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Comunicati Stampa / 23.11.2013


"L'inversione di marcia è in atto. Ma l'euro più forte dell'atteso, la minaccia di deflazione e la restrizione del credito, appena attenuata dal parziale  pagamento degli arretrati della pubblica amministrazione,  mettono a rischio le già modeste previsioni di crescita del 2014". Lo scrive il Centro studi di Confindustria nella congiuntura flash di novembre. 
In Italia - ricorda il Csc - frena la contrazione del pil nel terzo trimestre (-0,1%, dal -0,3% nel secondo) e il livello si attesta a -9,1% dal picco di sei anni prima. La variazione acquisita per il 2103 è del -1,9%. "La Legge di Stabilità presentata dal governo - annota il Csc - fa molto poco per rimettere al centro l'industria e rilanciare lo sviluppo. Dal passaggio parlamentare può perfino uscire indebolita, come ha correttamente sottolineato anche la Commissione europea, in quello che dovrebbe essere uno dei capisaldi della politica economica per il Paese: il taglio del cuneo fiscale a beneficio delle imprese manifatturiere, oltre che dei lavoratori. Senza questa chiave di volta è vano attendersi rapidi progressi nel ritmo di marcia del pil e, quindi, nella creazione di occupazione. La quale peggiora più in fretta di quel che era temuto e che le statistiche provvisorie lasciavano intravedere".  "Chi ha imboccato con più decisione la dura strada delle riforme (Irlanda, Portogallo, Spagna) sta raccogliendo i primi frutti". Il Csc ricorda infatti che nel terzo trimestre 2013 la Spagna è uscita dalla recessione (+0,1% il Pil) e il Portogallo ha confermato la ripresa iniziata nel secondo (+0,2%, dopo un +1,1%). Anche per l'Irlanda gli indicatori congiunturali segnalano una continuazione della crescita, dopo il +0,4% nel secondo. In Grecia prosegue la caduta dei livelli di attività, ma a ritmo più basso: nella media del 2013 il Pil e atteso scendere del 4,0%, comunque meglio del -5,6% annuo registrato nel primo trimestre.  Al di là di alcune fluttuazioni mensili, e in risalita il sentimento economico, sebbene rimanga ancora al di sotto della media di lungo periodo. In Irlanda e tornato positivo il saldo delle risposte sulla fiducia dei consumatori, per la prima volta da aprile 2006. Sostengono la ripresa il miglioramento dei conti pubblici e la bassa dinamica dei prezzi: appena sopra lo zero in Spagna e Portogallo, nulla in Irlanda e negativa in Grecia.

Comunicati Stampa / 20.11.2013


Nel 2013, dopo il forte calo registrato nel 2012, la soddisfazione dei cittadini per la vita in generale mostra un quadro sostanzialmente stabile. Cala invece la soddisfazione per alcuni aspetti specifici: famiglia, amici, salute, tempo libero. Peggiora anche la soddisfazione per la situazione economica personale e familiare. Questi i principali risultati dell'indagine Multiscopo "Aspetti della vita quotidiana" svolta nel marzo 2013 che ha rilevato le dimensioni della soddisfazione dei cittadini.
Alla domanda "Attualmente, quanto si ritiene soddisfatto della sua vita nel complesso?", potendo indicare un voto da 0 a 10 (0 indica "per niente soddisfatto" e 10 "molto soddisfatto"), il voto medio indicato dalla popolazione di 14 anni e più è pari a 6,8. Rispetto al passato diminuisce leggermente il livello di benessere soggettivo nei contesti territoriali dove era più elevato.
La quota di chi attribuisce un punteggio di soddisfazione tra 8 e 10 alla vita nel complesso è stabile al 35,0%, dopo essere scesa di 8 punti percentuali tra il 2010 e il 2012. Raddoppiano, nello stesso periodo, coloro che esprimono un giudizio negativo (0-3) passando da 2,3% a 4,5%.
Le persone che nel 2013 si dichiarano soddisfatte per le relazioni familiari sono il 90,2%; l'81,8% è soddisfatto delle proprie relazioni amicali. Una diminuzione nei livelli di soddisfazione ha investito gli aspetti relazionali: nel 2013, si dichiara molto soddisfatto delle relazioni familiari il 33,4% contro il 36,8% nel 2012; così come i molto soddisfatti per le relazioni amicali passano dal 26,6% all'attuale 23,7%...