43° voto di fiducia: c’è maggioranza, ma c’è governo?

43° voto di fiducia: c’è maggioranza, ma c’è governo?

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.
 
Il ricorso al voto di fiducia da parte del Governo è giunto a quota 43. In media vi si ricorre una volta al mese. E’ uno ‘strozzamento’ della democrazia, pur tollerabile, se servisse a velocizzare la risoluzione dei problemi del Paese. Così non è. Sempre più spesso il ricorso alla fiducia è una conta interna ed una dimostrazione di forza, affannosa, dovuta.
Anche questa volta la fiducia ha dimostrato che il Governo Berlusconi si regge sui numeri, ha la maggioranza, ma questo non significa che riesce a governare….

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati.
 
Il ricorso al voto di fiducia da parte del Governo è giunto a quota 43. In media vi si ricorre una volta al mese. E’ uno ‘strozzamento’ della democrazia, pur tollerabile, se servisse a velocizzare la risoluzione dei problemi del Paese. Così non è. Sempre più spesso il ricorso alla fiducia è una conta interna ed una dimostrazione di forza, affannosa, dovuta.
Anche questa volta la fiducia ha dimostrato che il Governo Berlusconi si regge sui numeri, ha la maggioranza, ma questo non significa che riesce a governare. Ogni qual volta si avvia un iter per risolvere questioni importanti del Paese, la nave si infrange sugli scogli di Lega, PDL, Finiani ed ex Finiani.
Il voto di fiducia appena incassato era doveroso, alla luce degli imminenti ballottaggi. Doveva dimostrare ai cittadini che esiste ancora una maggioranza. Sono tuttavia altri i modi per dimostrare che una maggioranza esiste e soprattutto è in grado di governare. Bisogna mettere da parte la politica dell’illusionismo e dare attuazione ai programmi e alle riforme, che non devono essere soltanto pro Bossi.
Il Mezzogiorno attende, ancora, di vedere attuato il famoso Piano per il Sud. Il Ministro Fitto diversi mesi fa, lo ha propagandato come la ‘manna caduta dal cielo’. Ad oggi, non si vede nulla di concreto. Forse ci si aspetta che come la manna, anche i finanziamenti cadano dal cielo, magari da quello dell’Europa. Invece si dovrebbe programmare una politica di casa nostra, capace di finanziare il rilancio, lo sviluppo del Sud.
Siamo in campagna elettorale ed il centrodestra, visibilmente indebolito e sfiancato dalla necessità di tenere nella stessa casa inquilini che hanno ambizioni e obiettivi diversi, si affida ancora una volta alla politica dell’illusionismo.
Ma quando si grida per troppe volte ‘a lupo…a lupo’ si finisce poi per non essere creduti.