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 Lo afferma in una nota l’on. Gero Grassi – Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera
 
“Il Pdl non può chiedere al PD di collaborare alle riforme a patto che interrompa il confronto con l’Idv e Di Pietro”
 Ad affermarlo in una nota è l’on. Gero Grassi che trova irragionevole tale affermazione fatta dal portavoce del Pdl Daniele Capezzone.
 “Il Pdl non può servirsi del dialogo sulle riforme per chiedere al PD di tagliare i ponti con gli altri interlocutori politici. La proposta avrebbe il sapore di una falsa disponibilità, in cambio di una contropartita per una vittoria a tavolino”.
 “Il Pdl deve aprirsi al dialogo sulle riforme perché è l’unica via possibile per coinvolgere tutti i cittadini nel processo di ammodernamento della Nazione. Servirsi delle riforme per cercare di escludere non porterà risultato”.


di Gero Grassi
Vicepresidente della Commissione Affari Sociali della Camera
 
L’agricoltura è il volano dell’economia del mezzogiorno d’Italia. Apprendere che i prezzi dei prodotti agricoli alla produzione registrano un calo del 12%, impone una seria riflessione.
Le quotazione alla produzione sono calate, secondo la Coldiretti, del 20% per i cereali, del 22% per la frutta, del 15% per il vino, del 14% per la carne suina e del 12% per i lattiero caseari, rispetto allo scorso anno. Una situazione che non potrà essere sostenuta a lungo dalle aziende agricole. 
La protesta degli agricoltori di Puglia che hanno bloccato con presidi strade e autostrade, è il gesto estremo di chi si sente inascoltato dal Governo......

 

 

Lettera aperta al Presidente Massimo D'Alema

di Gero Grassi - Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera Deputati

 

 

Caro Massimo,

 

Ti ho ascoltato attentamente durante i lavori dell'Assemblea Regionale PD. I tempi stretti del dibattito mi hanno impedito di intervenire.

Condivido totalmente alcune tue considerazioni sulla necessità di allargare la coalizione di Centrosinistra. Non condivido affatto l'alternatività tra l'allargamento e la riconferma del Presidente uscente, seppur citata con riferimento ad altrui posizioni. L'abilità del PD deve essere quella di unire, non dividere il Centrosinistra. Certamente non spetta al PD addossarsi la responsabilità di rinnegare la propria storia. Nel passato i "Laboratori della Politica" , penso a quello di Aldo Moro, hanno prodotto allargamenti, non sostituzioni.

Qui, però, voglio porti un altro problema. Di metodo, ma, consentimi, di sostanza, inerente l'essere partito.

Il dibattito assembleare del PD non ha prodotto una posizione unitaria...quindi nessuno, nemmeno tu, al quale riconosco autorevolezza politica, può concludere i lavori con una posizione diversa da quella emersa. E la posizione emersa era di diversità sostanziale.

Nel Partito Democratico, come nella migliore tradizione dei partiti italiani, dove non vigeva il centralismo democratico, alla fine di un'Assemblea si vota e la decisione poi viene rispettata da tutti, come è giusto che sia.

Io sono un democratico che vuole stare nel PD, accetto di essere minoranza e lavoro per diventare maggioranza attraverso il confronto, il dibattito, la comprensione delle ragioni altrui. Ma nessuno può effettuare una reductio ad unum del pensiero mio e di quanti la pensano come me. Perchè in un partito si può stare in maggioranza o in minoranza anche su specifici problemi. L'unica cosa che non si può fare: è affidare a terzi il proprio pensiero e la propria intelligenza.

Con stima ed amicizia, consapevole che ....insieme si può.