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di Gero Grassi
 
Mercoledì 6 agosto 2008, alle ore 6.45 di mattina squilla il mio telefonino.
Leggo il nome di chi chiama: è Vito Detomaso. Orario insolito, pure per Vito che mi chiamava a tutte le ore.. Rispondo e testualmente dico: “Vito cosa è successo?”. Ascolto una voce di donna piangente. È Mery, la moglie di Vito. Mi dice: “Gero, Vito è morto poco fa”. Resto allibito. Non so cosa dire e con voce tremante affermo soltanto: “Ci vediamo appena posso”.
Parto immediatamente dopo aver chiamato il Sindaco di Putignano, l’amico Gianvincenzo Angelini De Miccolis, per avere qualche notizia sul gravissimo evento. Dalla mia auto chiamo tutti gli amici di sempre, quelli con i quali dal lontano 1991 abbiamo vissuto eventi politico-amministrativi pieni di sofferenze ma anche di grande risalto e passione. Nessuno crede a quanto dico. Nessuno immagina che la morte possa attraversarci così violentemente ed improvvisamente.
Avevo conosciuto Vito quando la DC stava morendo ed in Puglia intorno a Nicola Fusillo nasceva una nuova classe politica fatta di giovani che, armati solo dalla propria buona volontà, spesso sprovvisti di ogni mezzo, organizzavano una presenza a sinistra della tradizione dei Cattolici Democratici...


di Giuseppe Fioroni e Gero Grassi
 
La proposta di legge: “Istituzione di una Commissione Parlamentare d’inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro”, primi firmatari gli onorevoli Giuseppe Fioroni e Gero Grassi, è stata firmata dai capigruppo del PD Speranza, PDL Brunetta, SEL Migliore, Scelta Civica Dellai, Fratelli d ’Italia Meloni, Centro Democratico Pisicchio,  dal Vicecapogruppo della Lega Nord Pini, da Bersani, Bindi, Fitto, Cesa, Tabacci, Cecconi e da altri novanta deputati in rappresentanza di tutti i gruppi.
Il 16 marzo 1978, giorno del rapimento dell'on. Aldo Moro e dell'omicidio della scorta e il 9 maggio 1978, giorno del ritrovamento del cadavere di Moro in via Caetani, sono date indelebili nella memoria degli italiani. A 35 anni di distanza il “caso Moro” è ancora una pagina densa di misteri e di enigmi.
Per accompagnare questa inesauribile sete di verità, per cercare di fare luce su aspetti inediti, emersi anche recentemente per iniziativa di alcune Procure ed infine per il dovere che come parlamentari sentiamo nei confronti della nostra storia e nei confronti delle generazioni future, chiediamo l ’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sul rapimento e la morte di Aldo Moro.
Nuove rivelazioni e dichiarazioni hanno riacceso i riflettori sul “caso Moro”. Sembrano emergere rilevanti elementi di novità, che riguardano azioni ed omissioni. Ruotano sul sospetto, sempre più connotato da certezza, che la morte di Moro poteva essere evitata.
Impegnarsi per ricercare tutta la verità è uno dei migliori servizi che come deputati possiamo fare per il rafforzamento e la credibilità delle nostre istituzioni. Ricercare tutta la verità vuol dire continuare a rendere giustizia ad Aldo Moro, alla sua famiglia e a tutti coloro che credono e amano la democrazia e la libertà e proprio per questo non temono la verità.
Spiace purtroppo constatare che, fatti salvi alcuni importanti servizi radiotelevisivi e molti libri scritti sull'evento, ancora oggi esiste una reticenza generale a discutere del “Caso Moro”, di cui si parla solo in occasione delle ricorrenze del 16 marzo e 9 maggio. Nonostante il trascorrere degli anni, permane un senso di colpa su quello che lo Stato poteva e doveva fare per la liberazione dello statista Dc e che invece non ha fatto o non ha fatto completamente.
La verità sulla storia di un popolo ne rafforza l’identità e lo proietta nel futuro saldamente ancorato alla libertà e alla democrazia.