Comunicati Stampa

Comunicati Stampa / 04.04.2015

  Cari amici, come vorrei che il mio augurio, invece che giungervi con le formule consumate del vocabolario di circostanza, vi arrivasse con una stretta di mano, con uno sguardo profondo, con un sorriso senza parole!   Come vorrei togliervi dall’anima, quasi...

Comunicati Stampa / 03.04.2015

 

Flessione in vista per i clienti dei ristoranti nei giorni di Pasqua. È quanto emerge dall'indagine condotta dal Centro Studi della Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi in base a un'indagine promossa tra gli aderenti. Nel giorno di Pasqua si prospetta in particolare un calo delle presenze dell'11%, mentre per il giorno successivo, solitamente deputato alle gite fuoriporta, la percentuale sale addirittura, sfiorando il 15%.
"In questi giorni si sente parlare di ripartenza, di luce in fondo al tunnel: purtroppo questo clima di fiducia non sembra avere ripercussioni positive nel settore della ristorazione. In occasione delle festività pasquali gli italiani che festeggeranno fuori casa saranno assai meno dello scorso anno - commenta Luciano Sbraga, direttore del Centro Studi Fipe - I motivi principali risiedono anche in fattori indipendenti dalla congiuntura economica, in primis le previsioni meteo non favorevoli e il calendario che quest'anno vede la Pasqua agli inizi di aprile, periodo non ancora spiccatamente primaverile.
Tutti fattori che concorrono ad alimentare ancora un senso di incertezza e la poca voglia di recarsi fuori casa". Analizzando nello specifico i dati della Fipe, è possibile vedere quanto la Pasqua "bassa" incida anche sull'attività dei ristoratori: a fronte di una clientela prevista intorno ai 6,4 milioni, per una spesa totale di 264 milioni di euro, i ristoranti in attività saranno il 92% del totale contro il 94% dello scorso anno. Per il 32% dei ristoratori intervistati la clientela da servire per il pranzo di Pasqua sarà inferiore a quella del 2014, con 3,6 milioni di unità previste, ma non manca un 13% che si mostra più ottimista. La flessione, sottolinea infine Fipe, è data sostanzialmente dagli italiani che restano in città, mentre non sembrano diminuire le presenze straniere.
Comunicati Stampa / 02.04.2015

 

Una busta “arancione” che informerà i lavoratori sull’ammontare della propria pensione. È quello che invierà l’Inps a milioni di lavoratori dipendenti, i quali, finalmente, verranno a conoscenza del proprio futuro.
Il presidente dell’Istituto previdenziale Tito Boeri ha annunciato l’arrivo delle cosiddette ‘buste arancioni’. L’idea è stata mutuata dai paesi scandinavi, dove la lettera viene inviata a tutti i lavoratori così che abbiano un’idea precisa del trattamento pensionistico che stanno maturando.
Le lettere debutteranno a maggio e contengono delle simulazioni sulla pensione futura, in modo da dare “la possibilità ai lavoratori italiani di poter sapere quali saranno le loro pensioni future”.
In questo modo, ha aggiunto Boeri, i lavoratori potranno “valutare quali sono le implicazioni di scegliere diverse date di pensionamento, di cambiare le loro retribuzioni e i loro contributi e quanto questo avrà effetti sulla loro pensione”.
Si partirà dai “più giovani” per poi “man mano” allargare la platea, e arrivare ad informare a fine anno 18 milioni di persone. Si parte dagli under 40.
 
Comunicati Stampa / 31.03.2015

 

Ansa - La fiducia delle imprese è in ''deciso miglioramento'' a marzo e sale a 103 dal 97,5 di febbraio toccando il livello più alto da luglio 2008. E' quanto comunica l'Istat nelle prime elaborazioni diffuse con la nuova base 2010=100. La crescita riguarda tutti i settori. La manifattura passa a 103,7 da 100,5 segnando un record da giugno 2011. 
Nella manifattura migliorano sia i giudizi sugli ordini sia le attese di produzione. Nelle costruzioni l'aumento dell'indice è a 116,0 da 108,5 e il progresso riguarda i giudizi sugli ordini e piani di costruzione, ma anche ''seppur lievemente'', secondo l'Istat, le attese sull'occupazione. Per i servizi di mercato la fiducia cresce a 108,1 da 100,4 e per il commercio al dettaglio a 103,0 da 101,0.
La fiducia dei consumatori segnala un nuovo aumento a marzo e sale al 110,9 dal 107,7 di febbraio (quando aveva segnato il livello più alto da giugno 2002). A crescere è soprattutto la componente economica rispetto a quella personale.
La crescita della fiducia dei consumatori registrata dall'Istat porta l'indice al livello più alto da quasi 13 anni (maggio 2002). Migliorano i giudizi sulla situazione economica del Paese e le aspettative sulla disoccupazione con una crescita in particolare della quota di coloro che si attendono una diminuzione lieve di quest'ultima (saliti al 36,6% dal 32,6%). Sono in ''lieve aumento'' anche le attese future sull'economia.
Altri segnali positivi arrivano dai giudizi e dalle attese sulla dinamica dei prezzi al consumo che sono in ''leggero miglioramento'', secondo l'Istat. Quanto alla situazione personale, a marzo sia i giudizi che le attese sulla situazione economica della propria famiglia sono più ottimistici. Coloro che esprimono giudizi negativi, per esempio, calano al 39,1% dal 41,5. Sono in crescita, infine, i giudizi sulla convenienza di effettuare acquisti immediati di beni durevoli.
    
Comunicati Stampa / 29.03.2015

 


Affido alle parole di don Tonino Bello

i miei auguri per la Festività delle Palme

                                  On. Gero Grassi







… Occorre forse una rivoluzione di mentalità per capire
che la pace non è un dato, ma una conquista.
Non un bene di consumo, ma il prodotto di un impegno.
Non un nastro di partenza, ma uno striscione di arrivo.

La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia.
Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio.
Rifiuta la tentazione del godimento.
Non tollera atteggiamenti sedentari.
Non annulla la conflittualità.
Non ha molto da spartire con la banale "vita pacifica".

Sì, la pace prima che traguardo, è cammino.
E, per giunta, cammino in salita.
Vuol dire allora che ha le sue tabelle di marcia e i suoi ritmi,
i suoi percorsi preferenziali ed i suoi tempi tecnici,
i suoi rallentamenti e le sue accelerazioni. Forse anche le sue soste.

Se è così, occorrono attese pazienti.
E sarà beato, perché operatore di pace,
non chi pretende di trovarsi all'arrivo senza essere mai partito, ma chi
parte…
                                                                                          don Tonino Bello