CHI PONE PROBLEMI NON VA DEMONIZZATO, NE’ ABIURATO. VA COMPRESO ED INCLUSO

CHI PONE PROBLEMI NON VA DEMONIZZATO, NE’ ABIURATO. VA COMPRESO ED INCLUSO

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Quando certa politica demonizza ed insulta significa che è in affanno ed in difesa. Assistiamo in queste ore ad un dibattito surreale. Da un lato pubblicamente Berlusconi invita ad entrare in una grande alleanza quelli che lui definisce ‘moderati’, dall’altro si registra il tentativo di demonizzare quanti, alla luce del sole e per amore del Partito in cui militano, fanno osservare che per costruire un PD di Governo si deve cambiare subito rotta.
A me il termine ‘moderati’ notoriamente non piace perchè Don Sturzo già negli anni venti diceva che ‘i moderati sono dei fossili’. Il problema, però, è un altro: il PD non può pensare di andare al Governo se non riesce a parlare all’intera società. Non andrà mai al Governo se non interloquisce con artigiani, commercianti, coldiretti, professionisti, piccoli industriali…..

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Quando certa politica demonizza ed insulta significa che è in affanno ed in difesa. Assistiamo in queste ore ad un dibattito surreale. Da un lato pubblicamente Berlusconi invita ad entrare in una grande alleanza quelli che lui definisce ‘moderati’, dall’altro si registra il tentativo di demonizzare quanti, alla luce del sole e per amore del Partito in cui militano, fanno osservare che per costruire un PD di Governo si deve cambiare subito rotta.
A me il termine ‘moderati’ notoriamente non piace perchè Don Sturzo già negli anni venti diceva che ‘i moderati sono dei fossili’. Il problema, però, è un altro: il PD non può pensare di andare al Governo se non riesce a parlare all’intera società. Non andrà mai al Governo se non interloquisce con artigiani, commercianti, coldiretti, professionisti, piccoli industriali. Non andrà al Governo se si chiude nel recinto della sola sinistra. Il PD di Governo è un partito di centrosinistra che parla alla società intera. Dire che alcuni amici ‘tramano’ per cambiare casacca significa non comprendere la situazione attuale. E’ vero il contrario: al disagio del PD, stiamo rispondendo convincendo gli amici ‘sofferenti’ a crederci, ad insistere, a sperare che il PD sia inclusivo e non mangi i propri figli, come spesso accade. In Friuli, in Campania, in Sicilia, in Piemonte, in Veneto tanti amici si sentono estranei e respinti dal PD. Noi cattolici del PD stiamo lavorando per tenere tutti dentro e mai si è registrato un atteggiamento parlamentare diverso fino a giungere al voto di sfiducia al Governo di avantieri, quando il PD è stato l’unico partito compatto.
Dobbiamo confrontarci con il mondo sindacale senza dividere lo stesso in sindacato amico e sindacato nemico. Raffaele Bonanni non può essere iscritto tra i sindacalisti che lavorano alle spalle del PD solo perchè pone problemi e soluzioni non gradite ad alcuni. Bonanni rappresenta milioni di lavoratori ed elettori e va rispettato, se qualcuno ci riesce addirittura compreso nelle idee che propone.
Al Presidente D’Alema, che qualche giorno fa rimpiangendo la DC, si autoiscriveva al gruppo degli amici di Aldo Moro, faccio notare che mai Moro avrebbe parlato di ‘cretini e mentecatti’. Semmai interloquendo con chi poneva problemi si sarebbe interrogato e avrebbe letto quelle preoccupazioni come gesto di amore verso il partito. Poi avrebbe trasformato in proposta politica quelle stesse preoccupazioni.
Dobbiamo andare avanti e dobbiamo farlo costruendo un PD aperto, che tenga dentro tutti, dove nessuno si senta escluso, dove tutti siano figli senza distinguere le paternità, nemmeno quelle incerte, nè le maternità. E a nulla serve che qualche agenzia di stampa chieda smentite. La storia dei cattolici popolari che dal 1994 militano nel centrosinistra non ha bisogno di alcuna ‘velina’, semmai ha bisogno di essere sventolata come la storia di quanti, pur tra mille difficoltà, hanno scelto un campo e là sono rimasti con dignità e coerenza, la stessa coerenza che ci ha portati a considerarci sempre alternativi a Gianfranco Fini e ai suoi amici. La stessa coerenza che ci induce a ritenere che per creare il PD di Governo nessuno può muoversi per spingere fuori quanti non vengono dalla sinistra storica e sono abituati e pensare e a dire autonomamente i problemi da risolvere. Insieme si può, ma basta ogni volta qualcuno pone un problema a ritenere che dietro ci sia altro: i tempi dei sospetti e delle abiure sono passati da anni.
Noi vogliamo essere protagonisti, insieme agli altri, per un PD di Governo che abbia capacità d’attrazione e che diventi il partito di tutti i riformisti italiani.