Sulla sanità ogni decisione va presa “cum grano salis”

Sulla sanità ogni decisione va presa “cum grano salis”

 di Gero Grassi
 
La frase latina cum grano salis, che letteralmente significa con un granello di sale: fu usata nella Naturalis Historia  da Plinio il Vecchio per indicare un contravveleno che agiva soltanto se preso, appunto, “con un grano di sale”.
Nel tempo ha assunto un significato più ampio e comunemente sta ad indicare una decisione presa “con un pizzico di buon senso”.
Ritengo che il buon senso debba guidare la politica italiana nelle decisioni che incideranno sul futuro della Sanità del Paese. Risparmiare è doveroso, è oltremodo necessario….

 di Gero Grassi
 
La frase latina cum grano salis, che letteralmente significa con un granello di sale: fu usata nella Naturalis Historia  da Plinio il Vecchio per indicare un contravveleno che agiva soltanto se preso, appunto, “con un grano di sale”.
Nel tempo ha assunto un significato più ampio e comunemente sta ad indicare una decisione presa “con un pizzico di buon senso”.
Ritengo che il buon senso debba guidare la politica italiana nelle decisioni che incideranno sul futuro della Sanità del Paese. Risparmiare è doveroso, è oltremodo necessario. Ma allo stesso tempo non è pensabile di realizzare questo processo, demolendo il Sistema Sanitario Pubblico e favorendo l’ascesa delle privatizzazioni.
L’Assemblea Nazionale del PD in programma per il 28 e 29 gennaio a Napoli, dedicherà ampio spazio della discussione alla Sanità.
Il PD ribadisce con fermezza la necessità che in Italia la Sanità resti pubblica.
Il Servizio Sanitario Nazionale è un caposaldo della nostra Democrazia. E’ la risposta concreta, puntuale ed attenta alla domanda di salute di tutti i cittadini. Non è pensabile immaginare di poter sostituire l’attuale Sistema Sanitario con privatizzazioni e polizze. Significherebbe, di fatto, creare un disequilibrio repentino, tra chi vive una condizione economica agiata e chi, per sua sfortuna, vive una situazione di disagio; relegando una larga fetta di cittadini ad una Sanità di serie B.
Per questo motivo è assolutamente necessario mantenere il carattere universalistico della Sanità, finanziato dalla fiscalità generale. E’ l’unica possibilità che abbiamo per garantire uniformità nella quantità e qualità delle prestazioni e dei servizi sanitari in tutto il Paese e tra tutti i cittadini.
Bisogna ribadire con fermezza il proprio no ad ogni tentativo del Governo di Centrodestra di privatizzare interi settori del Servizio Sanitario Nazionale.
E’ stato condotto uno studio da una recente rivista scientifica a carattere internazionale ed è stato dimostrato che negli ultimi anni in Italia il 60% dei cittadini si è dovuto rivolgere almeno per una volta alla Sanità privata per esigenze di assistenza. In Gran Bretagna lo stesso studio ha dimostrato che la percentuale si aggira intorno al 10%.
In un periodo storico difficile, connotato da grave crisi economica, tutelare la Sanità pubblica è il primo impegno che deve assumere la politica ed il PD su questo fronte non è disposto a fare nessuno sconto.
In una fase contraddistinta da gravi difficoltà economiche, finanziarie e sociali, la tutela delle esigenze fondamentali della persona, Salute al primo posto, non deve essere messa in discussione, al contrario deve essere incrementata, perché costituisce l’unica ancora di salvezza rispetto al dilagante disagio sociale.
L’uniformità dei servizi e delle prestazioni si può realizzare soltanto garantendo i LEA, ovvero i servizi essenziali di assistenza, spalmati in modo uniforme su tutto il territorio e tra tutti i cittadini. Va, tuttavia, sottolineato che i LEA non sono mai decollati, sono ancora bloccati presso la Ragioneria dello Stato, nonostante il 1 luglio la Camera dei Deputati abbia approvato un Ordine del giorno che impegnava il Governo ad emanare il provvedimento entro il 30 settembre 2010.
L’aggiornamento dei LEA non è più prorogabile. E’ necessario ampliare le possibilità di trattamento per i portatori di malattie rare, predisporre la possibilità di chiedere l’analgesia epidurale in vista del parto per tutte le donne, assicurare ausili come i comunicatori verbali per i pazienti affetti da malattie neurovegetative ed ancora garantire il miglior trattamento ai soggetti con gravissime malattie degli occhi come la degenerazione maculare della retina…
A tutto questo deve, inoltre, aggiungersi e svilupparsi una proficua collaborazione con il “Terzo Settore” nei diversi ambiti della Sanità, valorizzando energie, risorse, competenze del mondo imprenditoriale e della società civile.
Per concludere, la politica non può proporre un adeguamento della Sanità alle esigenze attuali predisponendo soltanto tagli, chiusure, ridimensionamenti e possibili privatizzazioni.
E’ tempo di risparmiare, è tempo di spendere con maggiore oculatezza. Lo comprendiamo!
Questo, tuttavia, non significa cancellare completamente fette di Sanità pubblica ed abbandonare al proprio destino i cittadini più bisognosi.
L’equilibrio e la saggezza devono essere sempre il “grano salis” della vita.