Articoli

Comunicati Stampa / 19.03.2015

 


Ansa - Microsoft manda Internet Explorer in pensione. Il nuovo browser, che arriverà con la prossima versione del sistema operativo Windows, si chiama in codice Project Spartan e il suo obiettivo è catapultare Microsoft al di là del mondo 'Web 1.0' per il quale Explorer era disegnato. Con Spartan - riporta il Financial Times -, Microsoft spera di colmare le debolezze di Explorer e dar vita a un browser che di adatta meglio alla vita digitale vissuta su vari dispositivi. 
Nonostante sia stato una volta amato da quasi un miliardo di persone, Explorer non sembra essere più adatto alla nuova generazione. "Nella guerra del futuro, che è il mobile, stanno perdendo. Nessuno scarica Internet Explorer sui propri dispositivi mobili" affermano alcuni analisti. Microsoft non è infatti stata in grado di renderlo parte integrante della vita quotidiana: "non piace, viene usato - mettono in evidenza gli analisti - solo perchè è preimpostato sui computer e perchè il suo uso è imposto dalle aziende".
Lanciato negli anni 1990, Internet Explorer è divenuto uno dei simboli di Microsoft, che lo ha introdotto come concorrente di Netscape, offrendolo gratuitamente con il sistema operativo Windows. In soli 3 anni Microsoft era riuscita nel suo obiettivo, con Internet Explorer che rappresentava il 95% dell'uso di browser. Ma il nuovo millennio non ha regalato le stesse soddisfazioni e la combinazione di compiacenza e mancanza di anticipare la rivoluzione mobile hanno lasciato che Internet Explorer si avviasse sulla strada del tramonto. Firefox e poi Chrome hanno sottratto quote a Internet Explorer, la cui percentuale di uso è calata al 20% del totale, con Chrome al 50%.

Comunicati Stampa / 18.03.2015

  

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
La decisione del PD della provincia di Foggia di escludere dalle liste regionali il consigliere regionale Sergio Clemente, oltre che viziata da conflitto di interesse e da vizi di legittimità sui partecipanti al voto, e' politicamente errata perché esclude dalla lista una persona fortemente radicata nella provincia di Foggia.
Inspiegabile, se non per motivazioni personali illegittime, la esclusione dalle liste dove i cittadini devono indicare la preferenza di un dirigente PD, la cui storia politica e' da oltre vent'anni parte integrante del centrosinistra. Decisione errata umanamente e politicamente, utile solo a preservare alcuni.
Le liste si fanno con il principio dell'inclusione, non della esclusione.
La esclusione di Sergio Clemente rappresenta una decisione contra personam, il che non è errato quando si tratta di Berlusconi, ma anche quando piccoli uomini e piccole donne fanno la stessa cosa.
Giustamente Clemente, trovando solo veti ed irregolarità in Puglia, si è rivolto alla Commissione Nazionale di Garanzia del PD.