
15 Dic Chi disprezza, compra. Riflessioni all’indomani del 14 dicembre
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in Comunicati Stampa

Il fatidico 14 dicembre è alle spalle. Il Presidente del Consiglio ha ottenuto la fiducia, è un dato di fatto e bisogna prenderne atto. Ma quanto è successo in Parlamento e per le vie del Paese, deve essere oggetto di una profonda riflessione.
Accettare il risultato non vuol dire cedere le armi e vivere passivamente per il prossimo futuro. Accettare il risultato significa rispettare le regole democratiche e lavorare all’interno di esse, per riportare la politica sulla linea del confronto civile.
Il Partito Democratico ha fatto tutto il possibile per chiarire agli italiani la propria visione politica ed illustrare la propria strategia per riportare il Paese verso la crescita economica, sociale e culturale. Ma la strada è tutta in salita e non si è che all’inizio…..

Il fatidico 14 dicembre è alle spalle. Il Presidente del Consiglio ha ottenuto la fiducia, è un dato di fatto e bisogna prenderne atto. Ma quanto è successo in Parlamento e per le vie del Paese, deve essere oggetto di una profonda riflessione.
Accettare il risultato non vuol dire cedere le armi e vivere passivamente per il prossimo futuro. Accettare il risultato significa rispettare le regole democratiche e lavorare all’interno di esse, per riportare la politica sulla linea del confronto civile.
Il Partito Democratico ha fatto tutto il possibile per chiarire agli italiani la propria visione politica ed illustrare la propria strategia per riportare il Paese verso la crescita economica, sociale e culturale. Ma la strada è tutta in salita e non si è che all’inizio.
Serve una riflessione condivisa, per comprendere quale strategia può facilitare il percorso di recupero della fiducia da parte degli italiani. La fiducia non si ottiene presentando gli eventuali “compagni” di strada. La fiducia si ottiene illustrando un progetto credibile, capace di dare speranza ai cittadini. Un progetto che miri a salvaguardare la sanità pubblica, la scuola pubblica, che guardi ai disoccupati, ai pensionati, ai tanti cassintegrati. Che sia capace di produrre sviluppo e occupazione.
I problemi ci sono e non si può immaginare che si dissolveranno come nebbia al sole.
Il Partito Democratico deve, ora più che mai, puntare a valorizzare tutte le forze presenti al suo interno, per consolidare il proprio progetto politico.
Il PD deve certamente aprirsi a nuove frontiere, deve certamente trovare punti d’intersezione con alleati che hanno preso le distanze dal Governo Berlusconi, ma non deve commettere l’errore di regalare il proprio progetto politico ad altri.
C’è un adagio popolare secondo il quale: “chi disprezza, compra!”. Bisogna fare dunque attenzione a tutti quelli che si affanno a sottolineare “defaiance” del PD. L’obiettivo potrebbe essere proprio quello di disprezzare, per comprare più facilmente.