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L’Amministrazione Comunale di Barletta non cada nella crisi del successo ed il PD governi senza mangiarsi i propri figli
 
Nota dell’on. Gero Grassi – Parlamentare Pugliese PD 
L’Amministrazione Comunale di Barletta è nata sotto una buona stella nel 2006, con la vittoria del Centrosinistra e del Sindaco Nicola Maffei. Una vittoria sancita dal quasi 72% di preferenze, per una coalizione che conta 31 consiglieri su 40.
I presupposti per ben Amministrare ci sono tutti, ma come spesso accade, quando si vive un grande successo, ci si lascia inebriare dalla gloria, perdendo di vista gli obiettivi fissati in partenza. Così accade che la classe politica chiamata alla responsabilità, si attardi nella gestione amministrativa perché presa a discutere di problematiche interne che sfociano in una crisi che non ha motivo di esistere, data la vittoria eclatante ed il consenso tributato dai cittadini.
Bene, proprio su questo si dovrebbe riflettere, sulle aspettative dei cittadini e sulla responsabilità che la politica deve necessariamente assumersi. C’è un momento per la discussione, per il confronto, ma c’è anche il momento in cui la responsabilità deve prevalere su tutto e si deve trovare un accordo che salvaguardi gli equilibri politici, ma anche la collettività.
 

Governo Clinico (4): Articolo 9 norme sulla libera professione. Obiettivo è equiparare intramoenia con intramoenia allargata. Tutto a danno dei cittadini con sanità funzionale solo a certi operatori
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Nella discussione sul Governo Clinico, oggi alla Camera si discuterà anche di norme sulla libera professione.
Quella che finora era una eccezione, oggi diventerà una regola con la proposta della Maggioranza di Centrodestra. L’intramoenia allargata era eccezione al fine di consentire alla ASL di predisporre strutture idonee a consentire all’interno dell’Azienda l’attività stessa. Oggi viene equiparata alla intramoenia. Il medico potrà esercitare attività pubblica e privata. È un grande passo indietro che genera confusione di ruolo a danno del cittadino-paziente.
 

Governo Clinico (3): Articolo 4 – Nomina dei Dirigenti di Struttura Complessa (Ex Primari). Facimme Ammuina
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
La legge sul Governo Clinico, che oggi si discute in Aula, alla Camera, contiene norme che regolano la nomina dei Dirigenti di Struttura Complessa, quelli che prima erano chiamati Primari.
La previsione legislativa del Governo non combatte, nei modi e nelle forme, il problema di selezionare Primari bravissimi e di sceglierli soltanto per merito. Continuerà così la commistione tra politica e sanità di Direttori Generali, scelti per affidabilità politica che sceglieranno spesso Primari segnalati e apparentati.
 

Governo Clinico (2): le proposte del PD sul tema del Direttore Generale. Rinnovamento Generazionale, merito e pubblicità della situazione patrimoniale.
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
L’articolo 3 della proposta di Legge sul Governo Clinico, oggi in Aula, alla Camera, individua procedure e criteri di pubblicità e trasparenza per la nomina dei Direttori Generali delle ASL. La proposta della maggioranza non risolve l’annoso problema del rapporto politica-nominati. Il criterio del merito è solo accennato. Requisiti e curricula sono valutati da una Commissione nominata dalla Giunta Regionale. Trattasi di un maquillage utilizzabile solo come specchio per le allodole....
 

Governo Clinico (1): la nuova legge genera confusione di ruoli tra pubblico e privato. Tutto a danno del cittadino
Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Oggi inizia in Aula, alla Camera, l’iter di approvazione della legge “Principi fondamentali di governo delle attività cliniche, per una maggiore efficienza e funzionalità del Servizio Sanitario Nazionale”.
Potrebbe essere un’ottima occasione per dare al Servizio Sanitario Nazionale ulteriori strumenti positivi, al fine di avere sempre al centro della sanità, solo gli interessi del cittadino-utente.
Le premesse, dopo il lavoro in Commissione Affari Sociali, non sono affatto buone per una serie di motivi....

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati

Alla luce delle recenti vicende che hanno visto amministratori PD simpatizzare per la Massoneria, fare chiarezza è necessario.
Quando il Partito Democratico è stato fondato il 14 ottobre del 2007, si è cercato di dare al Partito uno Statuto  chiaro e veramente “democratico”.
Lo statuto del PD racchiude un Codice Etico, stilato da un’apposita Commissione e approvato dall’Assemblea Costituente il 16 febbraio 2008.
“Chiunque si iscriva al Partito Democratico, s’impegna formalmente a osservare un comportamento ispirato ai principi contenuti nel Codice Etico” . Così recita in sintesi, il Codice al punto 1.2. Chiunque trasgredisca le norme contenute nel suddetto Codice può essere oggetto di sanzioni da parte del Partito....
 

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
Il Governo di Centrodestra che per mesi ha continuato a chiedere agli italiani di essere ottimisti, di tornare a spendere, per mettere in circolo il denaro, perché la crisi era ormai alle spalle, sembra essersi svegliato. Ma l’incubo è tutt’altro che finito. La crisi è ancora pesante ed i sacrifici che vengono chiesti agli italiani non tengono conto dello stato di salute dell’economia delle famiglie, gìà molto precario....

SULLA MASSONERIA. DOU YOU REMEMBER MURRI?
di Lucio D'Ubaldo
Senatore - Membro della Direzione nazionale del Partito democratico

Voglio prenderla alla lontana. Chi si ricorda, specie tra i più giovani, di  don Romolo Murri? Fondò la Fuci e avviò agli inizi del Novecento la prima esperienza della Democrazia cristiana. Poi, rotti i ponti con la Chiesa, cominciò una lunga peregrinazione politica e spirituale. È nota la sua adesione, a cavallo della prima guerra mondiale, al Partito radicale dell'epoca; meno nota, invece, la testimonianza che a riguardo fu data dal figlio, quando nella presentazione di una sua opera postuma dichiarò che Romolo Murri non divenne mai segretario di quel partito (laico e laicista, per dirla secondo un lessico corrente) a causa della mancata iscrizione alla massoneria. Ecco, un episodio così lontano sfiora l'insignificanza o apre interrogativi anche sull'oggi? Viste le reazioni interne al Pd  sulle possibili infiltrazioni massoniche, sarei indotto a pensare che la questione mantiene integra la sua attualità. Visto l'andamento del dibattito, mi viene insomma da chiedere se il tentativo di  soprassedere, magari con fastidio, non sia una forma di pericolosa  e  colpevole accidia politica....