12 Mag Ansa Roma – PD – Statuto; a Comitato spunta “emendamento Vendola”
(ANSA) – ROMA, 12 MAG – La riunione ha portato un chiarimento sulle accuse mosse dal veltroniano Salvatore Vassallo (che fa parte della Commissione ma non del comitato ristretto), che aveva sostenuto che la bozza licenziata venerdi’ non era il testo concordato anche con le minoranze. Queste ultime, con Gero Grassi, Marina Sereni e Michele Meta, hanno espresso a Migliavacca e agli altri esponenti della maggioranza la propria fiducia nel loro operato.
Chiarito questo e’ stato affrontato il merito. La bozza scritta venerdi’ afferma che per selezionare un candidato sindaco o presidente di Provincia o Regione il Pd ”d’intesa con le forze politiche alleate promuove il ricorso alle primarie di coalizione”…..
(ANSA) – ROMA, 12 MAG – La riunione ha portato un chiarimento sulle accuse mosse dal veltroniano Salvatore Vassallo (che fa parte della Commissione ma non del comitato ristretto), che aveva sostenuto che la bozza licenziata venerdi’ non era il testo concordato anche con le minoranze. Queste ultime, con Gero Grassi, Marina Sereni e Michele Meta, hanno espresso a Migliavacca e agli altri esponenti della maggioranza la propria fiducia nel loro operato.
Chiarito questo e’ stato affrontato il merito. La bozza scritta venerdi’ afferma che per selezionare un candidato sindaco o presidente di Provincia o Regione il Pd ”d’intesa con le forze politiche alleate promuove il ricorso alle primarie di coalizione”. In queste ”l’assemblea del Pd del livello territoriale corrispondente, approva a maggioranza la candidatura sostenuta dal Pd”, che sara’ quindi il candidato ufficiale. ”Gli iscritti al Pd – recita ancora la bozza -possono avanzare e sostenere una diversa candidatura, qualora essa sia stata sottoscritta da almeno il 35% dei componenti della medesima Assemblea del livello territoriale corrispondente, ovvero, da almeno il 20% degli iscritti nel relativo ambito territoriale”. Insomma il candidato indipendente e’ possibile, ma la soglia di accesso e’ molto alta. Le minoranze hanno sottolineato che le primarie hanno un senso che la candidatura e’ davvero contendibile e se si chiamano gli elettori a fare scelte vere, e non a sancire le decisioni prese dai dirigenti.
Grassi ha presentato quindi il cosiddetto ‘emendamento Vendola’ che sancisce il ”diritto” degli iscritti al Pd di ”sostenere” (e quindi non solo di ‘votare’) per un candidato diverso da quello sostenuto dal partito ufficialmente.
Altra questione e’ il caso in cui non si svolgono le primarie di coalizione perche’ magari uno degli alleati e’ contrario. La bozza attuale di lavoro afferma che, in questa situazione, ”la decisione di ricorrere a primarie di partito, oppure di utilizzare un diverso metodo per la scelta di candidati comuni concordato con le altre forze alleate, deve essere approvata con il voto favorevole dei tre quinti dei componenti dell’Assemblea”. Formulazione contestata dalle mozioni Franceschini e Marino perche’ puo’ essere intese nel senso che le primarie di partito si svolgono solo se sono sostenute dai tre quinti dell’Assemblea territoriale; il contrario di quanto prevede l’attuale statuto. ”Quello che abbiamo chiarito – ha commentato Grassi – e’ che le primarie sono la priorita’, e su questo siamo disposti a fare una battaglia politica”. (ANSA).