civiltà. La lezione affidataci è che la giustizia sociale e la libertà sono beni tanto preziosi nel conseguimento quanto necessari e difficili da tutelare. Beni «a caro prezzo», perché richiedono dispendio di tenacia, di sacrificio e di coraggio. Ieri come oggi.
Red.

Il libro
Da Ter!izzi o Ventotene, isola di confino. Gaetano Vallarelli, Giovanni Gesmundo, Antonio Leovino, Michele Dello Russo, Michele De Palo, antifascisti per la libertà, di Gero Grassi e Renato Brucoli, pp. 264, Ed Insieme — Archivio di Stato di Bari, Storia locale/10, Terlizzi 2011.
Gli autori
Gero Grassi (Terlizzi, 1958). Deputalo
Renato Brucoli (Terlizzi, 1954). Editore e pubblicista