Occupazione - Si è ridotto a 22,420 milioni, 478mila in meno rispetto al 2012, -2,1%, il numero degli occupati nel 2013, un calo che porta il tasso di occupazione per la fascia 55-64 anni al 55,6%, "molto al di sotto del dato Ue, 64,1%". Il tasso di disoccupazione sale al 12,2%, +1,5 punti.
Sicurezza - Risultano in forte aumento le truffe e frodi informatiche (+10,5). Incrementi più contenuti si registrano per estorsioni (+6,2%), ricettazione (+5,5%), rapine e furti (+5,1% e 4,1% rispettivamente). In calo, invece, lo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione (-13,2%), i tentati omicidi (-5,3%) e gli omicidi volontari (-4%).
Matrimoni - L'Italia non è un Paese per sposati: a livello internazionale la nuzialità risulta tra le "più basse". Hanno, infatti, un quoziente di nuzialità inferiore al nostro (3,5 per mille abitanti nel 2012) "solo", sottolinea l'Istat nell'Annuario, Portogallo, Bulgaria, Slovenia e Lussemburgo. Per quoziente di nuzialità, spiega, si intende il rapporto tra il numero di matrimoni celebrati nell'anno e l'ammontare medio della popolazione residente.
In calo anche le separazioni legali (che sono passate da 88.797 del 2011 a 88.288 del 2012) e i divorzi (da 53.806 a 51.319). Le separazioni consensuali sono molte di più di quelle giudiziali.
Università - Poco più della metà dei giovani che prendono il diploma si iscrivono all'università: nell'anno accademico 2012-2013, solo il 55,7%. Erano 72,6 gli immatricolati su 100 diplomati nell'anno 2003-2004. E' il nuovo allarmante dato Istat. Ad avere il diploma di scuola superiore sono tre persone su dieci e i laureati sono il 12,3%. Insomma il livello di istruzione della popolazione italiana è in netto peggioramento. Il passaggio dalle Superiori all'università, dopo la forte crescita negli anni di avvio della riforma è andato progressivamente riducendosi...