33 anni fa moriva Aldo Moro. Il suo pensiero è ancora vivo…

33 anni fa moriva Aldo Moro. Il suo pensiero è ancora vivo…

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Il 16 marzo è stato l’anniversario della strage di via Fani a Roma.
Trentatre anni fa, nelle vicinanze della casa del Presidente della Democrazia Cristiana, le Brigate Rosse trucidarono la scorta e rapirono l’on. Aldo Moro. Lo tennero sequestrato per cinquantacinque giorni, al termine dei quali, il 9 maggio del 1978, uccisero l’on. Aldo Moro.
Perché ricordare?
Perché ciò che è accaduto non abbia mai più a ripetersi….

Nota dell’on. Gero Grassi – Vicepresidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati
Il 16 marzo è stato l’anniversario della strage di via Fani a Roma.
Trentatre anni fa, nelle vicinanze della casa del Presidente della Democrazia Cristiana, le Brigate Rosse trucidarono la scorta e rapirono l’on. Aldo Moro. Lo tennero sequestrato per cinquantacinque giorni, al termine dei quali, il 9 maggio del 1978, uccisero l’on. Aldo Moro.
Perché ricordare?
Perché ciò che è accaduto non abbia mai più a ripetersi.
Perché l’on. Aldo Moro ha lasciato un testamento spirituale che è patrimonio di tutti e va rispolverato giorno dopo giorno,affinché la sua morte non sia stata vana.
Troppo spesso si utilizza il nome di Aldo Moro per giustificare proprie posizioni politiche. Non dico che ciò è sbagliato. Dico solo che conosciamo il pensiero di Aldo Moro superficialmente e molto spesso applichiamo soltanto parte dei suoi principi al nostro agire.   
Se leggessimo di più gli scritti di Moro e intavolassimo discussioni intorno ad essi, forse vivremmo una stagione politica pregna di contenuti. Cosa che oggi pare proprio mancare.
In questi giorni il Governo di Centrodestra sta lavorando ad una riforma della giustizia, che lascia dubbi. Mi piace sollecitare una riflessione su questo argomento, prendendo in prestito una frase di Moro: “Non basta parlare per avere la coscienza a posto: noi abbiamo un limite, noi siamo dei politici e la cosa più appropriata e garantita che noi possiamo fare è di lasciare libero corso alla giustizia, è fare in modo che un giudice, finalmente un vero giudice, possa emettere il suo verdetto.”
Quanto all’Italia che celebra il suo 150° anniversario dall’Unità ad oggi, sento di dover sottolineare una esigenza fortissima, anche alla luce di tutti gli scandali che hanno rovinato l’immagine del Paese. Lo faccio utilizzando, ancora una volta, una frase dell’on. Moro “Questo Paese non si salverà, la stagione dei diritti e delle libertà si rivelerà effimera, se in Italia non nascerà un nuovo senso del dovere”.
Perché l’Italia riconquisti in Europa e nel panorama internazionale il ruolo che merita, è necessario che rinasca un nuovo senso del dovere, che pervada ogni singolo cittadino, a partire da chi deve dare l’esempio. I politici che si candidano a rappresentare i cittadini nelle sedi Istituzionali devono esserne i primi.