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Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
Sono pericolose le affermazione del professor Becchi in merito alle espulsioni dal Movimento Cinque Stelle.
Le rivoluzioni culturali e pacifiche, di questi tempi, non possono prescindere dalla libertà e dalla democrazia.
I Movimenti ed i Partiti Democratici devono favorire anzitutto all'interno la democrazia e le posizioni di dissenso devono avere diritto di esistenza perchè foriere di crescita e di confronto.
Non può esistere partito, movimento o Stato con pensiero unico.
E' una esperienza già vissuta in diverse parti del mondo ed ha prodotto solo immense tragedie.
Ecco perchè è urgente ed ormai improcrastinabile l'attuazione piena dell'articolo costituzionale sui partiti che devono essere 'case di vetro' da ogni punto di vista, iniziando da quello morale, continuando per quello economico e finendo a quello della democrazia interna.
Altrimenti non sono movimenti di democrazia, ma lobbyes e insane corporazioni, spesso personali.
 


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
In merito alla mozione degli F35 credo sia giusto ed opportuno che il PD abbia una posizione univoca, chiara e di partito responsabile. i diversi incontri che si stanno tenendo aiutano a comprendere e capire il fenomeno nella sua complessità ed agevolano percorsi unitari.
IL PD è partito europeo e di Governo e non può sottrarsi alla responsabilità di avere un progetto serio e credibile di difesa del territorio nazionale.
Analogamente il PD deve farsi carico della difficile situazione economica dell'Italia e del mondo e deve studiare un modello di difesa che non sia esclusivamente poggiato sugli armamenti.
Una politica estera che miri a prevenire sul nascere i focolai di guerra, una politica estera che si carichi della responsabilità di favorire percorsi democratici nel mondo, una politica estera che favorisca la crescita culturale, sociale ed economica della popolazione mondiale non è incompatibile con un modello di difesa che prescinda dalle armi.
'Si vis pacem, para bellum' dicevano i romani. I Democratici devono dire 'Si vis pacem, para pacem'. In un modo dove le persone hanno difficoltà ad inseguire modelli sostenibili di welfare, di assistenza sanitaria e scolastica, in molti casi di alimentazione primaria, l'acquisto di aerei da guerra dal costo elevatissimo e dall'indubbia sicurezza deve farci riflettere.
Una riflessione seria e pacata ed una riduzione degli armamenti non può essere un optional per i Democratici, pur in un tempo difficile come questo.
La forte richiesta della società dovrà essere un aiuto affinchè l'intero Parlamento, finalmente riappropriatosi della potestà a decidere in tal senso, grazie alla iniziativa del PD, metta chiarezza nel delicato settore degli armamenti e costruisca una vera politica di pace.
Sono sicuro che con il contributo di tutti, nell'Assemblea del Gruppo PD di lunedì prossimo, i Democratici sapranno dare una dimostrazione di serietà e responsabilità.