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ANSA - Il fatturato dell'industria a maggio scende dell'1,0% rispetto ad aprile, segando il secondo ribasso congiunturale consecutivo, mentre resta positivo su base annua, anche se appena sopra lo zero, con un incremento dello 0,1% (dato corretto per effetti calendario). Lo rileva l'Istat, che stavolta registra i dati peggiori sui mercati esteri.
Gliordinativi dell'industria a maggio scendono del 2,1% su aprile, dopo due mesi in aumento. Le commesse calano anche su base annua, con un ribasso del 2,5% (dato grezzo). E' la prima flessione dopo 8 mesi. Se in termini mensili a pesare è l'estero, a livello tendenziale è ancora il mercato interno a fare peggio.
Il dato mensile deriva da una diminuzione del 4,5% degli ordinativi esteri. Nettamente meno forte è invece risultata la flessione di quelli interni (-0,2%). In termini tendenziali la responsabilità cade tutta sul mercato nazionale: in discesa del 5,1%, contro una crescita dell'1,4% ottenuta fuori confine. Guardando ai diversi comparti, l'Istat segnala un 'boom' per gli ordini che riguardano la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+15,0%). E molto bene è andata anche per la fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,6%). In arretramento invece risultano la fabbricazione di macchinari e attrezzature (-13,6%) e quella di prodotti chimici (-8,8%). La battuta d'arresto segnata a maggio dagli ordinativi, considerati anche un indice anticipatore, potrebbe essere dovuta a un rimbalzo all'indietro, spiegano gli esperti dell'Istituto di statistica, dopo i dati molto positivi dei mesi precedenti.

Il 6 aprile 1977 Aldo Moro, Presidente nazionale della DC, si reca a Firenze ad una manifestazione contro il terrorismo.

Moro parla a braccio. Non esiste testo scritto. Il discorso è ritrovato, con grande difficoltà, attraverso il nastro registrato, dalla DC fiorentina nel luglio 1982 ed è pubblicato integralmente su ‘Il Popolo’ dell’8 agosto 1982.

Proviamo ad inquadrare storicamente il tempo nel quale si inserisce questo pregevole intervento, premonitore di una violenza inaudita, ma foriero di sentimenti positivi e di speranza nel domani.

L’Auditorium del Palazzo dei Congressi è stracolmo di gente. Quello che è stato pensato come evento di partito si trasforma nella risposta civile e democratica dell’intera Firenze al terrorismo e alla violenza. Il palazzo dei Congressi è pieno di dirigenti ed attivisti degli altri partiti.

Moro ringrazia e saluta il sindaco comunista Elio Gabbuggiani, impedito ad Esserci. Ha scritto una lettera di solidarietà e vicinanza alla DC, anche a nome del Consiglio Comunale di Firenze.

A Firenze nei mesi precedenti l’evento ci sono stati pestaggi di militanti democristiani, sei sedi DC sono incendiate nella notte del 3 aprile, una bomba sotto la sede della DC provinciale, in via Cavour, è disinnescata all’ultimo momento.

La DC risponde con una analisi lucida ed attenta del suo uomo migliore, capace di autocritica, ma pronto ad interrogarsi sul come rispondere democraticamente a forme di violenza ed intolleranza inaudita. Non si tratta solo di condannare, ma di studiare come evitare che il terrorismo trovi sponde nella popolazione e rilanciare l’insieme della partecipazione democratica attraverso lo Stato, i partiti, i sindacati, l’associazionismo.

 

Scarica la versione integrale del libro

Il 6 aprile 1977 Aldo Moro, Presidente nazionale della DC, si reca a Firenze ad una manifestazione contro il terrorismo.

Moro parla a braccio. Non esiste testo scritto. Il discorso è ritrovato, con grande difficoltà, attraverso il nastro registrato, dalla DC fiorentina nel luglio 1982 ed è pubblicato integralmente su ‘Il Popolo’ dell’8 agosto 1982.

Proviamo ad inquadrare storicamente il tempo nel quale si inserisce questo pregevole intervento, premonitore di una violenza inaudita, ma foriero di sentimenti positivi e di speranza nel domani.

L’Auditorium del Palazzo dei Congressi è stracolmo di gente. Quello che è stato pensato come evento di partito si trasforma nella risposta civile e democratica dell’intera Firenze al terrorismo e alla violenza. Il palazzo dei Congressi è pieno di dirigenti ed attivisti degli altri partiti.

Moro ringrazia e saluta il sindaco comunista Elio Gabbuggiani, impedito ad Esserci. Ha scritto una lettera di solidarietà e vicinanza alla DC, anche a nome del Consiglio Comunale di Firenze.

A Firenze nei mesi precedenti l’evento ci sono stati pestaggi di militanti democristiani, sei sedi DC sono incendiate nella notte del 3 aprile, una bomba sotto la sede della DC provinciale, in via Cavour, è disinnescata all’ultimo momento.

La DC risponde con una analisi lucida ed attenta del suo uomo migliore, capace di autocritica, ma pronto ad interrogarsi sul come rispondere democraticamente a forme di violenza ed intolleranza inaudita. Non si tratta solo di condannare, ma di studiare come evitare che il terrorismo trovi sponde nella popolazione e rilanciare l’insieme della partecipazione democratica attraverso lo Stato, i partiti, i sindacati, l’associazionismo.

 

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