Pubblicazioni

Pubblicazioni / 28.03.2018

Non è semplice da ‘Grassi’ prefazionare un lavoro di ricerca eseguito da un ‘Grassi’. Noi, tuttavia, riteniamo di farlo con serenità d’animo e modestia intellettuale. Il lavoro ha costituito per l’Autore un impegno costante e serio, oltre che di notevole spessore qualitativo e quantitativo. Egli...

Pubblicazioni / 28.03.2018

La decisione del Consiglio Regionale della Puglia di dedicare ad Aldo Moro un ciclo di eventi particolarmente intensi e significativi, prosegue con l’organizzazione di questa mostra fotografica, che vuole ricordare il martirio del grande statista pugliese. Il “Progetto Moro” ha coinvolto sinora centinaia di...

Pubblicazioni / 21.07.2014

Il 6 aprile 1977 Aldo Moro, Presidente nazionale della DC, si reca a Firenze ad una manifestazione contro il terrorismo.

Moro parla a braccio. Non esiste testo scritto. Il discorso è ritrovato, con grande difficoltà, attraverso il nastro registrato, dalla DC fiorentina nel luglio 1982 ed è pubblicato integralmente su ‘Il Popolo’ dell’8 agosto 1982.

Proviamo ad inquadrare storicamente il tempo nel quale si inserisce questo pregevole intervento, premonitore di una violenza inaudita, ma foriero di sentimenti positivi e di speranza nel domani.

L’Auditorium del Palazzo dei Congressi è stracolmo di gente. Quello che è stato pensato come evento di partito si trasforma nella risposta civile e democratica dell’intera Firenze al terrorismo e alla violenza. Il palazzo dei Congressi è pieno di dirigenti ed attivisti degli altri partiti.

Moro ringrazia e saluta il sindaco comunista Elio Gabbuggiani, impedito ad Esserci. Ha scritto una lettera di solidarietà e vicinanza alla DC, anche a nome del Consiglio Comunale di Firenze.

A Firenze nei mesi precedenti l’evento ci sono stati pestaggi di militanti democristiani, sei sedi DC sono incendiate nella notte del 3 aprile, una bomba sotto la sede della DC provinciale, in via Cavour, è disinnescata all’ultimo momento.

La DC risponde con una analisi lucida ed attenta del suo uomo migliore, capace di autocritica, ma pronto ad interrogarsi sul come rispondere democraticamente a forme di violenza ed intolleranza inaudita. Non si tratta solo di condannare, ma di studiare come evitare che il terrorismo trovi sponde nella popolazione e rilanciare l’insieme della partecipazione democratica attraverso lo Stato, i partiti, i sindacati, l’associazionismo.

 

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