Comunicati Stampa / 15.03.2010
Il 16 marzo 1978 veniva rapito l’on. Aldo Moro e uccisa la sua scorta
Ricordare quel che accadde perché non abbia mai più a ripetersi.
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Il 16 marzo del 1978 è una data che non si può dimenticare. Era un giovedì come tanti altri e nessuno immaginava che gli eventi che stavano per consumarsi avrebbero sconvolto la vita di milioni di cittadini italiani, forse del mondo intero.
Il Presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro, usciva dalla sua abitazione per recarsi in Parlamento. Avrebbe dovuto aver luogo la votazione di fiducia al Governo Andreotti. Ma nulla andò come previsto.
In via Fani Aldo Moro venne rapito dalle Brigate Rosse e i cinque uomini della sua scorta Leonardi, Jozzino, Rivera, Ricci, Zizzi, furono barbaramente uccisi.
Cominciarono così 55 giorni di prigionia che tennero l’Italia intera col fiato sospeso. Si sperava, si immaginava il rilascio del Presidente Moro, ma alla fine la via intrapresa, quella della non trattativa, quella di non cedere al terrorismo, portò alla morte.
Il rapimento Moro mise in discussione il sistema politico italiano che viveva un momento difficile e di transizione nel 1978.