07. MORO – Grassi: Mentana, Gelli, Prodi e P2 – 31 agosto 2016

07. MORO – Grassi: Mentana, Gelli, Prodi e P2 – 31 agosto 2016

07. MORO: MENTANA, GELLI, PRODI e P2

di Gero Grassi – Vicepresidente Pd Camera Deputati

Il programma di Enrico Mentana sulla ‘Sette’ di venerdì sera pone interrogatovi molto seri ed attuali.
Fuori dubbio la bravura di Mentana e del suo staff, ma ascoltare Licio Gelli sulla Storia d’Italia deve farci interrogare partendo dalla considerazione legittima, ma secondo me falsa, di chi pensa a Gelli come un faccendiere e chi pensa alla P2 solo come una sorta di Superclub Atlantico, legato agli USA.
È questa una lettura riduttiva e assolutoria, non consona con il dramma umano di tante persone che hanno pagato anche con la vita la triste vicenda della P2.
Quanto Licio Gelli racconta a Mentana conferma il coraggio e la determinazione di una grande donna del cattolicesimo democratico, Tina Anselmi, già presidente della Commissione P2.
In un contesto politico diverso, nonostante le tante minacce e gli inopportuni suggerimenti, Tina arrivo’ vicinissimo alla verità e nel 1992 pago’ duramente l’aver capito tutto. Non fu eletta Presidente della Repubblica. Alcuni ebbero anche il coraggio di dirle il motivo. La P2 le era nemica e non aveva dimenticato.
Gelli sul caso Moro, a Mentana, dice fatti che, nel corso dell’attuale Commissione Moro ho toccato con mano e che sono oggetto di indagini.
Anzitutto, a proposito della seduta spiritica di Prodi, Gelli parla di materialità e dice che gli spiriti non parlano. Dice il vero e Prodi sbaglia a zittire o a pensare che noi si possa ancora credere alla falsa seduta spiritica. Dica la verità e racconti dell’Universita di Cosenza e del professore.
Ed ancora Gelli, dopo aver detto che tutti i Capi dei Servizi Segreti e dei vari Corpi Militari italiani erano iscritti alla P2 e che lui li indicava, racconta lo scenario politico
Istituzionale del 1978 e dice che il popolo italiano non voleva l’incontro Moro-Berlinguer ed in testa a questi c’erano i tanti fascisti ed i Servizi nostrani.
Poi dice il vero quando racconta che rapito Moro, lo stesso fu rinchiuso in un garage nei pressi di via Fani per dieci giorni e poi trasferito altrove. Dice anche che Moro si poteva salvare.
Io penso, le indagini in corso offrono scenari incredibili, che il garage fosse in via Licinio Calvo, in un palazzo che godeva della extraterritorialità, per via della proprietà dello IOR di Marcinkus. Le Forze dell’Ordine in quel garage sotterraneo non potettero entrare. Carta intestata dello Ior, con l’indirizzo privato di Marcinkus, fu trovata, il 29 maggio 1979, nel covo di via Giulio Cesare, a Roma, quando furono arrestati Adriana Faranda e Valerio Morucci. Per la storia stavano nella casa del migliore agente del Kgb Italiano, il professore Conforto, fatti nascondere la’ dal professore Franco Piperno.Gelli non millanta, perché molte cose che afferma su Moro hanno grande riscontro. Ma Gelli minaccia anche e dice che è pericolosissimo tentare di scoprire la verità sul caso Moro.
Una domanda attuale: perché in una democrazia repubblicana una persona si iscrive alla P2 che è una società segreta? Perché lo fanno i vertici delle Forze Armate, perché lo fanno alcuni giornalisti, perché lo fanno alcuni uomini di Governo, Dalla Chiesa, Berlusconi e tanti altri ancora. Perché?
Perché l’intervista di Gelli viene trasmessa 5 anni dopo e a morte avvenuta?
Perché qualche giorno prima che io stessi ad Arezzo il 16 ottobre scorso, per l’incontro del PD sul rapimento e la morte di Moro, Gelli rilascia ad una televisione svizzera una intervista squallida nella quale dice con tono ironico e minaccioso che a lui nessuno può toccarlo perché conosce tutte le verità.
Ho già chiesto al Presidente della Commissione Moro on. Giuseppe Fioroni di disporre il sequestro della intervista e di tutto quanto connesso a Gelli che riguardi il caso Moro.
Per la verità e la giustizia.

20 Maggio 2016