Regionali Puglia: un matrimonio difficile

Regionali Puglia: un matrimonio difficile

 
 Nota dell’on. Gero Grassi
Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
 “I matrimoni combinati solitamente sono caratterizzati da grandi difficoltà.
 In Puglia, in vista delle elezioni regionali, si tenta un matrimonio difficile, che fin’ora non ha sposato la causa che i cittadini vorrebbero.
Alcuni politici spendono tutto il loro tempo a discutere sui nomi, ma non sui programmi da condividere. 
Alcuni partiti mettono la data di scadenza sul pacchetto, se non piace può essere riciclato altrove.
La politica deve avvicinare la gente al dibattito, alla discussione, interessandola con argomenti che facciano comprendere quali posizioni si intendono assumere per risolvere i problemi.
I cittadini vogliono sapere:
Quale politica si intende attuare per arginare la dilagante disoccupazione.
Quale politica perseguire in merito alle tematiche ambientali.
 

 
Nota dell’on. Gero Grassi -Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
 
 
“I matrimoni combinati solitamente sono caratterizzati da grandi difficoltà.
 In Puglia, in vista delle elezioni regionali, si tenta un matrimonio difficile, che fin’ora non ha sposato la causa che i cittadini vorrebbero.
Alcuni politici spendono tutto il loro tempo a discutere sui nomi, ma non sui programmi da condividere. 
Alcuni partiti mettono la data di scadenza sul pacchetto, se non piace può essere riciclato altrove.
La politica deve avvicinare la gente al dibattito, alla discussione, interessandola con argomenti che facciano comprendere quali posizioni si intendono assumere per risolvere i problemi.
I cittadini vogliono sapere:
Quale politica si intende attuare per arginare la dilagante disoccupazione.
Quale politica perseguire in merito alle tematiche ambientali.
Quale politica per migliorare le prestazioni del sistema sanitario.
Quale politica per ridare linfa all’agricoltura sull’orlo del collasso.
Quale politica per rivitalizzare l’artigianato ed il commercio.
Quale politica per dare un futuro ai giovani.
A questo dovrebbero servire i quattro mesi che ci separano dalle elezioni regionali di primavera e non al “toto nomi”.
E’ necessario che i Partiti tornino a svolgere a pieno il loro ruolo, a servizio e beneficio della comunità. La politica basata sul singolo nome non può avere futuro e soprattutto non può rispondere alle esigenze della collettività.
E’ auspicabile fermarsi un attimo a riflettere, per riporre al centro della discussione la politica con la “P” maiuscola, nella quale c’è spazio per tutti. I nomi singoli tali restano.”