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Comunicati Stampa / 20.11.2014


Secondo un rapporto dell'ILO, pubblicato alla vigilia della riunione dei Consigli Economici e Sociali a Seul, Corea del Sud, si registrano tendenze divergenti: mentre numerosi paesi hanno imboccato la via del pareggio di bilancio con la riduzione della spesa sociale, diversi paesi in via di sviluppo sono impegnati ad estendere i propri sistemi di protezione sociale.
GINEVRA (ILO News) — Mentre nella maggior parte dei paesi del mondo ci si aspetta un taglio alla spesa pubblica a partire dal 2015, altri si stanno muovendo nella direzione opposta di espandere le proprie misure di protezione sociale. 
È quanto afferma il nuovo studio dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), Social protection global policy trends 2010-2015 («Tendenze globali delle politiche di protezione sociale 2010-2015»), secondo il quale 120 paesi nel 2015 faranno tagli alla spesa pubblica. Di questi, 86 sono paesi in via di sviluppo. Il numero totale di paesi dovrebbe salire a 131 nel 2016.  
Mentre molti paesi stanno tagliando la spesa pubblica, la maggior parte di quelli a reddito medio sta espandendo in modo considerevole i propri sistemi di protezione sociale, con conseguenze immediate sulla riduzione delle povertà e delle disuguaglianze, nonché effetti positivi sulle strategie di crescita a partire dalla domanda interna.
«Questa è una bella lezione di sviluppo», ha affermato Isabel Ortiz, Direttore del Dipartimento dell’ILO della protezione sociale. «Come dimostra questo studio, anche nei paesi più poveri esiste la possibilità di dedicare maggiori risorse di bilancio alla protezione sociale».
Paesi come l’Argentina e il Sudafrica hanno recentemente introdotto l’assegno familiare. Altri paesi come la Bolivia, il Botswana, il Brasile, la Cina, le Maldive, la Namibia, Panama, il Sudafrica, lo Swaziland e Timor-Est, hanno raggiunto una copertura pensionistica quasi universale. Diversi altri paesi hanno introdotto trasferimenti sociali per i disoccupati, le madri, i bambini e gli anziani...
 
Comunicati Stampa / 20.11.2014


Secondo un rapporto dell'ILO, pubblicato alla vigilia della riunione dei Consigli Economici e Sociali a Seul, Corea del Sud, si registrano tendenze divergenti: mentre numerosi paesi hanno imboccato la via del pareggio di bilancio con la riduzione della spesa sociale, diversi paesi in via di sviluppo sono impegnati ad estendere i propri sistemi di protezione sociale.
GINEVRA (ILO News) — Mentre nella maggior parte dei paesi del mondo ci si aspetta un taglio alla spesa pubblica a partire dal 2015, altri si stanno muovendo nella direzione opposta di espandere le proprie misure di protezione sociale. 
È quanto afferma il nuovo studio dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), Social protection global policy trends 2010-2015 («Tendenze globali delle politiche di protezione sociale 2010-2015»), secondo il quale 120 paesi nel 2015 faranno tagli alla spesa pubblica. Di questi, 86 sono paesi in via di sviluppo. Il numero totale di paesi dovrebbe salire a 131 nel 2016.  
Mentre molti paesi stanno tagliando la spesa pubblica, la maggior parte di quelli a reddito medio sta espandendo in modo considerevole i propri sistemi di protezione sociale, con conseguenze immediate sulla riduzione delle povertà e delle disuguaglianze, nonché effetti positivi sulle strategie di crescita a partire dalla domanda interna.
«Questa è una bella lezione di sviluppo», ha affermato Isabel Ortiz, Direttore del Dipartimento dell’ILO della protezione sociale. «Come dimostra questo studio, anche nei paesi più poveri esiste la possibilità di dedicare maggiori risorse di bilancio alla protezione sociale».
Paesi come l’Argentina e il Sudafrica hanno recentemente introdotto l’assegno familiare. Altri paesi come la Bolivia, il Botswana, il Brasile, la Cina, le Maldive, la Namibia, Panama, il Sudafrica, lo Swaziland e Timor-Est, hanno raggiunto una copertura pensionistica quasi universale. Diversi altri paesi hanno introdotto trasferimenti sociali per i disoccupati, le madri, i bambini e gli anziani...