Comunicati Stampa

Comunicati Stampa / 15.07.2013


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati 
 
Ogni anno, in Italia, almeno 60.000 persone muoiono in conseguenza di arresto cardiaco. 23.000 italiani, ogni anno, muoiono improvvisamente in conseguenza di un trauma inatteso che si verifica negli ambienti di vita e di lavoro e altri 65.000, per gli stessi motivi, riportano gravi invalidità permanenti.
La letteratura scientifica ha dimostrato che, sia in caso di arresto cardiaco improvviso, sia nell'evenienza di un trauma, un intervento di primo soccorso tempestivo e adeguato può contribuire a salvare, almeno, il 30 per cento delle persone colpite.
Se si riferisce il dato all'Italia e lo si esprime in termini assoluti, significa che delle 164 persone che ogni giorno muoiono improvvisamente nel nostro Paese a causa di un arresto cardiaco o di problemi cardiovascolari, almeno 50 potrebbero essere salvate intervenendo in tempo, con soccorsi appropriati.
Per queste ragioni occorre che le tecniche di primo soccorso diventino un bagaglio di conoscenza comune e diffusa.
La proposta di legge,“Introduzione dell'insegnamento del primo soccorso nella scuola secondaria di primo grado e nella scuola secondaria superiore” si propone di rendere obbligatorio l'insegnamento del primo soccorso all'interno della scuola secondaria di primo grado e della scuola secondaria superiore...
Comunicati Stampa / 10.07.2013



Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati

In democrazia i fucili non si evocano. La democrazia prescinde dalle armi e chi ha la pretesa, come Grillo, di inseguire il cambiamento deve smetterla di fare ricorso a queste metafore pericolosissime. Altrettanto basta con la delegittimazione del Parlamento quando non prevale la propria idea. Il Movimento Cinque Stelle esca dal ruolo della protesta fine a se stessa e venga a collaborare per la ripresa dell’Italia. L’Italia non è di chi governa, ma di tutti e nessuno può e deve giocare allo sfascio addirittura minacciando l’uscita dal Parlamento. Nella nostra storia è successo una volta e sappiamo come è finita, ma ricordiamo anche come iniziò.
Comunicati Stampa / 08.07.2013

    
                   Intervento dell’on. Gero Grassi
                       Vicepresidente Gruppo PD
                              lunedì 8 luglio 2013
                             Camera dei Deputati
    
 
          ‘SIAMO TUTTI DI TARANTO’
 
 
 




Sono pugliese, ma di Bari.
Non sono mai intervenuto nei dibattiti precedenti sull’ILVA perché c’è il tempo del capire, quello del riflettere e quello del proporre.
Dal primo dibattito in questa Aula è passato diverso tempo e le situazioni di Taranto e dell’ILVA non sono affatto migliorate.
Anzi in alcuni momenti sembrano peggiorare in una congerie infinita di norme e provvedimenti che ne bloccano futuro e prospettiva.
 Approfitto del Decreto ‘Nuove disposizioni urgenti a tutela dell’ambiente, della salute e del lavoro nell’esercizio di imprese di interesse strategico nazionale’ per offrire elementi di riflessione storica, senza comprendere i quali è difficile capire il dramma di Taranto e forse anche le soluzioni.
 In Puglia tutto viene dal mare: pirati, incendi, saccheggi, ruberie, mercanti, ricchezze, santi, monaci, madonne.
In Puglia nascono le prime Costituzioni marittime per disciplinare i commerci e la navigazione.
 Come scrive il grande giornalista pugliese Giuseppe Giacovazzo, recentemente scomparso, per diversi anni autorevole parlamentare: “Il mare ha fatto sì che i pugliesi amassero Ulisse, perché somigliano all’eroe di Itaca”.
 Ulisse amava il vento e il mare, come i pugliesi, stretti tra due mari e attraversati da maestrale e scirocco.
Ulisse navigatore e Ulisse che resiste a tante disgrazie e disavventure, come i pugliesi dominati da Bizantini, Longobardi, Franchi, Normanni, Svevi, Angioini, Aragonesi.
Taranto è la più greca città pugliese, a ragione considerata la perla dei filosofi pitagorici.
Taranto, la città dei due mari, dove il mare è chiamato solo Mediterraneo. Taranto la città del ponte levatoio dove lo Ionico e l’Adriatico sono fusi dal colore azzurro del mare e dalla ricchezza che ne deriva all’uomo.
I pugliesi vivono un rapporto col mare speciale.
I confini naturali della Puglia non sono la Basilicata, il Molise, la Campania.
Il confine è il mare. Con lui l’Oriente che dietro il mare si staglia con i suoi tanti misteri. Ecco perché i pugliesi sono gente di frontiera...
Nel milleottocento Taranto pensa che la città per emergere ed uscire dal soffocante e vetusto borgo antico deve trovare ossigeno e legittimazione in un polo industriale e militare, garantito e protetto dallo Stato...