Comunicati Stampa

Comunicati Stampa / 24.06.2013


di Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
Ogni apparato di guerra, frutto carnoso di semi violenti, costituisce sempre un’inversione di marcia sulla strada della solidarietà…
 Dire che, piuttosto che costruire cittadelle militari, sarebbe meglio edificare scuole o palestre, spetta agli studiosi di scienze umane. Affermare che i megapoligoni snaturano la vocazione del territorio, tocca agli ambientalisti. Indignarsi per gli sprechi dell’industria bellica e ipotizzare il dirottamento delle spese militari per risanare la disoccupazione, è compito degli economisti. Indicare l’assurdità di ogni guerra, visto che oggi essa si risolverebbe inesorabilmente in una catastrofe planetaria, è dovere dei pensatori. Sostenere che i soldi impiegati per costruire bombe sono un furto a danno dei poveri, è ufficio degli educatori.
Ma dire che ogni apparato di guerra, anche se non verrà mai messo in funzione, è una violenza profonda che corrode alla radice la logica del Vangelo, è compito dei profeti…
Il Signore liberi i suoi servi dalla tentazione del silenzio… (Don Tonino Bello)
Rileggendo queste frasi pronunciate da don Tonino Bello Vescovo, Presidente di Pax Christi, sento il dovere morale, prima che politico, di dire no agli F 35 e alle spese militari...
Comunicati Stampa / 21.06.2013


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
Negli ultimi anni gli indicatori monetari e non monetari dell'ISTAT e di EUROSTAT mostrano che povertà e disuguaglianza continuano a essere un problema rilevante in Italia. Tra i Paesi dell'Europa la situazione italiana è tra le peggiori, insieme a quella degli altri grandi Paesi mediterranei.
Il nostro Paese è caratterizzato da disuguaglianze non trascurabili nelle opportunità di mobilità sociale, che contribuiscono al permanere di un elevato livello di disuguaglianza anche in termini di reddito. Secondo l'ISTAT, al netto degli effetti strutturali esercitati dai profondi cambiamenti avvenuti nel sistema occupazionale, il regime di mobilità sociale è piuttosto rigido. La classe di origine influisce in misura rilevante e limita la possibilità di movimento all'interno dello spazio sociale. I figli della classe operaia urbana hanno una probabilità più bassa di spostarsi nella classe superiore rispetto a quella di mantenere inalterata la propria posizione e anche rispetto a quella che hanno i figli della classe superiore di rimanere nella classe di origine.
La situazione è particolarmente critica nel Mezzogiorno, dove il reddito delle famiglie è pari a circa tre quarti di quello delle famiglie del Centro-Nord e dove vive il 65 per cento delle famiglie povere...
Comunicati Stampa / 20.06.2013


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
In merito alla mozione degli F35 credo sia giusto ed opportuno che il PD abbia una posizione univoca, chiara e di partito responsabile. i diversi incontri che si stanno tenendo aiutano a comprendere e capire il fenomeno nella sua complessità ed agevolano percorsi unitari.
IL PD è partito europeo e di Governo e non può sottrarsi alla responsabilità di avere un progetto serio e credibile di difesa del territorio nazionale.
Analogamente il PD deve farsi carico della difficile situazione economica dell'Italia e del mondo e deve studiare un modello di difesa che non sia esclusivamente poggiato sugli armamenti.
Una politica estera che miri a prevenire sul nascere i focolai di guerra, una politica estera che si carichi della responsabilità di favorire percorsi democratici nel mondo, una politica estera che favorisca la crescita culturale, sociale ed economica della popolazione mondiale non è incompatibile con un modello di difesa che prescinda dalle armi.
'Si vis pacem, para bellum' dicevano i romani. I Democratici devono dire 'Si vis pacem, para pacem'. In un modo dove le persone hanno difficoltà ad inseguire modelli sostenibili di welfare, di assistenza sanitaria e scolastica, in molti casi di alimentazione primaria, l'acquisto di aerei da guerra dal costo elevatissimo e dall'indubbia sicurezza deve farci riflettere.
Una riflessione seria e pacata ed una riduzione degli armamenti non può essere un optional per i Democratici, pur in un tempo difficile come questo.
La forte richiesta della società dovrà essere un aiuto affinchè l'intero Parlamento, finalmente riappropriatosi della potestà a decidere in tal senso, grazie alla iniziativa del PD, metta chiarezza nel delicato settore degli armamenti e costruisca una vera politica di pace.
Sono sicuro che con il contributo di tutti, nell'Assemblea del Gruppo PD di lunedì prossimo, i Democratici sapranno dare una dimostrazione di serietà e responsabilità.
 
Comunicati Stampa / 20.06.2013


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
Sono pericolose le affermazione del professor Becchi in merito alle espulsioni dal Movimento Cinque Stelle.
Le rivoluzioni culturali e pacifiche, di questi tempi, non possono prescindere dalla libertà e dalla democrazia.
I Movimenti ed i Partiti Democratici devono favorire anzitutto all'interno la democrazia e le posizioni di dissenso devono avere diritto di esistenza perchè foriere di crescita e di confronto.
Non può esistere partito, movimento o Stato con pensiero unico.
E' una esperienza già vissuta in diverse parti del mondo ed ha prodotto solo immense tragedie.
Ecco perchè è urgente ed ormai improcrastinabile l'attuazione piena dell'articolo costituzionale sui partiti che devono essere 'case di vetro' da ogni punto di vista, iniziando da quello morale, continuando per quello economico e finendo a quello della democrazia interna.
Altrimenti non sono movimenti di democrazia, ma lobbyes e insane corporazioni, spesso personali.
 
Comunicati Stampa / 15.06.2013


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati

Sul Congresso Pd sento rumori di foderi, non di sciabole. Troppa personalizzazione, troppa visibilità per l'io.
Penso che il Congresso Pd non debba essere una conta tra truppe, nè tantomeno una conta solo tra due persone che si sfidano a chi mette insieme più consensi.
Fuori discussione dal Congresso deve essere il Governo Letta, non per proteggerlo a prescindere ma perchè il Governo ci unisce e non può essere oggetto di contesa congressuale. Sarebbe davvero strano che a seconda di chi vince il congresso, il Governo diventa più debole o più forte.
Il Congresso deve essere su due modelli di società e due modelli di partito, senza scomodare i pesi di quest'ultimo...