Camera dei Deputati – Proposta di Legge

Camera dei Deputati – Proposta di Legge

  

“Ogni anno, in Italia, almeno 60 mila cittadini muoiono in conseguenza di un arresto cardiaco, di genesi spesso talmente improvvisa da non essere preceduto da alcun sintomo o segno premonitore. Altri 23 mila italiani, sempre ogni anno, muoiono improvvisamente in conseguenza di un trauma inatteso che si verifica negli ambienti di vita e di lavoro e altri 65 mila per gli stessi motivi riportano invalidità gravi permanenti. Almeno seimila delle morti da trauma sono dovute a incidente stradale e riguardano, in particolare, la fascia di età più giovane, compresa tra i venti e i trent’anni…..”

 

 

 

E’ stata presentata la Proposta di Legge

“Introduzione dell’insegnamento del primo soccorso nelle scuole secondarie di primo e secondo grado”

d’iniziativa dei Deputati Gero Grassi e Pietro Franzoso 

 

Ogni anno, in Italia, almeno 60 mila cittadini muoiono in conseguenza di un arresto cardiaco, di genesi spesso talmente improvvisa da non essere preceduto da alcun sintomo o segno premonitore. Altri 23 mila italiani, sempre ogni anno, muoiono improvvisamente in conseguenza di un trauma inatteso che si verifica negli ambienti di vita e di lavoro e altri 65 mila per gli stessi motivi riportano invalidità gravi permanenti. Almeno seimila delle morti da trauma sono dovute a incidente stradale e riguardano, in particolare, la fascia di età più giovane, compresa tra i venti e i trent’anni.

Le cifre diventano ancora più drammatiche se proiettate su scala sovranazionale: in Europa sono almeno 42 mila l’anno le persone che rimangono uccise a causa di incidenti stradali e oltre 170 mila quelle che per la stessa ragione riportano conseguenze invalidanti permanenti. Il tutto con un costo economico e sociale che per i soli incidenti stradali supera nel nostro continente i 160 miliardi di euro, una cifra che corrisponde al 2 per cento del Pil.

La letteratura scientifica internazionale ha ampiamente dimostrato che, sia in caso di arresto cardiaco improvviso, sia nell’evenienza di un trauma, un intervento di primo soccorso tempestivo e metodologicamente adeguato può contribuire, in modo statisticamente significativo e comunque determinante, a salvare almeno il 30 per cento delle persone colpite. Se si riferisce il dato all’Italia e lo si esprime in termini assoluti, significa che delle 164 persone che ogni giorno muoiono improvvisamente nel nostro paese a causa di un arresto cardiaco o problemi cardiovascolari in genere, almeno 50 potrebbero essere salvate semplicemente intervenendo in tempo, con soccorsi appropriati.

L’articolo 32 della Carta costituzionale sancisce il diritto alla salute e l’art. 593 del Codice penale impone l’obbligo di prestare soccorso. I cittadini italiani, però, si trovano nell’impossibilità di adempiere alle disposizioni di legge, semplicemente perché nessuno ha insegnato loro come fare. Ed è proprio la scarsa conoscenza delle manovre di primo soccorso, unita all’inevitabile finestra di tempo che si apre prima dell’intervento degli operatori del 118, anche quando assicurato con la massima tempestività, a ridurre sensibilmente, fino al 30 per cento, sia le chances di sopravvivenza del cittadino colpito da malore o coinvolto in un incidente, sia le possibilità di contenere i possibili esiti invalidanti dell’evento.

Per queste ragioni occorre che le tecniche di primo soccorso diventino un bagaglio di conoscenza comune e diffusa: per far sì che le 50 morti quotidiane per accidenti cardiaci su 164 da morti evitabili diventino morti evitate.

Un primo soccorso tempestivo e organico rappresenta dunque un’esigenza irrinunciabile della comunità civile, che non a caso ha anche trovato una forte e organizzata espressione anche dal basso.

Il presente disegno di legge, che si propone di rendere obbligatorio l’insegnamento del primo soccorso all’interno della scuola secondaria di primo e secondo grado per sensibilizzare gli studenti al primo soccorso, fornire una preparazione adeguata ad affrontare situazioni di emergenza e rendere gli studenti coscienti di rischi e benefici di manovre errate o corrette in caso di primo soccorso, riprende infatti, senza soluzione di continuità, gli esiti prodotti dal lungo lavoro condotto nel corso della campagna “Una firma per la vita”, partita a Taranto nel 2005, progressivamente estesa a livello nazionale e culminata nel mese di luglio scorso nella raccolta di 93 mila firme a sostegno di un’iniziativa legislativa popolare.

Il presente disegno di legge fa propri sia l’impianto, sia i contenuti della proposta dì iniziativa popolare, condividendone pienamente la finalità principale e prioritaria, che è quella di formare una cultura dell’emergenza intesa come conoscenza da parte di tutti i cittadini delle tecniche elementari del primo soccorso intervenendo in via diretta sui ragazzi a scuola, ovvero nel contesto formativo naturale, anche allo scopo di innescare un processo virtuoso che favorisca la successiva veicolazione delle conoscenze acquisite all’interno della famiglia.

Insieme a questo fondamentale obiettivo, l’introduzione di un’educazione alla gestione dell’emergenza all’interno del percorso scolastico secondario di primo e secondo grado consentirebbe di raggiungere il risultato, non meno importante, di stimolare e far crescere la coscienza e la solidarietà civile, che si esprime anche nella disponibilità a soccorrere chi sta soffrendo o è in pericolo di vita e ha bisogno di aiuto. Far comprendere l’importanza del primo soccorso e formare i giovani all’intervento emergenziale è dunque anche un salto di civiltà, che il presente disegno di legge si prefigge appunto di favorire, preoccupandosi di integrare il bagaglio culturale e formativo dei cittadini italiani non soltanto attraverso l’acquisizione dei contenuti dottrinari e tecnico-pratici necessari per prestare soccorso al proprio simile in pericolo di vita, ma anche con la finalità peculiare di promuovere, valorizzare e tutelare in tutti i suoi aspetti, con passione civica e convinzione, quella cultura della vita di cui tanto si parla ma che tanto poco si fa per promuovere concretamente.

L’intento di questa proposta di legge, in conclusione, è quello di fornire ai ragazzi strumenti utili al fine di portare aiuto a chi è in pericolo: tuffo ciò per una migliore salvaguardia della vita umana e per contribuire a formare cittadini migliori, riaffermando quei valori di solidarietà e di responsabilità verso l’altro che rappresentano l’indispensabile trama di una moderna società civile.
Roma, 12 Dicembre 2008