DUEMILA – Gero Grassi: politica e libri

DUEMILA – Gero Grassi: politica e libri

Letteratura

Gero Grassi: politica e… libri
 

Gero Grassi è nato il 20 Aprile 1958 a Terlizzi, comune in provincia di Bari, noto per la ricca produzione di ceramiche artistiche, oltre che per la coltivazione di numerose specialità di fiori esportate dovunque e la produzione di olio
extravergine eccellente.
Gero Grassi è funzionario presso l’Ufficio Legislativo della Presidenza della Giunta Regionale Puglia, giornalista tuttora alla direzione di alcune testate anche radiofoniche, ha pubblicato una trentina di libri, oltre ad aver curato, per conto dell’Istituto Sturzo, la sistemazione dell’intero Archivio della DC di Terra di Bari.
Ha mosso i primi passi nell’Azione Cattolica, quindi nel Movimento Giovanile DC, affascinato dal pensiero di Aldo Moro e nelle ACLI dove ha ricoperto diversi ruoli, tra cui, per anni, quello di Presidente. E’ stato, nel 1982, Segretario Amministrativo della DC, risultando nel 1989 1 eletto in Consiglio Comunale, e quindi Sindaco di Terlizzi (1990-91) con una Giunta comprendente PDS e PRC.
Eletto Deputato della Repubblica nella Circoscrizione Puglia nel 2006, entra a far parte della Commissione Affari Sociali della Camera, dove si distingue, in qualità di relatore, in alcune leggi di miglioramento del Servizio Sanitario Nazionale. Ne conseguono la nomina a Responsabile Nazionale della Sanità della Margherita e quindi quella di Responsabile Sanità del Partito
Democratico. E’ stato eletto Deputato della Repubblica per il Partito Democratico nella Circoscrizione Puglia.

Un suo messaggio “Salviamo la Costituzione”… a chi rivolge il suo appello? Le persone riusciranno ad accoglierlo?
La Costituzione italiana è quanto di più perfetto ci possa essere nel campo ed è stata ripresa da tante Costituzioni del mondo. Io non credo alla immodificabilità delle norme, ma penso che la prima parte possa e debba valere nel tempo. I Costituenti fecero un miracolo. Basti pensare a come è disegnata la persona e come sono individuati i suoi diritti.
Credo che nella società del “Grande Fratello” solo un’accurata opera di informazione possa consentire che il messaggio arrivi e sia recepito dal grande pubblico.

2011: 150 anni dell’Unità d’Italia, quali sono le sue considerazioni e opinioni a riguardo di un evento che coinvolge il paese intero anche con iniziative e manifestazioni culturali? Si può davvero parlare di “unione” oggi come oggi?
L’Unità d’Italia è un bene primario. L’unità non è solo un fatto politico o geografico. Credo clic ci sarà vera unità quando tutti i cittadini saranno messi nella condizione di avere le stesse possibilità. L’Unità d’Italia oggi è minata da un federalismo esasperato che tende a dividere invece di unire.
Federalismo si, ma tenendo presenti i ritardi del Paese che vanno recuperati. Ritardi che nella mia visione non sono solo colpa delle zone interessate e che analogamente non sono un problema solo delle zone colpite.
“Gianna: Lotta di una donna”? Cosa l’ha spinta a creare quest’opera? E’ stata un’impresa facile oppure impegnativa? Quante passioni e interessi coltiva oltre la politica?
Scrivo per passione e per mia cultura. In questo romanzo ho disegnato fortemente il ruolo di una donna che nasce a Bottrighe, nel Polesine e che perde i genitori nell’alluvione del 1951, poi si trasferisce in Puglia e attraversa le gioie e i dolori dell’impegno sociale, professionale, politico.
Ogni mio libro ha dietro tantissimo studio. Il tempo che la politica e le Istituzioni mi lasciano libero lo utilizzo per leggere.

Un’altra sua fatica si intitola “La Principessa e il figlio del Professore”? Qual è il messaggio insito in questa ambientazione tra prima e seconda metà del Novecento d’Italia?
Il messaggio sta nella volontà di perseguire una sanità che allevi la sofferenza e che sia diritto di tutti. Un altro messaggio consiste nella considerazione che lo Stato non è terzo rispetto ai cittadini-
Come è nata in lei la carriera di scrittore e storico? I tempi moderni come li considera? C’è molta “anarchia” oppure molte persone cercano un “leader” carismatico nella loro esistenza?
Io sono appassionato di lettura e ricerca storica. Scrivo perchè convinto di lanciare messaggi non effimeri. I libri mi consentono anche di conoscere tanta gente in giro per l’Italia e di discutere con loro.
Viviamo in una società distratta dove egoismo e futilità prevalgono su solidarietà, rispetto della persona e sussidiarietà.
La ricerca carismatica dei leader supplisce inconsciamente al vuoto interiore di molti cittadini e agli errori della politica.
Una domanda che tange il contemporaneo… Il 2011 che anno sarà secondo lei? Sarà possibile un miglioramento?
Aldo Moro sosteneva. “Questo Paese non si salverà. La stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera se non sorgerà un nuovo senso del dovere”.
Io penso che il 2011 sarà come noi vogliamo che sia. Spero che i cittadini aspirino ad un anno migliore con un rigurgito di dignità, decoro morale ed una ripresa economica ed occupazionale che rimetta al centro di ogni interesse la persona.
Lo sport nella sua carriera lo considera importante quanto il lavoro e l’impegno politico o radiofonico?
Lo sport è bellissimo, perché consente ad ognuno di noi di misurarsi con sé stesso e la natura. Mi dispiace non praticarlo più, per via di impegni politico-istituzionali. Io ho giocato a calcio, a tennis e a tennis tavolo. Sono anche stato Arbitro di tennis tavolo nella Federazione.