Caso Moro: la figlia Maria Fida, ridicolo ritardo Commissione

Caso Moro: la figlia Maria Fida, ridicolo ritardo Commissione

 

(ANSA) – ROMA, 20 SET – “Sarebbe ridicolo, se non fosse tragico, che nel nostro paese i gruppi parlamentari votino quasi alla unanimita’ la costituzione di una nuova commissione d’inchiesta sul caso Moro e poi tutto venga ibernato, perche’ da alcuni gruppi non sono stati nominati i propri componenti”. E’ quanto afferma Maria Fida Moro, figlia del presidente della Dc ucciso il 9 maggio 1978. “La verita’, che e’ lontanissima, non serve ad Aldo Moro (in salvo nell’eternita’) e neppure a chi ha assistito alla massima tragedia italiana dal dopoguerra. Serve, al contrario, ai ragazzi e alle ragazze del futuro che non vivranno mai in un paese normale se non verra’ – almeno parzialmente – chiarita questa terribile vicenda. Il ‘delitto di abbandono’ pesa sugli italiani, quelli consapevoli e quelli troppo giovani per ricordare. Ma, senza sincera ricerca della verita’, non ci si puo’ affrancare da un passato che rende il futuro incerto e spaventoso. Non e’ in funzione di Aldo Moro e’ in funzione dell’Italia che sembra aver perduto con quell’uomo buono la capacita’ di lavorare insieme a favore del bene. E non va neppure dimenticato che tutte le stragi impunite sono in modo diretto ed indiretto collegate al delitto Moro. Chiarirlo, quindi, serve a districare un cinquantennio della trama oscura che, con diversi scenari, ha insanguinato ed immobilizzato l’Italia fermandone lo sviluppo alla primavera del ’78. Ma e’ pur vero che sulla verita’ e la sua luce poggia ogni bellezza e che essa e’ presupposto di giustizia e di pace. A noi di scegliere cosa lasciare in eredita’ alle generazioni future, se prospettive gioiose o dolore tenebroso ed incombente. Ricordando che le nostre scelte saranno giudicate dalla storia”, conclude.