Comunicati Stampa

Comunicati Stampa / 31.01.2015

 


La Costituzione della Repubblica Italiana
Parte Seconda – Ordinamento della Repubblica
 
Art. 83.
Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri.
All'elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d'Aosta ha un solo delegato.
L'elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell'assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.
Art. 84.
Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d'età e goda dei diritti civili e politici.
L'ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica.
L'assegno e la dotazione del Presidente sono determinati per legge.
Art. 85.
Il Presidente della Repubblica è eletto per sette anni.
Trenta giorni prima che scada il termine, il Presidente della Camera dei deputati convoca in seduta comune il Parlamento e i delegati regionali, per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica.
Se le Camere sono sciolte, o manca meno di tre mesi alla loro cessazione, la elezione ha luogo entro quindici giorni dalla riunione delle Camere nuove. Nel frattempo sono prorogati i poteri del Presidente in carica.
Art. 86.
Le funzioni del Presidente della Repubblica, in ogni caso che egli non possa adempierle, sono esercitate dal Presidente del Senato.
In caso di impedimento permanente o di morte o di dimissioni del Presidente della Repubblica, il Presidente della Camera dei deputati indice la elezione del nuovo Presidente della Repubblica entro quindici giorni, salvo il maggior termine previsto se le Camere sono sciolte o manca meno di tre mesi alla loro cessazione.
Art. 87.
Il Presidente della Repubblica è il Capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale.
Può inviare messaggi alle Camere.
Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione.
Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo.
Promulga le leggi ed emana i decreti aventi valore di legge e i regolamenti.
Indice il referendum popolare nei casi previsti dalla Costituzione.
Nomina, nei casi indicati dalla legge, i funzionari dello Stato.
Accredita e riceve i rappresentanti diplomatici, ratifica i trattati internazionali, previa, quando occorra, l'autorizzazione delle Camere.
Ha il comando delle Forze armate, presiede il Consiglio supremo di difesa costituito secondo la legge, dichiara lo stato di guerra deliberato dalle Camere.
Presiede il Consiglio superiore della magistratura.
Può concedere grazia e commutare le pene.
Conferisce le onorificenze della Repubblica.
Art. 88.
Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse.
Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato, salvo che essi coincidano in tutto o in parte con gli ultimi sei mesi della legislatura. ]
Art. 89.
Nessun atto del Presidente della Repubblica è valido se non è controfirmato dai ministri proponenti, che ne assumono la responsabilità.
Gli atti che hanno valore legislativo e gli altri indicati dalla legge sono controfirmati anche dal Presidente del Consiglio dei Ministri.
Art. 90.
Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione.
In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.
Art. 91.
Il Presidente della Repubblica, prima di assumere le sue funzioni, presta giuramento di fedeltà alla Repubblica e di osservanza della Costituzione dinanzi al Parlamento in seduta comune.
 
Comunicati Stampa / 29.01.2015

 


Da, oggi,
giovedì 29 gennaio 2015, iniziano le operazione di voto per l’elezione del nuovo Presidente della Repubblica.
Il Capo dello Stato Ã¨ eletto dal Parlamento in seduta comune(Camera e Senato). All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio Regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle D’Aosta ha un solo delegato.
Votano quindi 1009 Grandi Elettori: cioè 630 deputati, 315 senatori elettivi, 6 senatori a vita e 58 rappresentanti delle Regioni. I senatori a vita sono: Carlo Azeglio Ciampi, Giorgio Napolitano, Mario Monti, Renzo Piano, Elena Cattaneo e Carlo Rubbia.
L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza qualificata, pari ai due terzi dell’assemblea (cioè 672 voti). Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta 50%+1 (505 voti).
 
Comunicati Stampa / 27.01.2015

 


Ansa - Non tutto, 70 anni dopo, si può fotografare ad Auschwitz. Ma proprio gli scatti proibiti restano davanti agli occhi per sempre. Le "impronte" dell'orrore sono in grado di trasmettere eventi che numeri e fatti non possono raccontare. E il prossimo 27 gennaio, nel luogo in cui la memoria del genere umano conserva la sua pagina più buia, si celebreranno i 70 anni dalla liberazione, avvenuta grazie all'Armata rossa. Protagonisti saranno i sopravvissuti. Sono oltre 300, molti quasi centenari.
Il campo di concentramento di Auschwitz I, in Polonia, a pochi km da Cracovia, è il primo di tre lager sul posto concepiti dai nazisti per i prigionieri di guerra - il primo "carico" umano arrivò il 14 giugno del 1940 - e poi destinati a realizzare quella "soluzione finale della questione ebraica", decisa nella famigerata conferenza di Wansee. La 'soluzione finale', proprio in questo luogo, significò lo sterminio di 1.100.000 persone: il 90%, ebrei. Fra i 1.300.000 prigionieri che furono rinchiusi nel lager più grande del regime nazionalsocialista, fra il 1949 e il 1945, c'erano anche 140-150 mila polacchi, 33 mila rom, 15 mila sovietici e 25.000 persone di diverse nazionalità.
Ad Auschwitz 1 è possibile vedere ancora il primo forno crematorio, messo in uso in occasione degli esperimenti con lo Zyklon B, il gas in grado di uccidere centinaia di persone in 10-15 minuti... 
Comunicati Stampa / 25.01.2015



In occasione della settimana della memoria...
Gero Grassi presenta il libro di Antonio Volpe:
"Classe 1924: la guerra, la prigionia, il ritorno alla vita e ... all’arte".
Nel libro l'autore, novantenne, ricorda la prigionia in un campo di concentramento in Polonia.
Non è facile ricordare e raccontare quanto vissuto.
Antonio Volpe soltanto oggi ha trovato la forza di farlo.
Volpe ha fortemente voluto che fosse Gero Grassi a scrivere la prefazione del suo libro, presentandolo successivamente al pubblico.




Questi ricordi non sono semplici indumenti, qualcosa di cui ci si può spogliare e mettere nell’armadio. Sono incisi nella nostra pelle! Non possiamo liberarcene.
Trudi Birger
 
Comunicati Stampa / 24.01.2015



Nell'ultimo trimestre 2014 è diminuito il debito pubblico e sono aumentate le vendite al dettaglio
 
Il debito pubblico italiano è sceso al 131,8 per cento del Pil nel terzo trimestre del 2014, registrando un calo di 2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, anche se su base annua il debito italiano è cresciuto del 4 per cento. Lo certifica oggi Eurostat, che conferma il debito italiano come il più oneroso tra i paesi Ue, preceduto solo da quello greco (176 per cento del Pil).
In termini assoluti, Eurostat rileva che il debito italiano e' sceso a 2134 miliardi di euro nel terzo trimestre 2014, riducendosi dunque di una trentina di miliardi rispetto ai 2168 registrati nel secondo trimestre 2014.
Se si considera l'intera Europa, l'Eurostat segnala che lo stock di debito dei 28 paesi membri è sceso all'86,6 per cento del Pil Ue, rispetto all'87 per cento del secondo trimestre 2014. Nell'eurozona (esclusa la Lituania che nel 2014 ancora non ne era divenuta membro) il debito pubblico nel terzo trimestre 2014 si è attestato al 92,1 per cento del pil dell'eurozona, in calo dal precedente 92,7 per cento.
Intanto in Italia tornano a crescere anche le vendite al dettaglio, aumentate dello 0,1 per cento rispetto al mese precedente, come reso noto dall'Istat. Nella media del trimestre settembre-novembre 2014, l'indice però mostra una flessione dello 0,2 per cento sui tre mesi precedenti.
"Nel confronto con ottobre 2014, le vendite aumentano dello 0,2 per cento per i prodotti alimentari mentre restano invariate per quelli non alimentari", fa sapere l'istituto di statistica. "Rispetto a novembre 2013, l'indice grezzo del valore del totale delle vendite registra una diminuzione del 2,3 per cento. L'indice del valore delle vendite di prodotti alimentari diminuisce del 2,2, quello dei prodotti non alimentari segna un calo del 2,4".
 
 
Comunicati Stampa / 22.01.2015

 

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L'occupazione è elevata in particolare tra i dottori delle Scienze matematiche, informatiche, dell'Ingegneria industriale e dell'informazione; risulta più bassa tra i dottori delle Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche.
(AGI) - Nel 2014, a quattro anni dal conseguimento del titolo (2010), lavora il 91,5% dei dottori di ricerca mentre e' in cerca di un lavoro il 7%. A sei anni dal conseguimento del titolo (2008) lavora invece il 93,3% (un valore ancora molto elevato e solo in leggera diminuzione rispetto all'edizione precedente) e cerca un lavoro il 5,4%. Permane dunque il vantaggio competitivo associato al dottorato di ricerca. Lo rileva l'Istat sottolineando che "l'occupazione e' elevata in tutte le aree disciplinari, in particolare tra i dottori delle Scienze matematiche e informatiche e dell'Ingegneria industriale e dell'informazione (oltre il 97% lavora a sei anni dal dottorato e oltre il 95% a quattro anni); risulta piu' bassa tra i dottori delle Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (intorno all'88% in media)". A sei anni dal conseguimento del titolo, la quota di occupati con un lavoro a termine e' pari al 43,7%, mentre raggiunge il 53,1% tra i dottori osservati a quattro anni. Il dato e' in crescita rispetto all'indagine precedente, quando era del 35,1% e del 43,7%. Il 73,4% dei dottori occupati del 2008 e il 74,4% di quelli del 2010 svolgono attivita' di ricerca e sviluppo. La quota e' piu' bassa tra le donne: 3 su 10 sono impegnate in attivita' lavorative per nulla connesse alla ricerca. La soddisfazione generale rispetto all'attivita' lavorativa e' di 7,2 punti su un massimo di 10. Piu' alta la soddisfazione per l'autonomia e le mansioni svolte, piu' contenuta quella per le possibilita' di carriera e la sicurezza del lavoro. Le donne manifestano livelli di soddisfazione inferiori su tutti gli aspetti....