Comunicati Stampa

Comunicati Stampa / 24.12.2014

 


La diversità che c’è tra noi non ci impedisce di sentirci partecipi di una grande conquista umana.
Non è importante che pensiamo le stesse cose, che immaginiamo e speriamo lo stesso identico destino; è invece straordinariamente importante che, ferma la fede di ciascuno nel proprio originale contributo per la salvezza dell’uomo e del mondo, tutti abbiano il proprio libero respiro, tutti il proprio spazio intangibile nel quale vivere la propria esperienza di rinnovamento e di verità, tutti collegati l’uno all’altro nella comune accettazione di essenziali ragioni di libertà, di rispetto e di dialogo.
La pace civile corrisponde puntualmente a questa grande vicenda del libero progresso umano, nella quale rispetto e riconoscimento emergono spontanei, mentre si lavora, ciascuno a proprio modo, ad escludere cose mediocri, per fare posto a cose grandi.(…)
 
(Aldo Moro, articolo su “Il Giorno”, 10 aprile 1977)
 
 
 
Affido alle  parole di Aldo Moro il mio messaggio di auguri per un Sereno Anno 2015
 
                                                                                                                                                      On.  Gero Grassi
Comunicati Stampa / 23.12.2014

 


R
ispetto al 2013 aumenta la quota degli utenti che usa l'e-commerce per i regali.
L'e-commerce è sempre più forte in Italia. Soprattutto e ridosso del Natale. Secondo l'Istat, quest'anno il 33% dei nostri connazionali ha scelto di acquistare i doni sul web, con un occhio anche ai beni alimentari. Dal rapporto dell'Istituto di statistica è emerso che nel 2014 sta aumentando, rispetto al 2013, la quota di famiglie con un accesso a internet da casa (dal 60,7% al 64%), ma ci sono ancora 21 milioni e 994 mila persone che non navigano (38,3% popolazione residente).
E-COMMERCE A NATALE. Una tendenza comunque positiva, che si riflette anche sullo shopping di Natale con un aumento del 6 %, rispetto al 2013, di quanti scelgono il canale on line per i regali.

Comunicati Stampa / 22.12.2014

 

E’ la prima volta che accade, dall’inizio della crisi. A rivelarlo l’analisi di Coldiretti. “Il Natale sulle tavole degli Italiani” presentata all’assemblea nazionale di Coldiretti. Con 4,1 miliardi di euro, la quota della spesa per il cibo risulta pari al 35 per cento del budget rispetto a quella per i regali che si ferma al 25 per cento. Un terzo della spesa di Natale è destinata a pranzi, cenoni e regali con un aumento del 10 per cento rispetto allo scorso per l’effetto congiunto della crisi, che porta a ridimensionare le spese per i regali e a concentrarsi su spese utili, e del boom dell’enogastronomia.
Mentre per le feste dello scorso anno il 12 per cento degli italiani ha tagliato la spesa per i generi alimentari, quest’anno solo il 9 per cento degli italiani lo farà, mentre il 40 per cento risparmierà sulle vacanze, il 38 per cento sui divertimenti e il 36 per cento sull’abbigliamento. Il 35 per cento invece si comporterà come lo scorso anno. Secondo l’indagine Coldiretti/Ixè, il 69 per cento degli italiani responsabili della preparazione dei pasti porterà in tavola prodotti Made in Italy, il 27 per cento addirittura locali o a chilometri zero e il 10 per cento prodotti biologici, mentre un 17 per cento guarderà alle offerte e al basso prezzo...
 
 
Comunicati Stampa / 21.12.2014

 


La Repubblica – Economia e Finanza
L'aumento delle retribuzioni contrattuali va verso un nuovo minimo storico: senza improbabili impennate, nel 2014 la variazione si attesterà all'1,3%, il livello più basso dall'inizio delle serie storiche nel 1982. Lo affermano i responsabili dell'indagine Istat con la diffusione dei dati di novembre: +0,1% su mese e +1,1% su anno.
Confrontando l'andamento delle retribuzioni contrattuali dei dipendenti pubblici (che hanno subito il blocco dei rinnovi) con quello dell'inflazione, è possibile stimare che dal 2010 al 2013 sono stati persi oltre sei punti percentuali in termini di potere d'acquisto: nel 2014 è atteso un recupero grazie alla bassa inflazione, dunque la perdita di potere di acquisto si ridurrebbe a circa cinque punti.
A novembre, i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano il 44,4% degli occupati dipendenti e corrispondono al 41,3% del monte retributivo osservato. In 11 mesi la retribuzione oraria media è cresciuta dell'1,2% su anno.
Con riferimento ai principali macrosettori, a novembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell'1,4% per i dipendenti privati e una variazione nulla per quelli della Pa. I settori che a novembre presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono: tlc (3,5%), agricoltura (3,1%), gomma, plastica e lavorazione minerali non metalliferi (3%). Variazioni nulle nel commercio.
A novembre è stato recepito un solo accordo e nessuno è scaduto. La quota dei dipendenti in attesa di rinnovo è del 55,6% nel totale dell'economia e del 42,7% nel settore privato. L'attesa del rinnovo per i lavoratori con il contratto scaduto è in media di 36,3 mesi per l'insieme dei dipendenti e di 20,8 mesi per quelli del settore privato.

 
 
Comunicati Stampa / 20.12.2014

 

Nel 2014, aumenta rispetto all'anno precedente la quota di famiglie che dispongono di un accesso ad Internet da casa e di una connessione a banda larga (rispettivamente dal 60,7% al 64% e dal 59,7% al 62,7%).
Le famiglie con almeno un minorenne sono le più attrezzate tecnologicamente: l'87,1% possiede un personal computer, l'89% ha accesso ad Internet da casa. All'estremo opposto si collocano le famiglie di soli anziani ultrasessantacinquenni: appena il 17,8% di esse possiede il personal computer e soltanto il 16,3% dispone di una connessione per navigare su Internet.
Tra il 2013 e il 2014 per alcuni beni tecnologici si riduce il divario tra le famiglie in cui il capofamiglia è un dirigente, un imprenditore o un libero professionista e quelle in cui è un operaio: per il telefono cellulare abilitato da 23,5 a 16,1 punti percentuali, per l'accesso ad Internet da casa da 18,7 a 13,6 punti percentuali e per la disponibilità di una connessione a banda larga da 18,6 a 14,4 punti percentuali.
Rimane stabile il divario sul territorio. Le famiglie del Centro-nord che dispongono di un personal computer e di un accesso ad Internet da casa sono rispettivamente il 66% e il 66,6%, contro il 57,3% e il 58,3% delle famiglie del Mezzogiorno. Quest'ultima ripartizione registra un forte ritardo anche nella connessione alla banda larga: 56,4% contro 65,4% del Centro-nord...
 
 
Comunicati Stampa / 18.12.2014

 

Ansa - L'Italia, si legge nell'ultimo rapporto sugli scenari economici del Centro Studi dell'associazione - sarebbe "in uscita dalla recessione": il Pil tonerà positivo dal primo trimestre 2015 con un +0,2%, per poi salire gradualmente nel biennio. 
Il 2015-2016 si prospetta come "un biennio di graduale recupero per l'Italia": Confindustria lo delinea così pur "con cautela", in "contesto enigmatico. Lo scenario economico globale si presenta nettamente migliore rispetto a 3 mesi fa. L'incertezza rimane principale ostacolo".
Ripresa del Pil - Il Centro studi di Confindustria stima che il Pil italiano chiuda il 2014 con un calo dello 0,5% e prevede che inizi a risalire nel 2015 con un +0,5% e prosegua nel 2016 con un +1,1%. Il Csc conferma così la stima sul 2015 e indica l'ulteriore aumento nell'anno successivo.
Disoccupazione giù dal 2016 - Il tasso di disoccupazione nel 2015 "rimarrà ancorato sugli alti livelli di fine 2014", salendo ancora dal 12,7% previsto in media d'anno al 12,9%, "mentre scenderà progressivamente nel 2016, di pari passo con la ripresa dell'occupazione, registrando un 12,6% in media d'anno (12,4% nel quarto trimestre)". Per il 2014 il tasso di disoccupazione raggiunge il 14,2% "se si considera l'utilizzo massiccio della cig".
Guadagnati 14 mld con ribasso petrolio - Il crollo del prezzo del petrolio, diminuito di oltre un terzo nell'arco di alcune settimane, per l'Italia significa "un guadagno di 14 miliardi annui". Ed un impatto di +0,3% sul Pil 2015 ed un altro +0,5% nel 2016. Il calo "comporta il trasferimento di oltre mille miliardi di euro di reddito annuale da un ridottissimo numero di produttori, con enormi ricchezze, ad un'ampia platea di consumatori e imprese nei paesi avanzati, con una più alta propensione alla spesa".
 
Comunicati Stampa / 17.12.2014

  

Grazie al prezzo del petrolio calato a picco sotto i 60 dollari al barile, ma anche a causa della contrazione dei consumi, quest’anno l’Italia pagherà per le proprie forniture energetiche il 20% in meno rispetto al 2013. La stima arriva dall’Unione petrolifera (Up), l’associazione che raggruppa le principali aziende della raffinazione e distribuzione di carburanti. L’esborso complessivo della Penisola nel 2014 si fermerà a 45 miliardi contro i 56 dell’anno precedente …
Guardando alla media dell’anno, comunque, le bollette di aziende e famiglie sono state un po’ più leggere rispetto al 2013. Così come il conto pagato dagli automobilistialla pompa di benzina, che è però diminuito meno di quanto avrebbe potuto: il prezzo al consumo risulta oggi superiore di circa 27 centesimi rispetto al novembre del 2010, quando il greggio e i prodotti raffinati erano alle stesse quotazioni attuali. A pesare come sempre, è il carico fiscale, unito all'effetto del tasso di cambio euro-dollaro e alla strutturale scarsa concorrenza della rete distributiva italiana. Al netto di tasse e cambi, secondo l’Up, oggi la benzina costerebbe meno di 1,4 euro/litro e il gasolio meno di 1,2.