Sfoglio spesso la raccolta del mensile ‘Il Confronto’, da me fondato nel lontanissimo 1988, curato dal 1998 da Maria Teresa De Scisciolo che lo ha modellato a sua immagine. Il giornale precedentemente è stato diretto dal prof. Vito De Leo e da Michele De Santis, amici che hanno profuso energie nel tentativo di offrire alla città un valido strumento culturale. Leggendo ‘Il Confronto’, penso al tempo che passa e ai sacrifici fatti per venticinque anni. Non è facile a Terlizzi editare un giornale, per un tempo così lungo, mentre la maggior parte dei cittadini vi assiste passivamente. È stato possibile solo grazie ad amici che sempre mi sono stati vicini. Conservo alcune copie di ‘Vita Cittadina’ stampato dagli anni sessanta agli anni ottanta, ricordo bene ‘T ‘76’ e ‘Terlizzi’, giornali ai quali ho collaborato. Ultimamente mi sono procurato la raccolta completa di ‘Città Domani’, mensile fondato nel 1994 e tuttora in edicola. Leggo ‘La Nuova Città’, giornale fondato nel 2002. Ho la raccolta completa di ‘Terlizzi’ stampato dal 1983 al 1992.
Girando, per curiosità storica, le pagine dei giornali cittadini, a distanza di anni dal verificarsi degli avvenimenti, scopro tanti ricordi apparentemente sopiti. Leggendo ho rivisto uomini e donne della città, il cui ricordo viene fissato in un articolo. Rileggendo i libri: ‘Quadri e figure di storia terlizzese’ di padre Gabriele Guastamacchia, stampato nel 1967, a cura del Comitato Feste Patronali presieduto dal veterinario Francesco De Vanna; ‘Terlizzi in miniatura’ del 1963 del prof. Alessandro Pappagallo; ‘Un giorno a Terlizzi’ sempre del professore Pappagallo, stampato nel 1970 dalla Pro Loco presieduta da Raffaele De Scisciolo, noto con dispiacere che molte persone della nostra città sono completamente dimenticate. Noto anche la regressione culturale di alcuni aspetti di Terlizzi. Le Feste patronali decenni fa servivano anche alla stampa di pregevoli libri che ancor oggi costituiscono inesauribile fonte di informazione. La Pro Loco, considerati i tempi, era molto più vivace di quanto non lo sia ora. Nell’ottocento un tentativo analogo è realizzato dallo storico Luigi Marinelli Giovene che nel volume ‘Memorie storiche di Terlizzi’ del 1881, tratta della vita e della storia di alcuni concittadini. Al Marinelli Giovene, considerato il primo storico terlizzese, è intitolata la Biblioteca Comunale.
Questo lavoro pregevole è concluso con la speranza dell’autore: “Saremmo abbastanza compensati se evitassimo il biasimo dei nostri benevoli lettori ai quali sia lecito ricordare di mirare non il lavoro, ma il fine cui lo stesso è diretto”. Ogni commento è superfluo.
Nel 1904 Carlo Villani scrive un enorme libro: ‘Scrittori ed artisti pugliesi. Antichi, moderni e contemporanei’. Anche qui sono compresi molti concittadini. Tutto questo mi induce ad ipotizzare una sorta di collage dei concittadini rievocati sul ‘Confronto’ in occasione della loro scomparsa. L’idea, dopo una serie di verifiche, mi appare limitativa perché molte persone non avrebbero traccia, soprattutto quelle scomparse prima della nascita del ‘Confronto’, oppure quelle delle quali il giornale non si è mai occupato per motivi diversi. Il direttore della Biblioteca comunale dr. Vito Bernardi mi mostra i testi del professore Pappagallo e di padre Guastamacchia. Sono letteralmente consumati perchè molto consultati dagli studenti terlizzesi volenterosi di apprendere notizie sui propri avi. Testi che, però, risalgono ad oltre quarant’anni fa e soffrono di carenza di informazioni precise acquisite con il tempo. Sono redatti in edizione ridotta, nonostante il valido lavoro e la professionalità degli scrittori.
Decido, quindi, di mettere ordine nella storia locale, di procedere ad una rivisitazione storica generale di tanti terlizzesi che nel tempo hanno avuto un ruolo nella città, aggiungendoci quelli da me conosciuti nella seconda metà del secolo scorso ed in questo primo scorcio degli anni duemila. Di qui il titolo: ‘Per ricordare’. Nel lavoro ci sono tanti ricordi personali, seppur sempre collegati alle persone raccontate. La vita mi porta a conoscere tanti concittadini e, con molti di questi, ad intrattenere rapporti di conoscenza e frequentazione. Da alcuni, nel tempo, assumo diverse informazioni che mi sono utili nella stesura di questo libro. Seppur a loro morte avvenuta, li ringrazio tutti per avermi raccontato eventi della propria vita o riflessioni sulla città.
Ha collaborato Maria Teresa De Scisciolo.