Comunicati Stampa

Comunicati Stampa / 17.12.2014

 
(ANSA) - ROMA, 16 DIC “L’opposizione alla richiesta di archiviazione da parte della Procura generale di Roma in merito alla nuova inchiesta su via Fani, ad un primo giudizio, e’ fondata.  Aspetteremo la decisione del Gip, auspicando che ogni possibilità per raccogliere nuovi elementi investigativi sia valutata. Non dimentichiamo che non fu mai fatta un’indagine sulla moto Honda, mai rintracciata, dalla quale partirono i colpi di arma da fuoco che colpirono Alessandro Marini, un passante a bordo del suo motorino. A tanti anni di distanza non bisogna illudersi di scoprire tutto ciò che non fu considerato, non capito o occultato all’epoca ma occorre il massimo sforzo.
In questo senso noi abbiamo convocato in audizione proprio Alessandro Marini la cui testimonianza sarai sicuramente di grande interesse. Domani sera, intanto, alle 20.45, sentiremo l’ex magistrato Rosario Priore, già titolare di una delle inchieste sul caso Moro “. 
Così Gero Grassi, vice presidente della Commissione d’inchiesta sulla morte di Aldo Moro, commentando quanto ha reso noto l’avvocato Valter Biscotti, legale dei familiari delle vittime della strage del 16 marzo 1978, in sede di opposizione alla richiesta di archiviazione della parte dell’inchiesta avocata nei mesi scorsi dalla Procura generale di Roma e riguardante, tra l’altro, la presenza di una moto Honda sul luogo dell’agguato. (ANSA). FELI6-DIC-14 17:21 .
Comunicati Stampa / 16.12.2014

 

La quasi totalità delle famiglie risiede in abitazioni dotate di impianto di riscaldamento degli ambienti e dell’acqua, mentre i sistemi per il raffrescamento risultano meno diffusi; ne sono in possesso solo 3 famiglie su 10. Sono ampie le differenze territoriali nella diffusione di apparecchiature per il condizionamento: ne risultano dotate solo l’1,5% delle famiglie residenti in Valle d’Aosta e quasi il 50% di quelle che risiedono in Sardegna. Lo comunica l'Istat. Il tipo di impianto più diffuso è l’autonomo, sia per riscaldare gli ambienti (lo utilizzano 66 famiglie su 100), sia per l’acqua calda (74). Gli apparecchi singoli vengono utilizzati più frequentemente nel Mezzogiorno, i centralizzati nel Nord. La principale fonte energetica di alimentazione degli impianti di riscaldamento dell’abitazione e dell’acqua è il metano, utilizzato da oltre il 70% delle famiglie. Nel 2013, le famiglie hanno complessivamente speso per consumi energetici oltre 42 miliardi di euro, con una spesa media per famiglia pari a 1.635 euro. La spesa per consumi energetici delle famiglie è più elevata al Nord e più contenuta nel Mezzogiorno, con un differenziale che supera i 400 euro (30% in più delle spese sostenute nel Mezzogiorno). La spesa media annua cresce in ragione sia del numero dei componenti sia della loro età. Una famiglia monocomponente giovane spende in media circa 650 euro in meno rispetto a una coppia con 3 o più figli. Gli impianti di riscaldamento dell’abitazione restano accesi tutti i giorni durante la stagione invernale per l’87% delle famiglie, con sensibili differenze territoriali (98% a Bolzano e 62% in Sicilia).
L’impianto di riscaldamento viene utilizzato, in media, per circa 8 ore al giorno, più nel pomeriggio (quasi 4 ore e mezzo) che non nelle fasce mattutine (2 ore e mezzo circa) o notturne (circa un’ora). Le famiglie residenti al Nord accendono in media due ore in più rispetto a quelle del Centro e tre ore e mezzo in più rispetto a quelle del Mezzogiorno. A distanza di pochi anni dal ritiro dal commercio delle lampadine tradizionali, le lampadine a risparmio energetico rappresentano già quasi i tre quarti delle lampadine utilizzate. Le famiglie dichiarano di aver effettuato investimenti sul fronte del risparmio energetico negli ultimi 5 anni: oltre la metà per ridurre le spese per l’energia elettrica, il 21% per le spese di riscaldamento dell’abitazione, il 15% per il riscaldamento dell’acqua e, infine, il 10% per il condizionamento. Più di una famiglia su cinque fa uso di legna per scopi energetici (consumando 3,2 tonnellate in media all’anno) mentre solo il 4,1% utilizza pellets. Il consumo di legna è più elevato nei comuni montani (oltre il 40% delle famiglie) e in Umbria e Trentino Alto Adige (poco meno di una famiglia su due). La metà delle famiglie che utilizzano legna ricorre (parzialmente o totalmente) all’autoapprovvigionamento.
 
Comunicati Stampa / 13.12.2014

 

Nel terzo trimestre del 2014, rispetto ai tre mesi precedenti, le vendite di beni sui mercati esteri sono in aumento sia per le regioni nord-occidentali (+2,3%) sia per quelle centrali (+2,2%). Per le regioni nord-orientali si registra una flessione contenuta (-0,4%) mentre il calo dell'area meridionale e insulare risulta più ampio (-2,0%).
Nei primi nove mesi del 2014, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, l'Italia nord-orientale registra la maggiore crescita dell'export (+3,0%). Seguono, con incrementi più contenuti, le ripartizioni centrale (+2,0%), meridionale (+1,9%) e nord-occidentale (+1,5%). Risultano invece in marcata contrazione le vendite all'estero delle regioni dell'Italia insulare (-13,0%), prevalentemente per la forte flessione delle esportazioni di prodotti petroliferi raffinati.
Tra le regioni che forniscono un contributo positivo rilevante alla crescita tendenziale dell'export nazionale nei primi nove mesi del 2014 (+1,4% a livello nazionale) si mettono in luce, come particolarmente dinamiche: Liguria (+9,5%), Marche (+7,4%), Puglia (+5,0%) ed Emilia-Romagna (+4,2%).
Tra le regioni che contribuiscono invece a frenare l'espansione dell'export nazionale nei primi nove mesi del 2014 si segnalano Sicilia (-13,4%), Sardegna (-12,0%), Umbria (-3,6%) e Basilicata (-9,4%).
L'aumento delle esportazioni di autoveicoli da Piemonte, Emilia-Romagna e Abruzzo e di macchinari e apparecchi n.c.a. da Toscana, Liguria e Veneto spiega quasi due terzi dell'incremento dell'export nazionale nei primi nove mesi del 2014.
Nello stesso periodo, la contrazione delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, da Toscana e Piemonte e di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia, Sardegna e Lazio contribuisce a frenare l'export nazionale per quasi un punto percentuale.
Nei primi nove mesi del 2014, le province che contribuiscono in misura più marcata a sostenere le vendite nazionali sui mercati esteri sono Torino, Genova, Massa-Carrara, Modena, Bergamo, Frosinone e Vicenza.
Il calo delle vendite all'estero dalle province di Roma, Siracusa, Cagliari, Arezzo e Milano contribuisce a frenare la crescita dell'export nazionale
Comunicati Stampa / 09.12.2014

 

Il prodotto interno lordo, tra luglio e settembre di quest’anno, è calato più del previsto. L’Istat ha rivisto al ribasso la variazione tendenziale del Pil nel terzo trimestre, comunicando che rispetto allo stesso periodo del 2013, l’economia italiana si è contratta dello 0,5%, contro il calo dello 0,4% stimato il 14 novembre. Se il confronto è con i tre mesi precedenti, invece, la riduzione risulta essere dello 0,1%. Se nell’ultima parte dell’anno nulla cambiasse, cioè si registrasse una variazione nulla, il Pil 2014 risulterebbe in discesa dello 0,4% e non dello 0,3% stimato a metà novembre, che corrisponde anche alla previsione del governo Renzi inserita nella nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza. Cioè la stima su cui si basa anche l’impalcatura della legge di Stabilità.
Il terzo trimestre del 2014 ha visto i consumi finali registrare una variazione nulla, con la spesa delle famiglie residenti che è aumentata dello 0,1% e quella della Pubblica amministrazione che è scesa dello 0,3%. Gli investimenti fissi lordi sono scesi dell’1% a causa di una flessione della spesa per macchine, attrezzature e altri prodotti (-0,5%), per mezzi di trasporto (-4,9%) e degli investimenti in costruzioni (-0,9%). Le importazioni sono diminuite dello 0,3% e le esportazioni sono aumentate dello 0,2%. Male sia il valore aggiunto dell’agricoltura (-0,1%) sia quello dell’industria (-0,6%), ma soprattutto delle costruzioni (-1,1%), mentre il valore aggiunto dei servizi è rimasto stazionario. In termini tendenziali, cioè rispetto allo stesso trimestre del 2013, il valore aggiunto è diminuito in tutti i principali comparti: -3,5% nelle costruzioni, -1,1% nell’industria in senso stretto, -1,3% nell’agricoltura e -0,1% nei servizi.
 
Comunicati Stampa / 08.12.2014

 

Regina della pace,
 … dirada le tenebre della tristezza e della solitudine, dell’odio e della vendetta. Apri la mente e il cuore di tutti alla fiducia e al perdono!
Madre di misericordia e di speranza, ottieni per gli uomini e le donne del terzo millennioil dono prezioso della pace: pace nei cuori e nelle famiglie, nelle comunità e fra i popoli; pace soprattutto per quelle nazioni dove si continua ogni giorno a combattere e a morire.
Fa’ che ogni essere umano, di tutte le razze e culture, incontri ed accolga Gesù, venuto sulla Terra nel mistero del Natale per donarci la “sua” pace.

 preghiera a Maria Immacolata                                                                                            
Giovanni Paolo II , 8 Dicembre 2003