Our Latest Accomplishments

ANCORA UNA FUMATA GRIGIA NEL CENTROSINISTRA ALLE PRESE CON IL NODO-PRESIDENTE della «Bat».


Il Pd propone la candidatura a Zaccaro ma il sindaco di Andria prende tempo


[michele palumbo]

• Il segretario regionale del Partito Democratico, Michele Emiliano, e il segretario provinciale del Pd Bat, Ruggiero Mennea, alla presenza dei sindaci di Barletta, Minervino Murge, Trinitapoli, Spinazzola, Margherita di Savoia, e dei parlamentari Margherita Mastromauro, Francesco Boccia e Gero Grassi, hanno deciso di proporre Vincenzo Zaccaro, sindaco di Andria, a candidato Presidente della nascente provincia di Barletta-Andria-Trani.
Una comunicazione secca e clamorosa, dunque, è venuta dalla sede regionale Puglia del Pd. Quale la reazione di Zaccaro? Alla «Gazzetta» risulta che Vincenzo Zaccaro abbia ringraziato per la fiducia espressa, ma anche che non abbia (ancora?) accettato la candidatura, nel senso che si sia riservato un tempo, breve, per sciogliere eventualmente la riserva.
E’ sin troppo chiaro, infatti, che la candidatura di Zaccaro a presidente della Provincia Bat deve essere verificata dall’interessato in modo preciso. Innanzitutto, va sottolineato, c’è da verificare la compattezza del Pd, e dell’intero centrosinistra, non solo nelle varie città, ma anche in rapporto alle relazioni tra i comuni interessati alla elezione del primo consiglio provinciale della Bat. Non è un mistero per nessuno che candidare il sindaco di Andria per la Bat pone questioni per Barletta (e la stessa cosa, del resto, si verificherrebbe ad Andria in caso di candidatura del sindaco di Barletta). Discorso complesso, dunque, che merita valutazioni attente e precise. Nei prossimi giorni, la risposta

 

LA SESTA PROVINCIA PUGLIESE

Zaccaro candidato Pd alla presidenza della «Bat»


Il segretario regionale del Partito Democratico pugliese Michele Emiliano e il segretario provinciale della Bat (Barletta-Andria-Trani) Ruggiero Mennea, alla presenza dei sindaci di Barletta, Minervino Murge, Trinitapoli, Spinazzola, Margherita di Savoia e dei parlamentari Margherita Mastromauro, Francesco Boccia e Gero Grassi, hanno deciso di proporre Vincenzo Zaccaro quale candidato presidente della Provincia della Bat. È la prima volta che si vota per la Provincia della «Bat».

Ministero dello Sviluppo Economico
OGGETTO: Interrogazione a risposta scritta n. 4.0 1606
In merito alle richieste degli Onorevoli interroganti, contenute nell’atto di sindacato ispettivo in oggetto, si rappresenta quanto segue.
La Legge 296/2006 (Legge Finanziaria 2007 arti, commi 460-463) ha attribuito al Ministero dello Sviluppo Economico il compito di definire, attraverso una specifica direttiva, priorità e obiettivi, in cui si articola la missione dell’Agenzia per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A (già Sviluppo Italia S.p.A), “nonché, il Piano di riordino e dismissioni delle partecipazioni societarie”.
E’ Agenzia, in attuazione di quanto previsto dall’ articolo 1, comma 461 della Legge su citata, ha predisposto il previsto “Piano di riordino” dell’Agenzia stessa e delle proprie partecipate, incluse le società regionali controllate dalla medesima.
Tale “Piano di riordino” è stato approvato con Decreto dei Ministero dello Sviluppo Economico in data 31 luglio 2007.
Le dismissioni, operate dall’ Agenzia, delle Società controllate, inclusa “Sviluppo Italia Puglia”, che formavano la rete regionale del Gruppo, prescindendo dai risultati economico-finanziari raggiunti, costituiscono adempimento del dettato normativo.
In questa ottica, in data 14 febbraio 2008, la società Sviluppo Italia Puglia S.p.A., il Ministero dello Sviiuppo Economico, la Regione Puglia e l’Agenzia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa, finalizzato all’ acquisizione della Società da parte della Regione.
Quanto, poi, alle preoccupazioni espresse dagli Onorevoli Interroganti sulla situazione occupazionale, si segnala che le stesse sono state largamente condivise da tutti i soggetti coinvolti.
E’ con tali finalità, infatti, che in data 18 dicembre 2008, nella sede del Ministero dello Sviluppo Economico, si è svolta una riunione, con la partecipazione delle OO.SS., dell’ Agenzia, della Regione Puglia e di Sviluppo Italia Puglia, nel corso della quale, è stato
sottoscritto un accordo, finalizzato alla salvaguardia occupazionale.
In particolare nell’atto sottoscritto, su richiesta della Regione Puglia, l’Agenzia e Sviluppo Italia Puglia hanno concordato che si provvederà:
1. al mantenimento delle risorse attualmente impegnate a tempo indeterminato che, ad oggi, sono pari an. 35 unità;
2. all’assunzione a tempo indeterminato, della risorsa contrattualizzata dalla società regionale Finpuglia S.p.A., ed adibita allo svolgimento delle attività di coordinamento tecnico e supporto all’intemazionalizzazione, in collaborazione con “Sviluppo Italia Puglia
3. all’assunzione a tempo indeterminato del personale con contratto
atipico (tempo determinato, interinali, Co.Co.Pro) alla data del 29
giugno 2008;
4. a ritenere come criterio prioritario, nel caso in cui “Sviluppo Italia Puglia S.p.A” avesse la necessità di ampliare il proprio organico,
precedenti esperienze lavorative, svolte presso la medesima società dal 2006.
La Regione Puglia, infine, si è impegnata al mantenimento delle condizioni contrattuali e retributive in essere, previste dal CCNL dell’Agenzia, recependone eventuali e successivi rinnovi per almeno tre anni.
Tali impegni, rendono di fatto superati i timori espressi in ordine alla situazione occupazionale.
Quanto all’operatività degli strumenti di politica attiva del lavoro, si segnala che sono in corso di svolgimento iniziative di carattere normativo volte al rifinanziamento delle misure previste dal D.Lgs 185/2000, Titolo I e 11. (Incentivi all’autoimprenditorialità e all’autoimpiego).

IL MINISTRO
Claudio Scajola
 

Oggetto: Interrogazione n°4-O1745 pubblicata sul resoconto sommario n°94 deI 27/11/2008 In riferimento all’interrogazione indicata in oggetto, si forniscono i seguenti elementi di risposta.

Per quanto riguarda il trasporto ferroviario da e per la Puglia, Ferrovie dello Stato fa sapere che a partire da settembre 2008 per i collegamenti Eurostar Puglia-Milano, per due coppie di Eurostar - ES 9410/9417 (Taranto - Milano e viceversa) e ES 9418/9415 (Lecce - Milano e viceversa) - precedentemente effettuate con materiale rotabile ETR 500, è stato previsto l’utilizzo del nuovo materiale tipo Eurostar City.
L’impiego dei convogli Eurostar City per i collegamenti della Puglia con il Nord che percorrono la direttrice adriatica, risponde all’esigenza di ottimizzare l’utilizzo del materiale rotabile disponibile. Gli ETR 500, infatti, sono stati concepiti e costruiti per viaggiare sulle linee ad alta velocità, mentre il materiale Eurostar City è progettato per linee sino a 200 Km orari, come l’adriatica, la cui velocità massima consentita è di 180 kmlh.
Si tratta di treni completamente rinnovati che offrono un conifort assolutamente in linea con quello della categoria Eurostar, alla quale appartengono. Gli interni sono stati interamente riprogettati in funzione delle esigenze della clientela: nuove poltrone dotate di prese elettriche, ampio spazio per i bagagli, un nuovo sistema di climatizzazione. Inoltre, tali treni possiedono analoghe prestazioni, ossia stessi orari, fermate e velocità commerciali, con una lieve riduzione di prezzo.
Detti interventi di specializzazione sono in corso su tutta la rete nazionale, come ad esempio tra Milano e Venezia, dove 5 coppie di treni Eurostar, in precedenza effettuate con materiale ETR 500, sono oggi realizzate con il nuovo materiale Eurostar City.
Per quanto riguarda i collegamenti Eurostar Puglia-Roma - con riferimento al solo servizio Eurostar - Ferrovie dello Stato fa sapere che con il vecchio orario la Puglia era collegata con Roma da cinque coppie giornaliere di ES (ossia dieci freni): in particolare, tre delle quali attestate a Lecce e una a Bari, mentre un’altra coppia, Taranto-Roma e viceversa, instradata via Salerno.
Con il cambio orario del 14dicembre2008:
e gli Eurostar giomalieri in servizio tra la Puglia e Roma - via Bari/Foggia/Caserta
- sono stati instradati sulla nuova linea AV Roma - Napoli, con un recupero di 22 minuti di percorrenza;($6&J’
• tutti questi treni sono stati effettuati con i più moderni elettrotreni ad assetto cassa variabile oggi disponibili, ossia ETR 485/ETR 600 “Freccia d’Argento”;
• solo per due - una coppia - di questi Eurostar (il primo della mattina da Lecce 9352 e i’ultimo del pomeriggio da Roma 9357), è stata attuata una velocizzazione che consentirà di collegare Bari con la capitale in meno di quattro ore e Lecce in cinque ore e venti minuti con un risparmio di circa un’ora di percorrenza.
Quest’ultimo risultato, che è stato ottenuto anche attraverso la riduzione del numero delle fermate limitate tra Lecce e Roma, ossia a Brindisi, Bari. Foggia e Caserta, risponde ad un’insistente esigenza espressa dalla clientela pugliese di ridurre i tempi di percorrenza con Roma e consentirà di attrarre ulteriore traffico su una coppia di collegamenti che opera in regime di mercato e, quindi, viene effettuata da Trenitalia a rischio di impresa.
Peraltro, i volumi di traffico delle stazioni in cui i due treni in questione non effettueranno più fermata risultano alquanto contenuti. Infatti, i dati rilevati dal sistema informatico di prenotazione per l’attuale coppia di ES Lecce-Roma, che sarà velocizzata, evidenziano, per un periodo compreso da gennaio a settembre 2008, una media (saliti/discesi per freno) di circa 17 passeggeri per Ostuni, 10 per Fasano, 12 per Monopoli e 35 per Barletta.
In ogni caso, partendo dalle suddette stazioni, sarà possibile utilizzare il nuovo ES veloce per Roma, attraverso interscambio a Bari o Foggia, con tempi di percorrenza complessivi comunque sensibilmente interiori a quelli di oggi. Analogamente, per il rientro serale da Roma a Barletta, mentre le tre stazioni a sud di Bari saranno comunque raggiungibili utilizzando l’ultimo freno Regionale della sera in partenza dal Capoluogo pugliese.
Per quanto attiene: invece, al trasporto aereo da e per la Puglia, si porta a conoscenza che dalle verifiche esperite da ENAC è emerso che l’ultima settimana del mese di novembre 2008 è stata interessata da cancellazioni operate dalla società Alitalia, in quel momento in regime di amministrazione straordinaria, sugli operativi di Bari e Brindisi.
Tali cancellazioni sono da ascrivere alla contingente situazione che ha interessato le società del Gruppo Alitalia e in prevalenza da imputare alla situazione di agitazione del personale navigante che ha imposto la necessità di operare un ridimensionamento di tutta la rete di servizi di trasporto offerti.
Per soddisfare tale esigenza la compagnia aerea ha individuato, in via di principio, i voli da cancellare tenendo prioritariamente conto di assicurare la continuità dei servizi scegliendo quelle rotte dove è comunque presente un altro vettore.
In particolare, la situazione dell’ultima settimana di novembre 2008, che ha interessato i collegamenti tra gli aeroporti di Roma e Milano con gli scali pugliesi sopra citati, è quella riportata nel prospetto di cui all’allegato “A” alla presente.
Essendo stata appena avviata l’operatività di Alitalia-Cai, in network coordinato con ArOne, ]a situazione si dovrebbe a breve normaiizzare; in particolare si porta a conoscenza che dal 13 gennaio 2008 la società aerea si è impegnata ad attuare il seguente piano delle rotte relativo ai collegamenti tra gli aeroporti di Roma e Milano con gli scali pugliesi di cui all’allegato “B” alla presente risposta.
Il Ministro
Altero Matteoli

Alla c.a. on. Gero Grassi

Egregio Consigliere,
Le invio gli ordini del giorno accolti dal Governo, nei termini specificati nei singoli atti allegati, nella seduta clell’Assemblea del 13 novembre 2008, relativi al provvedimento n. 1713, concernente “Disposizioni per la fornrnzione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato Legge finanziaria 2009”.
In attesa di una nota relativa all’attuazione dei predetti atti, per quanto riguarda i profili di vostra competenza, Le invio i miei migliori saluti.
dott. Carlo Lomaglio
 
 
La Camera, premesso che:
l’anmodernamento delle strutture sanitarie, la messa in sicurezza degli ospedali e la dotazione degli ospedali di nuove tecnologie necessitano di risorse certe, programmate affinché le regioni possano definire gli accordi di programma con continuità;
a tale proposito, l’articolo 20 della legge n. 67 del 1988 aveva stanziato 17 miliardi di euro, ulteriormente incrementati fino ad arrivare con la legge finanziaria per il 2008 a 23 miliardi di euro; stilla base poi dei finanziamenti apportati con le ultime leggi finanziarie, in via attuativa, si è provveduto a definire con un’intesa in Conferenza Stato-regioni, su proposta del Ministro della salute, anche in una posizione dialettica con il Ministero dell’economia e delle finanze, il riparto di tali finanziamenti;
il Ministero della salute nel corso degli anni 2006-2007 ha siglato tredici accordi di programma con undici regioni, e questi tredici accordi di programma hanno riguardato trecentotrenta interventi di cui undici nuovi ospedali, venticinque ospedali ampliati, centonovantaquattro ristrutturazioni di ospedali ed ottanta interventi di servizi territoriali di case della salute;
questa azione di programmazione deve però poter proseguire,
impegna il Governo
ad adottare ulteriori iniziative volte a mantenere gli stanziamenti previsti con i precedenti provvedimenti per l’ammodernamento e la ristrutturazione dell’edilizia sanitaria, garantendo per il 2008 e per il triennio successivo risorse finanziarie adeguate.
9/1713/133. Grassi, Livia Turco, Argentin, Binetti, Bossa, Bucchino, Burtone, Calgaro, D’Incecco, Lenzi, Miotto, Mosella, Murer, Pedoto, Sbrollini, Mattesini, Lucà.
ACCOLTO COME RACCOMANDAZIONE DAL GOVERNO NELLA SEDUTA DEL 13 NOVEMBRE 2008


Area Organizzazione


Ai Segretari Regionali
Ai Segretari Provinciali
Ai Coordinatori dei Circoli
Loro Sedi




Cari amici,
 
il no all’assegno mensile da conferire ai disoccupati, non è un no al Pd, ma un no alle migliaia di persone che sono rimaste senza lavoro.
Con queste parole il Segretario Dario Franceschini ha aperto la conferenza stampa per illustrare la mozione presentata al Parlamento che i Presidenti dei Gruppi, Anna Finocchiaro al Senato e Antonello Soro alla Camera, hanno chiesto di inserire all’ordine del giorno per poter essere discussa e votata probabilmente già la prossima settimana... 

 L'opinione

 

L’on. Grassi: «Scelta opportuna e ormai più che mai necessaria»

[r.dal.]

    • «Troppo tardi per le primarie? Mah, innanzitutto è bene sapersi fermare prima del burrone e non dopo esserci caduti dentro. Ben venga, allora, il ricorso a questo strumento di democrazia diretta». Parola dell’on. Gero Grassi, vice responsabile nazionale per l’organizzazione del Partito democratico.
    «Solo così - aggiunge - potranno essere finalmente risolte tutte le diatribe tra Barletta ed Andria e il Partito democratico potrà trovare lo slancio necessario per affrontare un appuntamento fondamentale per il futuro del Nord Barese e del Sud Foggiano. Senza le primarie, questo stillicidio di voci, ipotesi e controipotesi rischia di andare avanti fino al 6 e 7 giugno».
    E se qualcuno si dichiarasse contrario al ricorso alle primarie per scegliere il candidato presidente? «Beh, sarebbe una ben strana posizione. E’ previsto nello statuto del Partito il ricorso alle primarie per la scelta dei ruoli apicali. Non volerle svolgere significherebbe essere contrario allo spirito fondativo del Partito de mocratico».

«Il candidato presidente? Il Partito democratico lo scelga attraverso le primarie»

Mennea: ormai è l’unica via per sbloccare lo stallo
«Competizione aperta, ad esempio, a Defeudis, Salerno, Napolitano, Caldarone ed altri»

di RINO DALOISO


 

    E il Partito democratico tornò al punto di partenza. Come in un gioco dell’oca riveduto e corretto, dopo aver cercato inutilmente il candidato alla presidenza della sesta Provincia con altri metodi (consultazione dei rappresentanti dei circoli e dei «grandi elettori»), ora si ritorna all’origine. Cioè all’imprinting, al «marchio di fabbrica» del Pd stesso: le primarie. Dice Ruggiero Mennea, segretario provinciale del Pd: «Siamo giunti oramai nella fase in cui dobbiamo offrire ai concittadini della nuova provincia la proposta politica del centrosinistra, una proposta nuova nelle forme, nei metodi e nei contenuti». Già, ma come? «Attraverso le primarie»
    Eppure, segretario, non erano state scartate già alcuni mesi fa?
    «Abbiamo cercato una mediazione politica possibile, individuando nell'on. Francesco Boccia il candidato ideale al quale affidare la costruzione della provincia, quale uomo competente ed esperto oltre che “garante politico” di tutto il territorio».
    Sì, ma Boccia, nonostante
l’appello dei sindaci e il manifesto da lui stesso promosso (“Tutti - diceva a metà febbraio - dico tutti coloro che hanno senso di responsabilità devono candidarsi nei livelli locali”), ha deciso di non correre per la presidenza.
    «Se Boccia avesse accettato la candidatura, avrebbe cementato la coalizione sia dal punto di vista politico che geografico. Dopo aver lanciato la sfida del rinnovamento, molti iscritti e simpatizzanti sono rimasti delusi dalla sua mancata accettazione».
    Ma chi dovrebbe partecipare alle primarie per scegliere il candidato presidente del centrosinistr a?
    «Le primarie saranno aperte a tutti coloro che si riconoscono nel progetto del centrosinistra e che vogliono ciascuno, anche al di là dei partiti. Devono essere uno strumento e non un fine: i regolamenti di conti interni devono passare la mano all'obiettivo di individuare una rappresentanza forte e condivisa e che possa competere con il nostro vero avversario politico, il Popolo delle libertà e il suo candidato Vendola».
    Nello specifico, chi potrà scendere in campo?
    «E’ una sfida nuova che va oltre i confini del tradizionale centrosinistra, perché coinvolge tutte le forze che non si riconoscono del Pdl. Sarà una competizione vera aperta a tutti gli uomini dmocra
tici che vogliono proporsi, a quelli già in campo come, per esempio, Defeudis e Salerno e a quelli che possono proposi dalle forze di sinistra come Napolitano o dai movimenti civici come Caldarone».
    Non è ormai troppo tardi per celebrare le primarie?
    «I tempi ci sono tutti. Basti pensare che per il Comune e per la Provincia di Brindisi hanno preso la stessa decisione e per la Provincia di Lecce si accingono a far
lo. In nessuna Provincia, tranne quella di Bari, è stato definito il candidato del centrosinistra. Qualche giorno in più che serva a tenere tutti uniti può essere decisivo per evitare lacerazioni e per raggiungere la vittoria elettorale. Secondo me, le primarie della sesta Provincia potrebbero celebrarsi domenica 22 marzo con le regole ufficiali approvate dall'assemblea regionale scorsa, con programmi che si mettono pub blicamente a confronto tra i diversi candidati che sottoscrivono un patto di lealtà nel quale dichiarano di sostenere il candidato vincente scelto dal popolo delle primarie».
    Nel direttivo cittadino dell’altro giorno sono state chieste le sue dimissioni: si ritiene responsabile della situazione di stallo che si è determ i n at a ?
    «Posso ritenermi al massimo
corresponsabile, perché in troppi hanno agito all’esterno e contro il partito, fino ad arrivare a questo punto. Una cosa tengo a ribadirla.
    Pre go.
    «Dichiaro sin d'ora che non sarò candidato e che, per il ruolo che ricopro, sarò il garante della legittimità e del rispetto della rappresentanza di tutto il territorio provinciale e della regolarità delle primarie».

 
 
 



Ospedale di Altamura: un omaggio a Fabio Perinei
 
La storia si arricchisce di uomini che con il loro impegno hanno lasciato un segno tangibile del proprio operato. L’amico Fabio Perinei, già sindaco di Altamura e parlamentare pugliese, ci ha lasciato improvvisamente qualche giorno fa. Il vuoto della sua scomparsa è grande da un punto di vista umano e politico.
Condivido pienamente la proposta del Presidente del Consiglio Regionale Puglia, prof. Pietro Pepe, di intitolargli l’ospedale di Altamura.
Un atto di rispetto e un gesto di ringraziamento sentito per quello che Fabio Perinei ha rappresentato nella nostra terra.
        L’Italia ha necessità di mantenere viva la memoria di uomini di questo spessore.