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di Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
Ogni apparato di guerra, frutto carnoso di semi violenti, costituisce sempre un’inversione di marcia sulla strada della solidarietà…
 Dire che, piuttosto che costruire cittadelle militari, sarebbe meglio edificare scuole o palestre, spetta agli studiosi di scienze umane. Affermare che i megapoligoni snaturano la vocazione del territorio, tocca agli ambientalisti. Indignarsi per gli sprechi dell’industria bellica e ipotizzare il dirottamento delle spese militari per risanare la disoccupazione, è compito degli economisti. Indicare l’assurdità di ogni guerra, visto che oggi essa si risolverebbe inesorabilmente in una catastrofe planetaria, è dovere dei pensatori. Sostenere che i soldi impiegati per costruire bombe sono un furto a danno dei poveri, è ufficio degli educatori.
Ma dire che ogni apparato di guerra, anche se non verrà mai messo in funzione, è una violenza profonda che corrode alla radice la logica del Vangelo, è compito dei profeti…
Il Signore liberi i suoi servi dalla tentazione del silenzio… (Don Tonino Bello)
Rileggendo queste frasi pronunciate da don Tonino Bello Vescovo, Presidente di Pax Christi, sento il dovere morale, prima che politico, di dire no agli F 35 e alle spese militari...


Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Gruppo Pd Camera dei Deputati
 
Negli ultimi anni gli indicatori monetari e non monetari dell'ISTAT e di EUROSTAT mostrano che povertà e disuguaglianza continuano a essere un problema rilevante in Italia. Tra i Paesi dell'Europa la situazione italiana è tra le peggiori, insieme a quella degli altri grandi Paesi mediterranei.
Il nostro Paese è caratterizzato da disuguaglianze non trascurabili nelle opportunità di mobilità sociale, che contribuiscono al permanere di un elevato livello di disuguaglianza anche in termini di reddito. Secondo l'ISTAT, al netto degli effetti strutturali esercitati dai profondi cambiamenti avvenuti nel sistema occupazionale, il regime di mobilità sociale è piuttosto rigido. La classe di origine influisce in misura rilevante e limita la possibilità di movimento all'interno dello spazio sociale. I figli della classe operaia urbana hanno una probabilità più bassa di spostarsi nella classe superiore rispetto a quella di mantenere inalterata la propria posizione e anche rispetto a quella che hanno i figli della classe superiore di rimanere nella classe di origine.
La situazione è particolarmente critica nel Mezzogiorno, dove il reddito delle famiglie è pari a circa tre quarti di quello delle famiglie del Centro-Nord e dove vive il 65 per cento delle famiglie povere...

Beccatevi 1929 leggi Lavoro, sanità, giustizia, giochi. Una pioggia di proposte sta inondando le Camere. Ma solo una su cento va in porto   Dl PRIMO Dl NICOLA E PAOLO FANTAUZZI   20 giugno 2013   C‘è chi in nome della Grande Riforma invoca interventi...